Stefano Accorsi è uno di quegli attori che non ho mai apprezzato particolarmente al cinema e in televisione e che invece ho riscoperto al teatro, dove dimostra un carisma e una qualità di recitazione decisamente apprezzabili.
Sarà anche che al teatro Stefano Accorsi ha stretto un fruttuoso sodalizio con Marco Baliani, con cui da qualche anno porta avanti un progetto di riscrittura teatrale dei grandi classici della letteratura italiana. A suo tempo avevo visto lo spettacolo dedicato al Decamerone di Boccaccio; quest’anno riesco a vedere la messa in scena dell’Orlando Furioso, che in passato Stefano Accorsi e Marco Baliani avevano recitato insieme, mentre invece in questo allestimento si configura come un assolo.
In pratica lo spettacolo è la storia di Orlando raccontata in parte con le parole originali scritte da Ludovico Ariosto in parte con un testo scritto da Baliani e ispirato – non solo nei contenuti bensì anche nelle forme linguistiche e nel tono complessivo – al testo originale.
Non a caso la sala – contrariamente a quanto accade normalmente a teatro – è piena di giovani studenti, con o senza i loro insegnanti, che certamente sono più freschi di noi nello studio dell’Orlando furioso e quindi probabilmente riescono persino a seguire con maggiore facilità.
Che si conosca o meno la storia e il testo dell’Orlando Furioso, il merito dello spettacolo di Baliani e dell’interpretazione di Accorsi è quello di rendere questa storia godibile e di riportarla a quella condizione di narrazione di intrattenimento che certamente corrisponde di più alle sue origini, piuttosto che sottolinearne la sua aura di opera letteraria aulica e per ciò stesso respingente.
Bella anche la scenografia, fatta di elementi semplici che richiamano piani diversi ed elementi simbolici che rimandano al mito, nonché le luci e le musiche che certamente contribuiscono a valorizzare la recitazione di Accorsi.
In conclusione, una conferma dell’efficacia del sodalizio Baliani/Accorsi che speriamo possa produrre in futuro altri risultati apprezzabili come questo e altri esperimenti che ci aiutino a riscoprire il nostro patrimonio letterario in modo intelligente e divertente.
Voto: 3,5/5
venerdì 23 marzo 2018
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