Inizierò dalla fine per farvi capire di che tipo di concerto si è trattato.
Dopo la sessione principale preparata dal gruppo, i Turin Brakes sono stati richiamati sul palco tre volte (e dico tre!) per eseguire ancora qualche pezzo, e hanno offerto anche una versione intima e totalmente unplugged di una loro canzone all'entusiastico pubblico riunito nella Chiesa evangelica metodista.
Il concerto dei Turin Brakes è stato dunque decisamente un successo, con un entusiasmo alle stelle sul palco e tra il pubblico.
A dimostrazione del fatto che i quattro britannici che hanno iniziato la loro avventura musicale quando erano veramente ragazzini, nel lontano 1999, per iniziativa dei due amici Olly Knights e Gale Paridjanian, continuano a riscuotere consensi e successo anche adesso che hanno quaranta e passa anni. Il pubblico rispecchia la loro carriera ormai quasi ventennale e a seguirli ci sono persone di tutte le età ma soprattutto quarantenni e ultraquarantenni.
Il concerto è preceduto dall'opening degli italianissimi Dog Byron, tre musicisti in formazione classica (una chitarra, un basso e una batteria), che fanno una musica dalle sonorità grunge e malinconiche, anche grazie alla voce graffiata del leader del gruppo Max Trani. I Dog Byron ci propongono alcune canzoni del loro repertorio e la bella cover di Lovesong dei The Cure. Siamo inoltre tutti orgogliosi quando ci dicono che saranno loro l'opening ufficiale dei Turin Brakes in tutto il tour europeo.
A seguire salgono sul palco i Turin Brakes nella loro tipica formazione a quattro, con i due frontmen alle chitarre e voce, Olly e Gale, affiancati dal bassista e dal batterista alle loro spalle. Cominciano a inanellare una serie di canzoni tratte sia dal loro ultimo album Lost property, sia dai precedenti, e l'atmosfera si fa via via sempre più calda e trascinante, fino a culminare nell'esecuzione di alcuni loro successi tra cui ad esempio Pain killer (Summer rain), Last chance, Future boy.
Man mano che il tempo passa i musicisti (e in particolare Olly Knights), inizialmente molto seri e compassati, si sciolgono sempre di più e si fanno anche più loquaci tra di loro e con il pubblico, dando vita anche a gag molto divertenti.
Al termine del concerto è evidente che il pubblico non li lascerà andare tanto facilmente. Quindi dopo il bis di rito, dovranno tornare ancora una seconda volta per un'esecuzione unplugged davanti al palco e infine una terza volta di fronte a un pubblico che ormai è quasi tutto in piedi.
Divertimento e qualità musicale assicurati.
Un'unica nota, ma del tutto personale. Le loro canzoni e la loro musica, sicuramente realizzate con competenza ed entusiasmo, erano probabilmente nuove quando i Turin Brakes si affacciarono alla scena musicale internazionale. Oggi, a vent'anni di distanza, la sensazione di aver fatto in qualche modo l'abitudine a questo tipo di sonorità è molto forte ed è stato difficile per me apprezzare completamente l'originalità e l'unicità di un'esperienza musicale come questa.
Il loro segno musicale è certamente riconoscibile, ma anche in qualche misura annacquato da tutta la musica dello stesso tipo che si è sentita in questi anni fino a diventare un pochino banale. Il che non toglie niente ovviamente alle qualità musicali di questi artisti ormai maturi e che certe sonorità le hanno inventate e non copiate e ripetute, e che ancora oggi sono in grado di offrire uno spettacolo musicale di questo tipo.
Voto: 3,5/5
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