
Ormai dieci anni fa avevo avuto la possibilità di visitare una mostra di Fontana a Venezia, e qualche tempo dopo avevo anche partecipato a una lezione del grande fotografo modenese a Palazzo Merulana a Roma.
In quel periodo ero talmente affascinata dalla sua fotografia che avevo comprato alcuni suoi libri fotografici, in particolare quelli dei paesaggi (colorati e astratti) che lo hanno reso famoso presso il grande pubblico.
Nel frattempo la mia fotografia si è evoluta e i miei interessi si sono ampliati e in parte spostati, cosicché mi ha fatto particolarmente piacere poter ripercorrere la carriera fotografica di questo maestro e verificare – se ancora ne avessi avuto bisogno – che tutti i fotografi, anche e soprattutto quelli veri, pur continuando a raccontare fondamentalmente sé stessi attraverso la fotografia, evolvono e cambiano, foss’anche solo perché ciascuno di noi cambia nel tempo.

In una piccola saletta c’è anche la possibilità di ascoltare e vedere un’intervista al fotografo, che appare ancora lucidissimo nonostante l’età e ci aiuta a comprendere ancora meglio il suo approccio alla fotografia, che ha visto il colore come scelta identitaria, tanto più perché utilizzato in un’epoca in cui la fotografia artistica era interamente in bianco e nero.

Devo dire però che per me la parte più sorprendente della mostra è risultata quella che espone le stampe originali su pellicola Kodak Ektachrome: foto di formato piccolo e piccolissimo, con i colori un po’ sbiaditi, che quasi non sembrano arrivare dallo stesso fotografo di cui ammiriamo le foto nelle altre sale, ma che hanno un fascino davvero speciale. D’altro canto, sono invece rimasta un po’ perplessa di fronte ad alcune stampe in grande formato che guardate da lontano sono di impatto, ma già a una media distanza risultano poco leggibili.
Comunque una mostra imperdibile per gli appassionati di fotografia.
Voto: 3,5/5
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