Mariko Tamaki, di cui già avevo letto il graphic novel E la chiamano estate, realizzato insieme alla cugina Jillian Tamaki, ci propone – questa volta appoggiandosi alle qualità di disegnatrice di Rosemary Valero-O’Connell - un altro romanzo di formazione la cui protagonista è Freddy (Frederica) Riley, una ragazza diciassettenne che ha una storia con la ragazza più interessante e ricercata della scuola, Laura Dean. Il fatto è che con Laura Dean il rapporto è tutto un lasciarsi e riprendersi, in cui in generale il bello e il cattivo tempo lo fa la stessa Laura, senza grande rispetto per i sentimenti di Freddy.
L’amore – si sa – è una cosa difficile e sfuggente, e soprattutto alle prime esperienze si fa fatica a mettere a fuoco i propri bisogni e a capire quali equilibri sono accettabili nel rapporto con l’altra persona. In più a 17 anni l’insicurezza e la tendenza a mettersi continuamente in discussione, mentre la propria personalità si sta ancora definendo, fanno il resto, creando rapporti decisamente poco equilibrati nei quali scambiamo la sofferenza e l’umiliazione per amore.
Freddy, che pure ha amici che le vogliono molto bene, in particolare la sua migliore amica Doodle, è talmente presa dalla necessità di inseguire Laura che non si accorge di quello che accade ai suoi amici e finisce per trascurarli più o meno consapevolmente.
Sarà solo di fronte alla situazione nella quale si troverà Doodle che Freddy capirà quanto di sbagliato e di immaturo c’è nel rapporto con Laura, e quanto il passaggio alla vita adulta ponga di fronte a delle scelte, talvolta anche faticose e dolorose.
Quello di Mariko Tamaki e Rosemary Valero-O’Connell è chiaramente un teen novel a fumetti, e in totale consonanza con il genere non punta alla profondità e allo spessore psicologico, bensì alla rappresentazione di un’età della vita, in un contesto che fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile raccontare in questi termini: la relazione tra due ragazze, un ambiente di amici più o meno queer, e un rapporto aperto con le famiglie da questo punto di vista. Il mondo è cambiato, ma i temi e i problemi della crescita sono gli stessi, così come le difficoltà di costruire rapporti sentimentali non tossici. Il contesto teen e queer è ben accompagnato dai bei disegni della Valero-O’Connell, tutti virati in una palette di grigio, rosa e rosa pesco, che valorizzano i tratti ancora infantili che attraversano la vita delle protagoniste, come per esempio è sottolineato dai giochi che Freddy e Doodle fanno con i loro pupazzi (ne comprano diversi e li disassemblano per poi riassemblarli in maniere originali, un po’ tenere e un po’ mostruose), pupazzi che talvolta “dialogano” con la protagonista.
Un graphic novel che – pur nella sua semplicità e senza dire cose particolarmente originali o nuove – segna comunque un cambiamento dei tempi e rappresenta in maniera molto fresca e partecipata il mondo degli adolescenti di oggi, più liberi eppure altrettanto insicuri di quanto fossimo noi alla loro età.
Voto: 3,5/5
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