La scelta del percorso non è facile. Ci sono infatti pochissimi viaggi che abbiano tutte le caratteristiche che stiamo cercando: durata di circa una settimana, percorso facile facile, partenza in qualunque giorno della settimana, possibilmente mezza pensione.
Alla fine ci indirizziamo verso un viaggio che avevamo già adocchiato lo scorso anno, ossia il percorso da Assisi a Spoleto, passando nella valle umbra.
Nelle settimane precedenti alla partenza molti dubbi ci assalgono: molti ci fanno notare che l'Umbria non è affatto piatta e moltissimi paesi sono in cima a collinette più o meno scoscese. E noi - che siamo completamente fuori forma - cominciamo a essere preoccupate.
Alla fine invece il viaggio si rivela perfetto per le nostre esigenze, e se non avessimo dovuto fare i conti con un caldo micidiale sarebbe stato ancora più gradevole!
Perugia |
Perugia
Prima di iniziare il viaggio in bicicletta, decidiamo di fare una tappa a Perugia, città che né io né S. conosciamo. Arriviamo in treno da Roma e alla stazione di Perugia prendiamo il minimetrò che ci porta direttamente al centro storico, una specie di vagoncino tipo luna park molto divertente e comodo.
Il nostro b&b è in pieno centro, a piazza della Repubblica.
Sul fronte "delizie del palato" apprezziamo la cena all'osteria "Civico 25" (ottimi i ravioli ripieni di agnello e la variazione di polpette), la colazione del giorno dopo con maritozzo perugino con panna all'Antica Latteria e il pranzo/merenda con panino con porchetta al chiosco di piazza Matteotti.
Perugia |
Poi risaliamo verso l'università per stranieri e l'arco etrusco. Andiamo a visitare il pozzo etrusco e ci allunghiamo fino alla cappella San Severo dove ci sono gli affreschi di Raffaello, ma è chiusa per lavori. Allora torniamo verso piazza Matteotti e andiamo al belvedere e ai giardini Carducci. L'ultima tappa di questa visita della città in 24 ore è quella alla rocca Paolina, fortezza dalle volte altissime che fa parecchio impressione.
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Verso Santa Maria degli Angeli |
Il nostro viaggio in bicicletta inizia da Assisi (dove siamo alloggiate nella bellissima country house 3 Esse, quasi un borghetto ai piedi di Assisi da dove si vede il campanile della basilica e la rocca).
La prima tappa in realtà è un giro circolare che ci porta prima a Santa Maria degli Angeli, la gigantesca basilica dove è possibile visitare la porziuncola, la cappella del transito e il roseto, tutti luoghi legati alla vita di San Francesco.
La seconda importante tappa è Spello, dove lasciamo le bici e saliamo a piedi. La nostra meta è innanzitutto la Cappella Baglioni, dove ci sono gli affreschi di Pinturicchio. Peccato che ci sono delle riprese televisive per cui la cappella non è visitabile fino al pomeriggio inoltrato. Dopo l'inevitabile incavolatura, ci dirigiamo verso la chiesa di Santa Maria Maggiore e ci consoliamo con la Madonna con bambino, sempre del Pinturicchio. Bella anche la passeggiata lungo il belvedere. Pranzo da Vinosofia, buono ma parecchio caro.
Spello |
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Seconda tappa: Da Assisi a Torgiano (30 km)
Visto che la tappa è breve e che sarebbe un delitto andar via senza vedere Assisi, prima di prendere la bicicletta, andiamo a piedi verso il centro storico, dove visitiamo prima di tutto la grandiosa Basilica di San Francesco con i famosissimi cicli di affreschi di Giotto e giotteschi. Poi facciamo una passeggiata nel gradevole centro storico del paese.
Partiamo poi in bici verso Torgiano. Il primo tratto non è molto diverso da quello della tappa di ieri, poi curva verso l'interno attraversando campagne con distese di cereali e girasoli, e affiancando piccoli corsi d'acqua. Per fortuna il cielo è coperto (sembra quasi che debba piovere) e dunque pedaliamo per buona parte del percorso senza essere massacrate dal sole. Il sole arriva solo verso la fine e picchia. E la salita finale in arrivo a Torgiano ci uccide nonostante abbiamo fatto solo 30 km.
Verso Torgiano |
A Torgiano, un paese piccolissimo, andiamo a visitare il Muvit, il museo del vino realizzato dalla fondazione Lungarotti, famiglia di viticoltori del luogo. Il museo è una via di mezzo tra un museo storico-artistico e uno delle tradizioni popolari. Dentro ci sono tantissime cose, anche molto diverse tra loro e collezioni veramente originali, come quella dei ferri per fare le ostie e i brigidini. All'uscita ci offrono anche un calice di vino all'osteria del museo.
La sera abbiamo la cena prenotata al ristorante dell'hotel Siro, da cui non ci aspettiamo molto e che invece si rivelerà uno dei posti più buoni dove avremo mangiato (porzioni abbondanti, ottimi primi piatti, e ancora più buoni la grigliata mista e le costolette di agnello fritte).
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Bevagna |
Il percorso di oggi si sviluppa quasi interamente in campagna e lungo gli argini di fiumi e corsi d'acqua. I due contachilometri hanno smesso entrambi di funzionare. Comunque per le 11.30 siamo a Bevagna (dopo che è caduta la catena della mia bici sull'unica salita, in arrivo al paese.
Bevagna è uno dei paesi più belli sul nostro percorso: Piazza Filippi, l'anfiteatro romano su cui sono state costruite le case medievali, le porte di accesso alla città, i mosaici, il fiume. Nonostante il caldo, facciamo una bella passeggiata nel pomeriggio e ancora un altro giro in serata, dopo la gradevole cena nel bel cortile all'aperto del Grottino.
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Foligno |
Da Bevagna a Foligno c'è davvero poca strada, cosicché abbiamo la sensazione che il percorso sia stato studiato per farci fare parecchi giri avanti e indietro per le campagne, in modo da goderci un po' la bicicletta. Comunque per le 11 siamo a Foligno, una delle poche città umbre completamente in piano (non a caso è nota agli umbri per le temperature più alte che nei paesi limitrofi, più collinari). A Foligno entriamo da Porta Todi e subito visitiamo la chiesa di Santa Maria Infraportas, con affreschi medievali molto belli e ben conservati. Da questa piazza, che si chiama piazza San Domenico perché su di essa si affaccia l'omonima chiesa, ci muoviamo verso il centro, fino alla piazza del Comune dove c'è Palazzo Trinci e il duomo. Non c'è tempo per visitare il museo di Palazzo Trinci, ma la passeggiata prosegue a scoprire le numerose chiese che presidiano i vari accessi alla città (San Niccolò, San Francesco ecc.). Verso ora di pranzo facciamo una sosta per la seconda colazione al Panificio Bar Beddini, dove mangiamo un'ottima pizza al taglio e dei bomboloni.
Casco dell'Acqua |
Una volta rifocillate, riprendiamo il percorso verso Casco dell'Acqua, un paesino piccolissimo che si sviluppa lungo le sponde del fiume Clitunno, attualmente un piccolo ruscello, un tempo fiume rinomato e importante, anche via di navigazione. Il posto dove dormiamo, la country house Casco dell'Acqua, è nuovissimo e molto curato: faccio un bagno nella piscina di acqua salata e la sera ci aspetta una cena nel fienile con focaccia fatta in casa, tagliolini zafferano e tartufo, tagliata con insalata e patate, gelato e due ottimi vini: un Trebbiano in purezza Anteprima Tonda e un sangiovese-sagrantino, Flame. Stasera è giorno di partita dell'Italia, quindi dopo qualche chiacchiera siamo in stanza per seguirla.
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Fonti del Clitunno |
Ci alziamo presto e, dopo l'ottima colazione alla nostra country house, partiamo di buonora, eppure fa già caldissimo. La pista ciclabile di oggi viaggia sempre a fianco di un corso d'acqua, e però è in pieno sole. Visto che il percorso di oggi è veramente breve, decidiamo di fare una deviazione per visitare le Fonti del Clitunno con il suo laghetto sistemato nell'Ottocento e cantato nella famosa poesia di Carducci. Io ci ero già stata, e per me è stata una conferma dei ricordi piacevoli che avevo; per S. invece è stata una bella sorpresa.
Spoleto |
Riprendiamo poi il percorso e arriviamo a Spoleto verso le 12, dove lasciamo le bici in pianura per poi salire a piedi al centro storico. È il periodo del Festival dei due mondi e la scalinata che scende al duomo è allestita con le sedie e in fondo con il palco. Entriamo a vedere gli affreschi di Pinturicchio e quelli di Filippo Lippi dell'abside. Poi saliamo alla fontana del mascherone e alla rocca degli Albornoz, le cui stanze sono in parte di per sé oggetto di visita, in parte sono allestite come sale di un museo con oggetti di varie epoche storiche in mostra. Personalmente apprezzo particolarmente "la stanza pinta", una sala ricoperta di affreschi dedicati alla vita cortese, che mi fanno tornare in mente i cicli di affreschi di Castel Roncol, visitato l'anno scorso a Bolzano, sempre al termine di un viaggio in bicicletta. Terminato il nostro giro della città e fatti un po' di acquisti di prodotti tipici da regalare e da tenere per noi, raggiungiamo il nostro ultimo albergo, La Macchia, che si trova a 4 km da Spoleto in mezzo al verde. Peccato solo per la cena, non proprio entusiasmante.
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E così anche per quest'anno il nostro viaggio in bicicletta è finito. Abbiamo sofferto un po' il caldo, ma anche dimostrato a noi stesse che, nonostante la totale assenza di allenamento, possiamo ancora fare a meno delle biciclette a pedalata assistita ;-) Certo, l'anno prossimo chissà!
Qui un altro po' di foto per gli estimatori!