martedì 13 maggio 2025

We were dangerous

Nell’ambito della ventesima edizione di Immaginaria (International Film Festival of Lesbians & Other Rebellious Women) riesco solo a fare un salto sabato pomeriggio (nella prestigiosa location del cinema Nuovo Sacher) per vedere il film della regista neozelandese Josephine Stewart-Te Whiu, We were dangerous, sua opera prima.

Siamo in Nuova Zelanda nel 1954. La Te Motu School for Incorrigible and Delinquent Girls è una specie di collegio nel quale sono recluse ragazze devianti secondo gli standard dell’epoca, ma che quasi sempre provengono da famiglie difficili o abusanti da cui queste ragazze sono dovute scappare finendo per commettere qualche piccolo furto o altri piccoli crimini.

Tra queste ragazze, Nellie (Erana James) e Daisy (Manaia Hall), due giovani di origine maori, provano a un certo punto a scappare insieme ad un’altra giovane incinta. Il tentativo purtroppo non riesce e tutte le ragazze, insieme alla responsabile del collegio (Rima Te Wiata), vengono trasferite in un’isola remota, in baracche fatiscenti, per limitare al minimo i loro contatti con il mondo esterno e continuare con ancora maggiore determinazione l’opera di rieducazione morale e religiosa.

Sull’isola arriva a un certo punto anche Lou (Nathalie Morris), bianca e bionda, figlia di una famiglia benestante, che però è considerata sessualmente deviante. Lou solidarizza con Nellie e Daisy, e le tre ragazze insieme contrasteranno i piani della matrona e progetteranno la fuga.

Il film della regista neozelandese è un’ode all'energia eversiva dell’adolescenza contro il tentativo di schiacciare con la forza minoranze e diritti (in particolare delle donne) in nome della superiorità di un popolo, di una razza o di una religione.

Un film abbastanza convenzionale e prevedibile, ma tutto sommato – tanto più in questo momento storico – una storia che ci fa riflettere sul fatto che di fronte alla sopraffazione non bisogna mai abbassare la guardia, perché la guerra non è mai vinta completamente, e per combatterla serve l’energia, il desiderio di libertà e la sfrontatezza della gioventù.

Voto: 3/5


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