giovedì 20 novembre 2025

Re Chicchinella / da Giambattista Basile; regia di Emma Dante. Teatro Argentina, 7 novembre 2025

Dopo La scortecata e Pupo di zucchero, Emma Dante torna ai racconti grotteschi e alle fiabe nere de Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile con Re Chicchinella, la storia di Re Carlo III d’Angiò, re di Sicilia e di Napoli, principe di Giugliano, conte d’Orleans, visconte d’Avignon e di Forcalquier, principe di Portici Bellavista, re d’Albania, principe di Valenzia e re titolare di Costantinopoli, che per un caso abbastanza curioso si trova ad avere una gallina incastrata nel sedere.

Per il re si tratta di una condizione fortemente invalidante, che però ha l’effetto collaterale, ben gradito dalla sua corte, compresa la moglie e la figlia, di produrre delle uova di oro.

Nel raccontare questa storia, di cui la Dante rielabora il finale con un processo trasformativo che non affida alla morte la chiusa narrativa, la regista siciliana mantiene coerente lo stile di messa in scena e di regia a cui ci ha ormai abituato nei suoi ultimi lavori.

Un palco completamente immerso nel buio, pochissimi oggetti di scena, costumi molto fantasiosi, e un grandissimo lavoro sul linguaggio, sui corpi, sulle coreografie e sulle luci.

Recitato nel napoletano seicentesco di Basile, Re Chicchinella ci offre lo spaccato ironico e a tratti comico di una corte la cui vacuità è direttamente proporzionale all’avidità.

Il cianciare confuso e ripetitivo delle cortigiane con i loro costumi che ne esagerano le forme abbondanti è il simbolo di un mondo di egoismi e di servilismi, mentre il re (magnificamente interpretato dal sempre bravissimo Carmine Maringola, capace di far recitare ogni parte del suo corpo) è a sua volta un personaggio dolente, ma anche insulso.

Sebbene ogni spettatore possa leggere in questo racconto il senso o la morale che vuole, mi pare che a questo giro Emma Dante viri maggiormente sul divertissement, trasformando quella che avrebbe potuto essere una storia tetra in una narrazione giocosa, seppure non priva di significato.

Voto: 3,5/5

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