martedì 8 ottobre 2024

Un piano B di tutto rispetto: la Scania, con sosta a Copenhagen (Prima parte)

La spiaggia di Skanör
Doveva essere l'anno del Giappone, viaggio sognato e programmato da lungo tempo, ma il pomeriggio prima della partenza per l'agognato viaggio arriva l'allerta megaterremoto emanato dalle autorità giapponesi, dopo che qualche giorno prima c'era stato un terremoto di magnitudo 7.1 nel Kyushu, una delle destinazioni previste del nostro viaggio. A me viene il panico e dopo una notte insonne, un'ora prima della partenza del trenino per Fiumicino faccio saltare tutto. Seguono tre giorni catatonici, durante i quali dobbiamo metabolizzare una scelta difficile e forse sbagliata. (Alla fine ci diremo che abbiamo fatto la scelta giusta, e non per il terremoto, ma perché, a causa dei due tifoni, Ampil e Shanshan, avremmo dovuto cambiare itinerari almeno un paio di volte e forse saremmo rimaste bloccate qualche giorno). Comunque, una volta risorte dallo scoramento, cominciamo a cercare una meta alternativa per un viaggio più breve e più vicino, e a questo punto anche più fresco. Bingo, andremo nella Svezia meridionale, nella contea della Scania (Skåne), arrivando e partendo da Copenhagen che è collegata alla Scania grazie al ponte di Øresund, magnifico visto dall'alto dell'aereo prima di atterrare, con la magia che a un certo punto verso Copenhagen si inabissa in mare.

Nel centro di Malmö
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Aspetti organizzativi e pratici

Organizzare una vacanza in Scania è quanto di più facile si possa fare, tanto che noi lo abbiamo fatto in poche ore e a due giorni dalla partenza. Abbiamo scelto di volare su Copenhagen perché in quel momento il volo era più economico che per Stoccolma e anche per la maggiore vicinanza alla Scania. All'aeroporto di Copenhagen abbiamo preso a noleggio un'auto (e abbiamo trovato un'ottima offerta) e da lì in poi ci siamo sempre mosse in macchina con grande semplicità. Guidare in Svezia è super rilassante, state solo attenti ai limiti di velocità e agli autovelox (ce ne sono tantissimi!). All'arrivo - come già detto, siamo andate da Copenhagen alla nostra prima destinazione passando per il ponte, al ritorno abbiamo invece deciso di prendere il traghetto – imbarcando la macchina - a Helsingborg, in modo da andare a vedere il castello di Amleto sulla costa danese.

La spiaggia di Malmö
Per quanto riguarda l'itinerario, visto che si tratta di un territorio non particolarmente esteso, abbiamo deciso di non fare programmi dettagliati né troppo serrati, ma semplicemente abbiamo scelto tre posti dove alloggiare in tre punti diversi della regione, da usare come base per esplorare l'area circostante.  Abbiamo prenotato gli alloggi tramite Airbnb. Nella scelta dei posti da visitare ci ha aiutati molto il sito Visit Skåne che è molto ben fatto.

Nelle prime tre notti eravamo in una specie di bungalow/cottage nella zona di Falsterbo, nelle seconde tre notti in un altro bel bungalow (più grande) in una specie di villaggio di case di legno (penso per gran parte seconde case) in una pineta a ridosso della spiaggia a sud di Åhus (vicino Yngsjö), nelle ultime tre notti infine in un vero e proprio appartamento (confinante con quello dei proprietari) nella campagna vicino a Grevie, nella penisola di Bjäre. Poi l'ultima notte l'abbiamo prenotata a Copenhagen per darci la possibilità anche di una piccola visita della città, e abbiamo scelto un b&b nell'isola di Amager, vicino la fermata della metropolitana AmagerBro, a metà strada tra l’aeroporto e il centro della città, zona che non conoscevamo e che invece ci ha conquistate.

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Riserva naturale di Falsterbo e faro
Il sud-ovest: Falsterbo, 
Skanör e il tour vichingo

La penisola dove si trovano Falsterbo e Skanör è la prima area che esploriamo ed è una lingua di terra che si protende sullo stretto di Øresund, nel mar Baltico. Luogo di vacanze e di spiagge molto belle: e io faccio subito il bagno nell'acqua gelida calandomi dal pontile in legno, insieme alle ragazzine svedesi dall'aspetto vichingo. In particolare, la zona della spiaggia di Skanör, oltre a offrire bei posticini dove mangiare e ovviamente una sauna sul mare e un pontile vicino da cui tuffarsi (com'è tipico di molti posti della Svezia), ha un mare pulitissimo e una spiaggia di sabbia bianchissima, su cui si affacciano tante casettine di legno colorate molto fotogeniche, usate come spogliatoi e punti di appoggio per i vacanzieri e i bagnanti, e alle sue spalle ha un’area umida molto bella, dove è possibile osservare la tipica fauna di questi ambienti.

Skanör
A Skanör andiamo anche due volte a mangiare, la prima da Lindas Fingermat dove mangiamo due empanadas e delle specie di tortillas da comporre con insalata e carne, la seconda da Fiskhuset (che avevamo adocchiato già la prima volta), dove prendiamo un piatto di di salmone con patate e un piatto con pane nero e un milione di gamberetti conditi con salse (una specie di smørrebrød gigante).

Sull'estremità della penisola, lì dove inizia una bellissima riserva naturale, è possibile fare una visita al faro (salendo su di esso per ammirare il panorama) e una passeggiata attraverso i sentieri che costeggiano la laguna e il mare fino al punto di osservazione, dove molte persone vanno a fare birdwatching (mentre dall'altra parte si estende un grande campo da golf, sport in Svezia molto diffuso).

Al Foteviken Museum
Nella zona di Falsterbo da vedere anche il Foto Art Museum, una struttura moderna in legno e vetro immersa nella pineta e a due passi dalla spiaggia. Si tratta di una collezione privata di fotografie di moda, e oltre a una collezione permanente propone periodicamente delle mostre temporanee. Nel momento in cui ci andiamo noi ci sono le fotografie di Herb Ritts e Richard Avedon e abbiamo il privilegio di avere la proprietaria del museo come guida nella prima parte del percorso.

Sempre in quest'area della Scania è possibile anche fare tour a tema vichingo: noi siamo andate al Fotevikens museum, un villaggio vichingo ricostruito dove non so se vi consigliamo la visita guidata (il signore vestito da vichingo è troppo verboso) ma sicuramente vale la pena indossare i vestiti vichinghi all'ingresso e farsi le foto nell'angolo apposito! Il tour vichingo prosegue poi verso Trelleborg dove c'è la ricostruzione di una parte della fortezza vichinga.

Malmö
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Le due città più grandi: Malmö e Lund

Andando verso nord da Falsterbo, sicuramente merita dedicare una giornata intera alla città più grande della Scania, Malmö. Parcheggiate non proprio in centro perché altrimenti il parcheggio per l’intera giornata vi costerà un botto.

Il nostro giro della città comincia con una passeggiata attraverso lo Slottsparken fino ad arrivare alla City library, che si compone dell’edificio storico e di un ampliamento contemporaneo a vetri, molto grande e luminoso, occupato da una sala di lettura a tutta altezza intorno alla quale si sviluppano ballatoi che permettono di consultare le collezioni a scaffale aperto e di gettare lo sguardo sia fuori sia sulla sala di lettura sottostante.

Nella biblioteca di Malmö
Dopo la visita alla biblioteca, andiamo nel centro storico che si sviluppa intorno a tre piazze principali, Lilla Torg, Gustav Adolfs Torg e la Stortorget (la più grande). Su queste piazze e nelle strade circostanti si affacciano alcune case medievali a graticcio molto caratteristiche. Niente di strabiliante ma un centro molto gradevole e accogliente.

Nella zona centrale vale la pena fare una sosta al
Lilla Kafferosteriet
, una caffetteria di specialty coffee (cosa che in Svezia è la normalità), dove mangiamo un bun al cardamomo eccezionale, e fare un giro di shopping al Formargruppen, che vende prodotti di design svedese realizzati da artisti locali (non economico, ma molto molto bello).

Malmö
Merita una visita anche la Sankt Petri kyrka (che all'ingresso ha in bella mostra le bandiere LGBTIQ+). Con grandi aspettative ci dirigiamo attraverso la Östergatan al Moderna Museet, che dalla descrizione ci aspettiamo come una specie di Centrale Montemartini svedese. Ma ne usciremo piuttosto deluse, sia dal punto di vista architettonico che per le opere in mostra.

Poi con l’autobus andiamo al Turning Torso, il grattacielo di Calatrava costruito nel quartiere che si sviluppa sul mare che è ormai diventato molto caratteristico dello skyline di Malmö. In generale, il quartiere nel quale si trova il grattacielo merita una passeggiata tra gli edifici di architettura contemporanea, alcuni dei quali molto affascinanti. Ci fermiamo a un certo punto su un pontile a gradoni sul mare per riposarci prima di arrivare alla spiaggia e durante il tempo che stiamo qua, mentre il cielo è ancora grigio dopo la pioggia e non fanno più di 19°, arrivano uno dopo l’altro un sacco di svedesi (molti dei quali in accappatoio) per quello che scopriremo chiamarsi “dopp”, in pratica un breve bagno, dopo il quale si rivestono e tornano a casa, mentre noi li osserviamo con le nostre maglie, pantaloni lunghi e giacche a vento e antipioggia.

Lilla Kafferosteriet di Malmö
Dopo questa esperienza per noi surreale raggiungiamo la spiaggia e da qui arriviamo al pontile che porta alla Ribersborgs Kallbadhus, il casone verdino sul mare dove è possibile fare la sauna e mangiare, ma che con questo cielo grigio fa un po’ effetto Alcatraz.

Tornando verso il centro scendiamo alla fermata Triangeln (dove c’è un grande centro commerciale) e da qui ci dirigiamo verso Davidhalltorg, una piazza bella e piena di vita e di locali, vicino la quale si trova il posto dove mangeremo, ossia Riket, osteria trendy nella quale veniamo accolti da un cameriere pugliese-marchigiano. La cucina è una rivisitazione fusion dei sapori svedesi: noi mangiamo patate novelle con aneto e panna acida, tartare con chimichurri e insalata, spiedino di pancetta con corn flakes e cavolo, e infine cetriolo grigliato con funghi e nocciole. Il tutto accompagnato da un ottimo rosso portoghese. Tutto buono e conto assolutamente onesto.

Lund
Andando a riprendere la macchina per tornare al b&b la città è piena di gente perché è l’ultimo giorno di un festival di musica; peccato che dopo qualche minuto (noi siamo già in macchina) viene giù una gran pioggia, a cui però gli svedesi sono molto più abituati di noi. Rientrando a Falsterbo ci sembra di vedere dei riflessi rosa nel cielo che ci illudiamo siano una specie di aurora boreale, ma forse è solo il vino! 

Ancora più a nord, ma verso l’interno, merita certamente una visita la cittadina di Lund, dall'anima fortemente universitaria. Tutto qui ruota intorno agli edifici universitari medievali (tra le più antiche università della Svezia) che si sviluppano accanto alla famosa cattedrale. In realtà non riusciamo a vedere granché se non dall'esterno, perché arriviamo in città verso le 17 e a quell'ora in Svezia chiude praticamente tutto. L’unica cosa che possiamo apprezzare pienamente di Lund è la caffetteria Love coffee sulla Klostergatan. Per il resto riusciamo a fare solo una passeggiata tra le belle strade della città che però, forse anche per il periodo e il giorno della settimana (sabato pomeriggio), ci appare un po’ sonnacchiosa.

Ales stenar
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La costa meridionale: Ystad e le Ales stenar

Chiunque sia appassionato di gialli svedesi non può non conoscere almeno di nome Ystad, la città dove vive e lavora il commissario Kurt Wallander, il personaggio creato dalla penna di Henning Mankell. Che siate o meno lettori di Mankell, una visita alla cittadina di Ystad vale la pena. Noi ci trascorriamo un’oretta passeggiando un po’ a caso tra le strade del centro medievale su cui si affacciano sequenze di case colorate e a graticcio, davanti alle quali crescono piante e fiori colorate e alle cui grandi finestre si affacciano oggetti di vario design con cui gli svedesi amano ornare i davanzali. È domenica e in questa cittadina – pur essendoci un minimo di movimento turistico – è tutto chiuso, e prevalentemente si incontrano abitanti che fanno sport oppure la loro passeggiatina domenicale.

Ystad
Proseguendo lungo la costa merita una visita il sito di Ales Stenar (le pietre di Ale), un monumento megalitico funerario risalente probabilmente al 500 d.C. dove è sepolto il capo dei vichinghi Åle, i cui 59 massi sono disposti in modo da formare il profilo di una barca. La macchina va lasciata in un parcheggio che dista circa venti minuti a piedi dal sito, ma è una passeggiata molto bella attraverso un villaggio e dei campi, poi fino a un promontorio su cui sorge il monumento e da cui si domina il mare circostante. Il posto è più pieno di turisti di quanto abbiamo visto fino a questo momento in Scania, ma numeri assolutamente gestibili e accettabili. Quando arriviamo al monumento, oltre ai bambini che giocano intorno e sulle pietre, siamo attirate da un hipster scalzo e con gli occhi chiusi che sta fermo nel punto segnato come centrale del monumento, forse ad assorbire le vibrazioni celesti!

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Leggi qui la seconda parte del racconto.

Per una selezione più ampia di foto del viaggio in Scania si veda qui sul mio profilo Behance.

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