Le case a graticcio di Vannes |
Locmariaquer |
Le tappe
- Paris Orly - Locmariaquer (2 notti)
- Locmariaquer - Concarneau (1 notte)
- Concarneau - Crozon (1 notte)
- Crozon - Lannéanou (1 notte)
- Lannéanou - Paimpol (1 notte)
- Paimpol - Nouvoitou (1 notte)
- Nouvoitou - Paris Orly
Case bretoni |
Verso il traghetto per l'Ile de Bréhat |
- non bisogna per forza vedere tutto perché i viaggi non consistono nel mettere la propria bandierina su un luogo o nell'arrivarci per postare la foto sui social;
- la Bretagna non è un luogo di grandi monumenti e città imperdibili, bensì una terra di casette, paesaggi, maree infinite, cieli, profumi, flora, cosicché anche le mete più tradizionali (quelle che tutti i blog di viaggio citano) spesso valgono non solo e non tanto per la meta in sé, ma per la passeggiata che vi porta a essa e che va vissuta pienamente e senza troppa fretta. E se poi vi godete un po' di più il paesaggio e non riuscite a vedere tutto va benissimo anche così.
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Le cose belle che ci rimarranno nel cuore
Il golfo del Morbihan, Locmariaquer e Vannes
Questo era l'unico posto della Bretagna che avevo già visto, me lo ricordavo molto bello, e dunque non mi aspettavo da parte mia una reazione di meraviglia, invece devo dire che il "piccolo mare" (traduzione dal bretone Morbihan) si è rivelato un vero posto del cuore. Locmariaquer resta un paesino tranquillo e relativamente poco turistico, e l'hotel Neptune è un posto fuori dal tempo da cui si gode una spettacolare vista sulle profondissime maree che caratterizzano il golfo. Fate una passeggiata lungo il sentiero costiero che collega il centro del paese a Port Guilvin (dove si trova l'hotel Neptune) all'ora del tramonto: è una esperienza davvero indimenticabile.Nel territorio di Locmariaquer non perdete il sito megalitico dove c'è il menhir più grande del mondo, il Grand Menhir brisée, lungo più di 20 metri ma spezzato in 4 parti, un dolmen notevole detto Table des Merchand e il cairn (tumulo) di Er Grah. La cosa incredibile è che un altro pezzo della Table è presente nel tumulo dell'Ile de Gavrinis, e che la pietra del Grand Menhir è stata trasportata (in epoca neolitica) da grande distanza, e forse anche attraverso il mare.
Da Port Guilvin parte il traghetto Angélus che effettua diversi tipi di tour all'interno del golfo alla scoperta delle tantissime isole, un tempo colline e in parte collegate tra di loro. Noi facciamo il tour da 32 km con scalo di un'ora circa all'Ile-aux-Moines, dove ci fermiamo a mangiare qualcosa per pranzo. Quando arriviamo sta per iniziare la "semaine du golfe", una manifestazione biennale che consiste in una grande regata con navi storiche e velieri, che abbiamo modo in parte di ammirare durante la nostra traversata.
Vale la pena fare un salto anche alla Pointe de Kerpenhir, l'estremità est che chiude il golfo (dall'altro lato c'è Port Navalo con il suo faro): qui ci sono spiagge, rocce e pinete molto belle. Vannes, la cittadina più grande tra quelle che si affacciano sul golfo, merita certamente una visita, grazie alla concentrazione di case con le strutture a graticci di legno colorato, nonché le mura, i giardini, i lavatoi e il fossato. Da Vannes ci allunghiamo anche alla penisola di Conleau, la penisola che si protende nel golfo dove troviamo tanta vita (è domenica pomeriggio)
La côte sauvage nel Quiberon
Dedichiamo a questa bellissima penisola solo un tardo pomeriggio e una serata, ma consiglio vivamente di esplorarla più lentamente e più a lungo. Noi ci andiamo a cena e poi facciamo una passeggiata sulle falesie mentre il sole sta tramontando. Una seconda passeggiata la facciamo all'Arche de Pont Blanc e infine sosta alla grande spiaggia che si sviluppa lungo l'istmo di Quiberon in piena ora blu (sono le 21,30).
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Nichtarguer |
Ile Saint-Cado e Barre d'Etel
Nel proseguire la nostra esplorazione del sud della Bretagna due tappe che apprezziamo molto sono quelle all'Ile Saint-Cado e alla Barre d'Etel, cioè la foce del fiume Etel. All'Ile St Cado c'è un paesino che occupa l'intera piccolissima isoletta collegata alla terraferma da un ponte, e poco lontano la fotografatissima casetta con le persiane azzurre che è l'unica abitazione sull'isolotto di Nichtarguer. La Barre d'Etel è un posto bellissimo con le dune e le spiagge chilometriche e correnti fortissime tra il fiume e l'oceano. Intanto il cielo è diventato molto bretone e ci permette di godere ancora di più di questo paesaggio.
Port Bélon, Pont-Aven e Concarneau
Il primo è un piccolo aggregato di case che si affaccia sul fiume Belon poco prima che questo si getti nel mare e che è famoso soprattutto per l'ostricoltura, in particolare di un tipo di ostrica particolare, quella piatta (o appunto del Bélon), che è particolarmente saporita. In generale Port Bélon e Rosbras, poco più a sud, sono posti pieni di verde e con case bretoni belle e curatissime. Pont-Aven è il luogo reso famoso dagli impressionisti, che di questo paese fecero il loro luogo di elezione: canali, mulini, fiori, vegetazione, case di pietra rendono ogni scorcio di questo paese un piccolo quadro che non a caso ci sembra di aver già visto. Bella la chapelle de Tremalo, una chiesetta rurale sulle colline sopra Pont-Aven da cui parte un bellissimo viale alberato verso la campagna.
Concarneau è una gradevole cittadina grande e moderna, della quale noi abbiamo visto solo la "ville close", ossia la città medievale racchiusa nelle mura e circondata dal fossato e dal mare. Un po' troppo turistica per i nostri gusti, ma molto bella e merita una passeggiata sia nelle stradine che sui bastioni. Arrivando a Concarneau da est merita una sosta la spiaggia des sables blancs (dove io mi tolgo pure le scarpe per bagnarmi i piedi). A sud ovest di Concarneau vale la pena fare un giro a Beg-meil, zona di spiagge bianche e case di lusso, da dove partono i traghetti per le isole Glenant.
La costa occidentale e le sue innumerevoli penisole che si protendono nell'oceano
Che dire di questa parte della Bretagna? Per me probabilmente una delle più affascinanti: scogliere a picco sul mare, spiagge infinite e altrettanto infinite maree, piccoli paesi di pietra, fattorie in mezzo al nulla. In quest'area della regione facciamo un giro a Pointe du Raz a Cap Sizun, che è la prima delle penisole che si incontrano risalendo da sud. Bella la passeggiata sulle falesie fino alla punta che permette di ammirare in un unico colpo d'occhio i due fari in mare davanti alla costa, l'Ile de Sein con il suo faro e il più lontano faro Ar-Men.
Il cimitero di navi a Camaret sur mer |
Eckmuhl |
I fari e il loro inesauribile fascino
Non si può andare in Bretagna senza fare anche un tour dei fari, ma bisogna anche essere consapevoli che i fari sono talmente tanti - e talvolta in luoghi non facilmente raggiungibili - che non è possibile vederli tutti. Ecco quelli che abbiamo visto noi.
Nel sud del Finistère il faro di Eckmühl, che si trova in fondo in fondo a un paesino un po' sgarrupato. Qui per la prima volta scopriamo che i fari vanno spesso a coppia (spesso ce n'è uno grande e uno piccolo, oppure uno storico e uno moderno), che le aree dei fari funzionanti sono aree militari, e che spesso nella zona dei fari ci sono anche cappelle e chiesette. Ho già citato i fari visibili a distanze diverse dalla Pointe du Raz, luogo interessante più che per i fari in sé per il paesaggio e per il panorama.
Petit Minou |
Il più affascinante forse dei fari visitati è quello di Saint Mathieu (rosso e bianco, con la scritta), che si trova vicinissimo ad un'abbazia diroccata, su un'alta falesia. Da vicino e da lontano uno spettacolo da non perdere. Nella stessa zona merita una visita il faro di Kermorvan, che è anche l'unico sul quale decidiamo di salire (è uno dei più bassi! ;-) ) e a cui arriviamo dopo aver fatto una tappa a Le Conquet e aver buttato un occhio alla plage des Blancs Sablons.
Saint Mathieu |
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La costa di granito rosa e l'ile de Brehat
Questa è la zona più turistica che abbiamo visitato durante il nostro viaggio, complice anche il fatto che giovedì 18 maggio è l'Ascensione e in Francia (ma non solo) è festa nazionale e dunque anche un ponte per i francesi, che ne approfittano per viaggetti e gite fuori porta. Noi ci arriviamo dalla fattoria Le Favet, a Lanneanou, e - su suggerimento della nostra host Anne - prima facciamo un giro sulla costa tra Locquirec e St. Michel en Greve, lungo la quale ci imbattiamo nella enorme e bella spiaggia di marea di Saint-Efflam, dove facciamo una breve passeggiata.
Costa del granito rosa e Ploumanac'h |
Paimpol |
Ile de Brehat |
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Le cose da mangiare di cui sentiremo la mancanza
Creperie! |
Se vi fidate, la mia personale classifica delle cose imperdibili in Bretagna è la seguente:
- la boulangerie e i kouign amman: baguette croccantissime, pani di vario genere, croissant e il dolce di burro tipico bretone che si chiama kouign amman sono imperdibili. E se passate alla bottega dell'Artisan Boulanger Le Bachi appena fuori Crozon (miglior baguette tradition del Finistére 2022 e premio Gault Millau) fate il pieno e non ve ne pentirete
Ostriche del Belon (plats) |
- ostriche e frutti di mare in generale: scordatevi le ostriche che avete mangiato in Italia o in altri posti, qui le ostriche sono di un livello superiore. Provatene vari tipi dovunque capitate (noi abbiamo fatto un aperitivo con le ottime ostriche piatte del Belon, pane e burro e mezzo litro di vino bianco allo Chateau de Belon), e una volta prendete un piatto di frutti di mare, come quello - impegnativo ma ottimo - che abbiamo mangiato da Le Vivier, un posto sulla Côte sauvage un po' prima del paese di Quiberon
Famigliola di lumache |
Comunque, in Bretagna si mangia e si beve benissimo, quindi non dimenticatevi di curare questo aspetto!
Arrivederci, Bretagna!
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