Una bella serata di fine estate nella location dell'Ex Dogana, che - a parte qualche problema organizzativo - è sicuramente un bell'incubatore di iniziative di vario genere, tra cui anche quelle musicali.
Questa volta nessun problema all'ingresso, e siccome sono arrivata come al solito parecchio in anticipo approfitto per mangiare qualcosa nell'area food. Poi mi aggiro chiedendomi come mai non c'è nessuno sotto il palco grande.
Solo dopo un po' che giro mi accorgo che il concerto si terrà nell'area del palco piccolo e ovviamente nel frattempo le prime file sono state già occupate da ragazzi in età da scuola superiore che stanno già lì in attesa.
Comunque mi infilo in un corridoio tra le teste da dove spero di poter fare un po' di foto.
Il concerto è aperto dagli Stag, un gruppo formato da quattro ragazzi, un cantante e tastierista nonché leader del gruppo (Marco Guazzone), un trombettista (ma anche voce), un chitarrista e un percussionista. Il pubblico li accoglie con una certa freddezza, ma - dopo le prime canzoni - l'interesse verso questi bravi musicisti cresce e il ritmo pure. La loro breve esibizione si conclude con una canzone dal ritmo sostenuto che trascina il pubblico nel ballo.
L'atmosfera a questo punto si è scaldata e, mentre lo spazio per il concerto è ormai gremito di gente, il palco viene allestito per l'arrivo di Levante. Fin dal principio si capisce che il suo concerto sarà molto scenografico: lei arriva sul palco con un salto e contemporaneamente sugli schermi dietro di lei scorrono immagini potenti e suggestive, certamente studiate in ogni dettaglio per fare da perfetto complemento alle canzoni.
Levante si rivela - e si conferma per chi ha già assistito ai suoi concerti - un vero e proprio animale da palcoscenico. Una cantante che non solo canta, ma interpreta con il corpo, con le espressioni facciali, con i balli scatenati che improvvisa, cui si alternano momenti di grande suggestione e intimità con alcune canzoni.
Il pubblico è letteralmente rapito da lei e dal suo spettacolo musicale, che è certamente di quelli che non si dimenticano. Con Levante ci si trova di fronte alla classica situazione in cui non è importante l'impeccabilità musicale, ma l'energia che si sprigiona, la vitalità, il senso d'insieme, il valore aggiunto dello spettacolo dal vivo, che non è solo esecuzione dei brani.
La cantante di origine siciliana (il cui vero nome è Claudia Lagona) non si risparmia. Ci canta quasi tutto il suo repertorio nei tempi del suo spettacolo, cosicché tutti nel pubblico prima o poi vengono accontentati e hanno la possibilità di cantare con lei la loro canzone preferita.
Non immaginavo che Levante potesse avere un seguito non solo così vasto, ma anche così appassionato, come dimostra un pubblico che conosce tutte le sue canzoni parola per parola.
Un pubblico con il quale lei interloquisce poco e ci dice anche perché: perché tutto quello che ha da dire finisce nelle sue canzoni ed è con quelle che vuole esprimersi e parlare a ciascuno di noi.
Quando ci saluta abbiamo fatto il pieno della sua energia e Levante ha conquistato anche chi, come la mia amica M. che è venuta a sentire il concerto senza conoscerla, la ascoltava per la prima volta.
Voto: 4/5
domenica 24 settembre 2017
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia qui un tuo commento... Se non hai un account Google o non sei iscritto al blog, lascialo come Anonimo (e se vuoi metti il tuo nome)!