mercoledì 13 novembre 2024

Se l'acqua ride / Paolo Malaguti

Se l'acqua ride / Paolo Malaguti. Torino: Einaudi, 2020.

Ho ricevuto questo libro in regalo per il mio compleanno e mi ha subito attirata a sé, così l'ho messo in lettura quasi immediatamente, in un'atmosfera estiva che ben si sposava con i contenuti del romanzo.

Paolo Malaguti si muove dalle parti di uno dei topoi più classici della letteratura, ossia quello del racconto di un'estate durante la quale il protagonista abbandona definitivamente l'infanzia.

Siamo negli anni Sessanta. Ganbeto, soprannome che gli è stato affibbiato per la sua corporatura, ha 14 anni; viene da una famiglia modesta e vive in quell'area del Veneto dove il sistema dei fiumi che ha il Po al suo centro non è lontano dallo sfociare nel mare Adriatico. Quella di Ganbeto è una famiglia storicamente legata ai trasporti delle merci sui fiumi per mezzo di imbarcazioni chiamate burci. Il nonno del ragazzo, Caronte, ancora svolge quest'attività con il suo burcio, la Teresina, e sia il figlio che il nipote lo aiutano, in particolare nel periodo estivo.

Il mondo però sta rapidamente cambiando e molti sono i segnali che il mestiere di Caronte è destinato a scomparire. Quando, dopo l'ultimo anno della scuola dell'obbligo, Ganbeto si trova a dover fare delle scelte sul proprio futuro, fantastica della sua vita da marinaio, e l'estate successiva - mentre il padre si converte definitivamente al lavoro in fabbrica - il ragazzo parte con il nonno per imparare quel mestiere al tramonto.

Sarà appunto l'estate in cui Ganbeto si accorgerà sia dei propri cambiamenti interiori ed esteriori (la crescita fisica, l'interesse per le ragazze, il parziale allontanamento dagli amici) sia dei cambiamenti del mondo circostante. Non solo la sua infanzia sta finendo, ma anche un'intera società sta sparendo sotto la spinta di un progresso che porta i bagni e le televisioni nelle case, e rende obsoleta la funzione dei burci e dei mestieri ad essi connessi (come quello dei cavalcanti, proprietari di cavalli a cui le imbarcazioni venivano agganciate per risalire i fiumi o i canali in caso di bonaccia).

Durante questa estate, Ganbeto passerà dallo sguardo stupito e ingenuo sul mondo circostante che di solito caratterizza l'età infantile a uno sguardo nuovo, più consapevole e per certi versi più doloroso, quello che lo accompagnerà nell'età adulta. In questo processo comprenderà meglio le scelte opposte del padre e del nonno, e sarà chiamato a sua volta a scegliere una strada che non è necessariamente quella che il suo sé bambino sognava, ma che non solo è quella più praticabile ma è anche in grado di dargli molte soddisfazioni.

Nel libro di Malaguti, che è arricchito da una lingua contaminata da espressioni tipiche dei dialetti della zona in cui è ambientata la storia, si respira un'atmosfera malinconica e agrodolce, tipica dei momenti della storia individuale e collettiva in cui bisogna lasciar andare il passato e aprirsi al futuro, senza tradire nessuno dei due.

Il risultato mi ha cullato durante la lettura (quasi fossi anch'io a bordo della Teresina) e infine mi ha commosso dolcemente.

Voto: 4/5

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