lunedì 14 luglio 2025

L'eco della pioggia / Yu Hua

L'eco della pioggia / Yu Hua; trad. di Nicoletta Pesaro. Milano: Feltrinelli, 2019.

Ho comprato questo libro dopo aver scoperto che il film del cinese Wei Shujun, Il mistero corre sul fiume, che ho visto un po' di tempo fa al cinema, è tratto proprio da un racconto di Yu Hua, autore molto prolifico e i cui romanzi e racconti sono stati ampiamente tradotti in italiano.

Decido di iniziare a conoscere l'autore con questo libro perché leggo che contiene una storia familiare e che è basato anche sulle memorie personali dello scrittore, nato nel 1960.

Devo dire che quando mi approccio alla letteratura che proviene da posti culturalmente così lontani dal nostro mondo devo innanzitutto superare lo shock culturale che, durante la prima fase della lettura, mi crea una distanza e a tratti quasi mi disorienta.

Per noi che siamo abituati tendenzialmente a una narrazione piuttosto lineare e che quando parliamo di storie familiari ci aspettiamo un certo tipo di struttura, il romanzo di Yu Hua spariglia tutte le carte, perché senza alcuna premessa né spiegazione il racconto entra in medias res e prosegue dipanandosi attraverso tante piccole storie che vanno avanti e indietro nel tempo. Anche i protagonisti delle storie compaiono e scompaiono dal racconto a seconda dell'andamento della narrazione, cosicché le storie individuali si ricostruiscono solo a posteriori man mano che la lettura prosegue e che il narratore ci consente di riempire alcuni buchi, sebbene non tutti.

Anche i contenuti delle storie, nonché i modi in cui si sviluppano e i comportamenti dei personaggi appaiono a volte poco comprensibili se letti con i nostri occhi occidentali, tanto più che la narrazione di Yu Hua risale indietro nel tempo, ai tempi della sua infanzia e in alcuni casi a periodi ancora precedenti, per raccontarci le storie dei genitori e dei nonni del protagonista.

Man mano però che la lettura prosegue, il senso di empatia cresce progressivamente e si produce quasi spontaneamente un sentimento molto diverso da quello iniziale: da un lato un senso di riconoscimento dovuto al fatto che certe dinamiche, pur così lontane cronologicamente e culturalmente, risuonano con alcune storie che persone come me hanno sentito raccontate da genitori e nonni, dall'altro un disvelamento della Cina precontemporanea e una comprensione sempre più forte di alcuni suoi tratti caratteristici, che sono il frutto di complesse combinazioni di fattori e che hanno lasciato profonde tracce anche sulla contemporaneità.

Alla fine ci si affeziona al protagonista Sun Guanglin e, nonostante alcuni personaggi - come ad esempio suo padre - risultino davvero meschini e intollerabili, si entra in connessione anche con tutti gli altri personaggi che gli ruotano intorno, arrivando in molti casi a giustificarne anche i comportamenti più abietti che agli occhi del lettore finiscono per essere spiegati da un contesto di povertà e ignoranza così forti da riuscire a drenare qualunque residua umanità.

Una lettura che, come tutte quelle che aprono il nostro sguardo verso altri mondi, risulta interessante e arricchente, sebbene a tratti faticosa e spiazzante.

Voto: 3/5

2 commenti:

  1. Scrittore conosciuto grazie alle varie recensioni e podcast su Youtube; ho acquistato di suo 'La città che non c'è', speriamo in bene.
    Generalmente amo buttarmi in culture e contesti lontani dal nostro, speriamo la scrittura sia gradevole e poco dispersiva.
    Ciao!

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    Risposte
    1. Mi dirai! Sono curiosa. Io un po' di fatica l'ho fatta!

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