Seconds / Bryan Lee O’Malley; trad. di Mariella Martucci. Milano: Rizzoli Lizard, 2014.
"Basta solo un secondo per cambiare una vita. È per cambiare un secondo che una sola vita non basta".
Questa frase campeggia sulla quarta di copertina dell'edizione italiana del graphic novel di Bryan Lee O' Malley e devo dire che in qualche modo è stata determinante per convincermi a comprarne una copia, oltre alla curiosità per il tipo di disegno che caratterizza questo albo.
Da un punto di vista grafico, come qualcuno ha giustamente fatto notare, quello di O'Malley potrebbe essere definito un fumetto 2.0, ossia un fumetto che cerca soluzioni grafiche nuove, quasi "ipertestuali" nelle connessioni che tenta di costruire tra vignette, pensieri e disegni e per il modo in cui queste componenti vengono messe in relazione.
Il disegno di O'Malley mi pare si ispira al modello cartoon e a quello kawaii, in quanto i personaggi - tutti adulti - vengono rappresentati in maniera piuttosto infantile, con le teste e gli occhioni grandi, e l'espressività a volte esagerata. Sul piano visivo l'effetto è molto gradevole, anche grazie all'uso dei colori saturi e della precisione dei tratti.
Dal punto di vista narrativo, la storia si colloca a metà strada tra realismo e fantasy. Katie - la protagonista - è la chef di un locale che si chiama "Seconds", ma il suo sogno è quello di ristrutturare un edificio - che ha già acquistato - per aprire un locale tutto suo. Nel frattempo la sua vita sociale e sentimentale è complicata e confusa come quella di tutti: è innamorata di Max, ma un episodio del recente passato li ha allontanati, ha una storia con l'aiuto-cuoco, e si barcamena tra amici e colleghi. Fino a quando nel piccolo appartamento dove vive, sopra il Seconds, incontra lo spirito della casa, una strega/fata/folletto dai capelli biondi per mezzo della quale scoprirà la possibilità di poter cambiare alcune scelte della vita e modificare il corso degli eventi.
Questa opportunità inizialmente le apparirà affascinante e le aprirà orizzonti impensati e soluzioni insperate, ma con il passare del tempo prenderà il sopravvento facendole perdere di vista se stessa e i suoi desideri.
Ne viene fuori un risultato non proprio originale, perché non è certo O'Malley che ci dovrà insegnare che la vita è fatta di scelte di cui ognuno di noi si assume responsabilità e conseguenze, consapevole del fatto che scelte diverse avrebbero portato altrove non solo la nostra vita, ma noi stessi, e che è proprio la somma delle nostre scelte a costruire la nostra identità.
Va detto però che il mix tra la modernità e le invenzioni grafiche di questo albo e la simpatia dei personaggi produce un esito divertente e appassionante, che si fa leggere tutto d'un fiato.
Non propriamente il mio genere preferito di graphic novel, ma un'esperienza che valeva la pena di fare.
Voto: 3/5
giovedì 21 maggio 2015
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