mercoledì 6 giugno 2018

La mia vita in barca / Tadao Tsuge

La mia vita in barca: radure sconfinate / Tadao Tsuge. Roma: Coconino Press, 2016.

La mia vita in barca: alla deriva / Tadao Tsuge. Roma: Coconino Press, 2017.

Fino alla lettura di Quaderni giapponesi di Igort pensavo che il fumetto giapponese fosse solo manga. E invece scopro che i giapponesi (e come poteva essere diversamente?) sono stati i veri inventori del graphic novel come lo conosciamo noi, storie lunghe che raccontano vicende della vita quotidiana, storie tra il malinconico e il drammatico, il cosiddetto gekiga.

Ora Igort – dopo averci parlato di questo filone del fumetto giapponese – grazie alla disponibilità della Coconino Press ci permette di farci una conoscenza diretta dei gekiga grazie alla pubblicazione di una collana interamente dedicata a questi autori e a questi lavori.

Io ho cominciato con l’opera in due volumi di Tadao Tsuge (fratello di un altro famoso autore, Yoshiharu Tsuge), dal titolo La mia vita in barca. Si tratta di brevi racconti dal sapore fortemente autobiografico. Tadao è già avanti nell’età, è stato uno scrittore famoso, ma non ha più la vena creativa né la voglia di continuare a scrivere; ha un negozio di jeans e abbigliamento che però portano avanti suo figlio e sua moglie, perché Tadao si è comprato una piccola barca e coglie ogni occasione per andare sul fiume Tome a pescare.

Il fiume Tome diventa una specie di habitat naturale per Tadao, dove si sviluppa tutta una vita parallela a quella ordinaria. Qui Tadao fa nuove conoscenze, partecipa a sfide di pesca, incontra buffi personaggi, fa strani sogni, ospita un gatto, si prepara il pranzo, corre dei rischi dovuti all’improvviso cambiare del tempo.

Non ci sono grandi rivelazioni nel libro di Tadao Tsuge, ma da ogni pagina di questo romanzo viene fuori da un lato la malinconia di un uomo non più giovane colto da riflessioni sul senso della vita in generale e sulla propria vita, dall’altro l’idea che persino quello che si sviluppa intorno al fiume Tome può essere un vero e proprio micromondo, in cui Tadao può sperimentare tutto, l’amicizia, la tristezza, il coraggio, la goliardia, la generosità, la tolleranza, la serenità. A dire – come è proprio della filosofia di Tadao Tsuge – che non è necessario girare il mondo per comprenderlo se coltiviamo l’attitudine a interrogarci costantemente su quello che ci circonda e a non dare mai nulla per scontato.

Voto: 3,5/5



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