
Ritts è l’autore di alcune delle fotografie di modelle e di personaggi celebri (attori e cantanti) più conosciute e più popolari per chi quegli anni li ha vissuti durante la propria adolescenza o subito dopo. La foto di profilo di Madonna, quella di Jack Nicholson nei panni di Joker, quella delle cinque modelle più famose di quel periodo abbracciate, quella di Richard Gere versione benzinaio credo che abbiano fatto mostra di sé sulle pareti di molte stanze da adolescenti degli attuali quarantenni.

Poi va detto che guardare le foto di Ritts tutte insieme permette di capire che il lavoro del fotografo va ben al di là di un prodotto patinato e stilisticamente perfetto, bensì si caratterizza per una ricerca sull’immagine, sulla luce naturale, sui contesti e sui corpi che trasmette qualcosa di più articolato rispetto alla semplice idea di bellezza e di fascino.

Insomma, la mostra di Ritts dà la possibilità di passeggiare in un’epoca – forse l’ultima – in cui le celebrità (modelli/e e attori/trici) hanno potuto trasfondere la propria anima dentro l’immagine iconica che di loro è stata portata al grande pubblico, e proprio per questo hanno potuto in parte combattere il carattere effimero della bellezza. E questo grazie a Ritts.
Piccola postilla: belli anche i video (uno sulla scelta dei provini a contatto, l’altro un montaggio di video realizzati dal fotografo) che la mostra permette di visionare.
Voto: 3,5/5
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