Il panorama dal Sicasumbre, Fuerteventura |
Distese di brulle colline,
infinita, maestosa solitudine.
Il respiro incessante del mare,
a plasmare cupi arenili e candide dune.
Vento imperioso,
che sferza e alimenta.
E una strada di imperscrutabile destino,
cammino di fragile libertà,
in questa terra di confine,
crocevia di popoli antichi e remoti.
(R. G.)
Il respiro incessante del mare,
a plasmare cupi arenili e candide dune.
Vento imperioso,
che sferza e alimenta.
E una strada di imperscrutabile destino,
cammino di fragile libertà,
in questa terra di confine,
crocevia di popoli antichi e remoti.
(R. G.)
Fuerteventura, una tipica strada |
Ma cominciamo dal principio. Tutto iniziò molto tempo fa, quando vidi il film di Almodovar Gli abbracci spezzati, quasi interamente ambientato nell'isola di Lanzarote. Rimasi praticamente ipnotizzata da quei paesaggi che sembravano di un altro pianeta e da quelle corse in macchina su strade perfette e praticamente deserte, circondate da terre completamente nere. Poi qualche mese fa sono andata a vedere l'ultimo film di Gilliam, L'uomo che uccise don Chisciotte, e anche lì sono rimasta affascinata dalle ambientazioni e ho scoperto - guarda caso - che si trattava di un'altra isola dell'arcipelago delle Canarie, tra l'altro la più vicina a Lanzarote, Fuerteventura.
Corralejo, Fuerteventura |
Normalmente la gente pensa alle Canarie come la destinazione di una vacanza di mare, mentre pochi sono pienamente consapevoli del fatto che Lanzarote e Fuerteventura - prima ancora che posti dove fare vita da resort - sono isole da scoprire, attraversare e conoscere per la bellezza dei loro paesaggi e la ricchezza della loro cultura. Questo era esattamente ciò che cercavo e che ho trovato.
Corralejo, Fuerteventura |
Portare la macchina sul traghetto era un'opzione che avevamo considerato e poi escluso, sia perché costosa a livello economico, sia perché le macchine noleggiate in un'isola possono essere portate in un'altra solo con particolari condizioni assicurative che noi non avevamo e non volevamo sottoscrivere.
Ci è dunque convenuto noleggiare un'altra macchina a Corralejo per i quasi tre giorni che siamo state a Fuerteventura.
FUERTEVENTURA
Il primo impatto con l'isola di Fuerteventura è una giornata calda e soleggiata e un ristorante di pesce sulla spiaggia, la Cofradia de Pescadores, che ci era stato consigliato dai nostri vicini in aereo. Il ritiro dell'auto da Fuerte78 è un po' una piccola avventura, perché il nostro noleggiatore ci aveva dato la sua disponibilità senza tener conto della chiusura domenicale (tra l'altro in Spagna domenica di elezioni). Dopo una telefonata alquanto assertiva per parte mia, il povero Abian (invero molto gentile e disponibile) lascia la tavola di casa e viene al suo ufficio chiuso a Corralejo per darci la nostra auto, una Twingo gialla.
La nostra casetta a Tefìa, Fuerteventura |
Le prime tappe sono all'antico capoluogo di Fuerteventura, Betancuria, che è una bomboniera, ma quando ci andiamo noi sembra una città fantasma (facciamo fatica a incontrare altri esseri umani!), e poi un po' di su e giù per la FV30 (sì, qui le strade sono identificate da numeri preceduti dalla sigla che richiama l'isola sulla quale si trovano), la strada che va al Mirador di Morro Veloso che però purtroppo è chiuso! D'altra parte, anche fosse stato aperto, non credo avremmo visto molto, dal momento che le nuvole sono bassissime e hanno inghiottito il paesaggio, oltre al fatto che c'è un vento pazzesco. Noi siamo vestite con tutti gli strati che abbiamo, mentre una bimba con la canottiera e le ciabatte si fa fare le foto vicina alle statue dei giganti Guise e Ayose. Quando scendiamo dal Mirador, sulla strada che va verso Antigua ci fermiamo a fotografare dei bei mulini a vento.
Verso Antigua, Fuerteventura |
La sera ceniamo al bar El Artesano, che ci è stato consigliato dalla nostra ospite e abbiamo trovato recensito molto bene ovunque. Effettivamente mangiamo tapas a volontà, tra cui un ottimo queso frito con marmellata, nonché le nostre prime papas arrugadas (delle patate lesse al sale accompagnate dagli onnipresenti mojo rosso e mojo verde, due salsine ottenute da un mix di spezie, aglio e peperoni macinati e mescolati con olio e aceto, che poi riprodurremo appena tornate in Italia), oltre a un tonno in padella e non so cos'altro per la modica cifra di 10 euro a testa, e circondate solo da persone del luogo.
Le strade deserte nell'interno di Fuerteventura |
Alla sveglia, la mattina seguente, rimaniamo scioccate perché ci sono dei nuvoloni pazzeschi che incombono sul paesaggio di fronte a noi. A. - che ha già trascorso qualche giorno a Lanzarote prima di noi - ci dice che qui è normale; la mattina sembra sempre brutto tempo, ma nel corso della giornata il vento spazza le nubi e arriva il sole, teoria che vedremo confermata nei giorni successivi.
Il panorama dalla FV605, Fuerteventura |
Ci fermiamo all'Osservatorio del Sicasumbre, da dove si domina l'intera vallata sottostante e lo sguardo si spinge fino al mare (non credo di sbagliare nel dire che da qui su si vede la spiaggia di Cofete che raggiungeremo dopo).
Il deserto andando verso il sud di Fuerteventura |
Lo sterrato che attraversa la penisola di Jandia, Fuerteventura |
La spiaggia di Cofete vista dall'alto |
La spiaggia di Cofete, Fuerteventura |
La spiaggia nera di Ajuy, Fuerteventura |
Intanto di nuovo il cielo si è riempito di nuvole basse, nere e rosa, che però non portano neanche una goccia di pioggia. Questa giornata - ma la sensazione si confermerà nei prossimi giorni - ci sembra di aver vissuto molto più di 12 ore per la varietà e la quantità di cose che abbiamo visto e vissuto.
Il paesino di pescatori di Ajuy, Fuerteventura |
L'escursione al Calderon Hondo, Fuerteventura |
L'ultima tappa a Fuerteventura sono le dune di Corralejo, alte dune di sabbia bianca che si stagliano sui vari turchesi dell'oceano. Un luogo che trasmette un senso di libertà e un'energia che ci porteremo dietro a lungo.
Le dune di Corralejo, Fuerteventura |
A Lanzarote ci sistemiamo nel nostro appartamento di Guatiza, una specie di monolocale con grandi vetrate che si affaccia su un giardino curatissimo. I proprietari di casa, R. e S., ci danno un sacco di consigli, e su loro suggerimento la sera andiamo a mangiare al ristorante El Lago a Punta Mujeres, un posto un po' anni Settanta dove però mangiamo dell'ottimo pesce. Come primo impatto con l'isola possiamo dirci più che soddisfatte.
Qui la seconda parte del racconto di viaggio, dedicata a Lanzarote.
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