In questa caldissima estate romana - che sta passando rapidissimamente - non potevo farmi mancare un concerto della rassegna "Luglio suona bene", alla cavea dell'Auditorium. Quest'anno ho scelto di andare a sentire gli islandesi Of monsters and men, dei quali avevo amato e ascoltato parecchio l'album My head is an animal e che ora sono tornati in pista col nuovo album dal titolo Beneath the skin.
La musica degli Of monsters and men in realtà è molto più conosciuta del loro nome, dal momento che alcuni dei loro singoli sono stati utilizzati in colonne sonore di importanti film (per esempio, Silhouettes in Hunger games: La ragazza di fuoco e Dirty Paws in I sogni segreti di Walter Mitty di Ben Stiller), nonché in famose campagne pubblicitarie; anche se - a dire il vero - io li avevo cominciati ad ascoltare ben prima che le loro sonorità diventassero così popolari ;-)
Per quanto mi riguarda mi avevano incuriosita sia i punti di contatto con la musica dei Mumford & sons, depurata di qualche eccesso folk, sia il mix di voci dei due cantanti del gruppo che mi ricordano molto - in alcuni passaggi - la sensazione trasmessa dalle voci degli The xx.
Il cuore della band è rappresentato dalla giovane cantante e chitarrista Nanna Bryndís Hilmarsdóttir e da Brynjar Leifsson, un suo compagno di scuola con cui ha condiviso la passione per la musica e avviato questo progetto. Accanto a loro un cantante-chitarrista, un bassista e un batterista.
Nell'esibizione romana il gruppo è completato anche da un tastierista e due donne ai fiati.
Insomma, tanta tanta roba sul palco e tanta tanta musica. Pubblico abbastanza numeroso - soprattutto in platea - e devo dire davvero molto variegato (cosa che mi ha stupita piacevolmente). La combinazione di queste due condizioni ha fatto sì che, dopo nemmeno dieci minuti dall'inizio del concerto, tutti hanno abbandonato le loro paludatissime poltrone e in buona parte si sono precipitati sotto il palco a ballare e cantare, mentre gli altri ballavano in piedi tutti intorno o dai loro posti.
I due cantanti del gruppo hanno dimostrato di essere magnetici e trascinanti: in particolare, Nanna Bryndís Hilmarsdóttir ha portato nella cavea dell'Auditorium il mistero dei paesaggi islandesi con la sua aria eterea e complice, mentre Brynjar Leifsson con la sua non alta statura e la sua corporatura robusta, nonché con la sua voce affascinante e graffiante, ci ha trascinato nel mondo magico degli dei minori dell'isola dei ghiacci (nonostante la serata quasi bollente).
L'allestimento del palco è semplice, ma molto efficace. I musicisti hanno alle spalle delle luci che creano effetti vari in consonanza con l'andamento musicale, e così si alternano momenti di luce piena a momenti quasi al buio, in cui solo il volto di Nanna viene illuminato da una luce chiara.
Gli Of monsters and men non lesinano sulla musica. Ci presentano diverse canzoni del loro nuovo album, ma ci propongono quasi tutti i loro successi, quelli con i quali sono diventati famosi e sui quali il pubblico si scatena nel ballare e cantare.
La cosa più fastidiosa della serata resta l'intervento del personale di assistenza, che almeno un paio di volte viene a dirmi che non posso fotografare con la mia macchina fotografica; tutto questo mentre dall'inizio alla fine del concerto c'è chi fotografa con il cellulare e chi riprende integralmente il concerto con le videocamere GoPro. A un certo punto sto per rispondergli male anche se capisco che fa solo il suo lavoro.
Ma quand'è che impareremo (e lo dico anche per esperienza diretta in altri contesti) a superare istituzionalmente (e non per la comprensione del singolo) certe regole assurde e obsolete che sono ridicole anche solo per chi deve farle rispettare? (Io comunque un po' di foto le ho fatte lo stesso... ;-))
Voto: 3,5/5
domenica 26 luglio 2015
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