Già solo questo basterebbe a fare di questo film un must-see. Ma ci sono anche numerosi altri motivi per non perderlo (possibilmente in lingua originale). Il primo è una sceneggiatura scoppiettante che - a partire dal linguaggio divertentemente osceno delle lettere che sono al centro della narrazione - si sostanzia di dialoghi decisamente ben scritti. Non a caso il secondo motivo che rende il film imperdibile è la prova degli attori che fanno a gara di bravura, a partire da Timothy Spall e Olivia Colman, che sono delle certezze, fino ad arrivare a Jessie Buckley (che avevo già apprezzato in Fingernails) e Anjana Vasan.
La storia è presto detta: nel 1922 nel paesino di Littlehampton, nella zona di Portsmouth, Edith Swan (Olivia Colman), la figlia zitella del burbero Edward (Timothy Spall), riceve delle lettere oscene e offensive. All'ennesima lettera il padre denuncia la cosa alla polizia e i sospetti cadono immediatamente su Rose Gooding (Jessie Buckley), una giovane donna irlandese che è arrivata in paese con la figlia dopo la guerra, e che ha un comportamento anticonvenzionale e riprovevole agli occhi della comunità locale. L'accusa nei confronti di Rose viene data per certa senza grande indagini, rafforzata dal pregiudizio collettivo, ma la giovane poliziotta Gladys Moss (Anjana Vasan) ha numerosi dubbi e, non riuscendo a convincere i suoi colleghi maschi a fare indagini serie, decide di fare da sola e, con l'aiuto di alcune donne della comunità e di suo nipote, scopre qual è la vera storia che si nasconde dietro le lettere, che è una storia di oppressione e di rabbia.
Wicked little letters (che in italiano diventa Cattiverie a domicilio) è un film molto fedele alla storia vera a cui è ispirato, ma la regista Thea Sharrock aggiunge allo scheletro narrativo motivazioni e sentimenti che gli atti giudiziari non ci hanno tramandato.
Guardando il film non ho potuto fare a meno di pensare al film di Paola Cortellesi, C'è ancora domani, che da certi punti di vista ha un approccio simile: film ambientato nel passato, ispirato a vicende reali, che tratta il tema della condizione della donna, ma lo fa in maniera ironica. E in un certo senso i due film condividono il limite di una ricostruzione ambientale un po' finta e di alcuni personaggi un po' macchiettistici. La differenza principale tra i due film la fanno la sceneggiatura e gli attori, che nel caso di Cattiverie a domicilio io trovo superiori. Ma so in questo di essere decisamente in minoranza, visto il successo nazionale e internazionale della Cortellesi, di cui comunque sono contenta.
Voto: 3,5/5
Non avevo intenzione di vederlo ma grazie alle tue considerazioni rivalutero' il mio proposito 😃
RispondiEliminaOvviamente non ti aspettare un capolavoro! 😁 È una commedia intelligente, ben scritta e ben recitata!
EliminaNon preoccuparti 👍
RispondiEliminaStasera sono stata al cineforum e ho visto 'Romeo è Giulietta', anche questo è un piccolo film capace però di farmi ricordare perché mi sono avvicinata a quest'arte e perché me ne sono innamorata. Ci sono i capolavori, i film importanti, quelli 'necessari'.
Poi ci sono quei film che capisci sono scritti col cuore, non hanno la pretesa di innalzarsi, hanno quella giusta imperfezione. Per cui ho inteso bene ciò che vuoi comunicare, ciao Anna.