Nasce tutto dal desiderio di C. di passare un weekend nel verde anziché a Roma, ma senza fare centinaia di chilometri.
E così quale migliore soluzione che fare un salto dalle parti dei laghi di Bracciano e Martignano, che da casa mia in fondo non sono molto più lontani del litorale laziale?
Mi attira il lago più piccolo e meno conosciuto, anche perché mi dicono che qui non ci sono paesi o zone urbanizzate direttamente affacciati sul lago, eccetto qualche agriturismo.
Convinta, prenoto auto e alloggio e il sabato mattina (non esattamente di buon'ora) si parte. La destinazione è l'agriturismo Il Castoro, il più rustico tra quelli della zona e ovviamente quello che - almeno sulla carta - ci è piaciuto di più.
Diciamo che l'inizio della vacanzina del weekend non è delle più felici. Mi accorgo, una volta uscita dall'autonoleggio, che l'auto non ha il pieno, tento di contattare telefonicamente la Hertz, ma praticamente non c'è modo e quel telefono continuerà a squillare a vuoto per tutta la giornata. Decido di uscire da Roma prendendo la Cassia anziché imboccando Salaria e raccordo e me ne pento amaramente, perché in quel budello assurdo si procede a passo d'uomo e certamente ci mettiamo di più a prendere il raccordo che ad arrivare al lago, che si rileva essere sostanzialmente a un tiro di schioppo.
Per fortuna, tutti i nervosismi scivolano via quando in men che non si dica ci ritroviamo sul lungolago (quello grande di Bracciano) e da lì, una volta preso uno sterrato, siamo al cancello del nostro agriturismo. Colline verdi, casa padronale in pietra, appartamentino con giardinetto privato, mucche e cavalli, e - tra gli alberi - il blu del lago.
Solo allora realizziamo che nell'appartamento c'è tutto. Ma per chi abbia fatto la spesa! E dunque immediatamente ci preoccupiamo della colazione dell'indomani mattina, perché ci sarà pure il posto di ristoro sulla spiaggia sul lago - come ci ha detto la proprietaria dell'agriturismo - ma chi ce la fa a uscire di casa senza una prima colazione domestica? ;-)
Comunque, il problema viene rimandato alla serata, quando ci sposteremo per la cena verso Anguillara. Intanto il lago ci attende. Stradina di campagna ed eccoci su un prato verdissimo e curatissimo, con un lungo viale tra grandi alberi cui sono appesa decine e decine di amache. Qualche pedalò è parcheggiato sulla spiaggia (che è tutta prato fino alla riva), ma non è chiaro se siano a disposizione oppure no. In ogni caso il nostro obiettivo è goderci il sole e la tranquillità. Non c'è praticamente nessuno. Ogni tanto passa qualcuno con una canoa o una piccola barca a vela, qualcuno si ferma sulla spiaggia ad asciugarsi, ma le 4-5 ore di completa nullafacenza (eccetto gli esercizi di pilates!) sono davvero un toccasana.
Una volta fatto il pieno di sole e di silenzio, il tempo di una doccia e siamo in macchina. Discesa in retromarcia, abbattimento di staccionata in legno (!), e poi via verso Anguillara. Tappa al supermercato per comprare tutto quello che ci serve per la colazione e poi passeggiata per il centro storico del paese alla ricerca di un'osteria dove prendere un aperitivo, godendoci il tramonto.
Seguendo un cartello, finiremo da Ciccio Pasticcio, dove il padrone di casa corrisponde esattamente al nome del locale... I tavoli fuori non sono ancora stati allestiti, quindi staremo dentro nell'atmosfera surreale del locale, dove campeggia un cartello con una scritta in veneto. Mah! Comunque, il nostro bicchiere di vino l'abbiamo bevuto; non resta che andare da Boricella, consigliatoci da C.
Strano posto questo ristorante. Mi ricorda certi posti dove andavo il sabato sera con i miei genitori a managiare quando ero piccola (date un'occhiata al sito!). Posto per famiglie, dove fanno anche la pizza, in cui tutto è semplice, ma anche elegante nel senso in cui un posto poteva essere elegante negli anni '80. Comunque noi ci siamo andate per mangiare il pesce di lago e così è: dopo un fritto di pesce di lago e un persico in carpione, non ci faremo mancare una grigliatona mista con verdure e patate di contorno. Il tutto spruzzato di un onesto bianco locale. Crema catalana e ritorno al Castoro a dormire, nonostante le buone intenzioni di fare una passeggiata notturna sul lago.
Al mattino (in realtà è mezzogiorno), il tempo non promette niente di buono, ma tanto noi abbiamo la nostra colazione che ci aspetta. Thè, porchetta, pane e marmellata ;-))
Nel frattempo comincia a piovere. Riusciamo a malapena a fare un salto sulla spiaggia, ma le condizioni non sono le migliori per bissare l'esperienza del giorno precedente. La pioggia però conferisce al luogo un'atmosfera magica, soffusa, rilassata e misteriosa. Ci godiamo per un po' lo spettacolo.
Ma è già tempo di tornare verso Roma. Non senza un giro in macchina attraverso Trevignano e Bracciano.
Peccato che il weekend sia già finito. Ma scoprire che esiste uno spazio di fuga così bello così vicino alla città ci riempie di gioia.
venerdì 20 maggio 2011
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