Il film del regista Bogdan Muresanu che ha vinto il Premio Orizzonti al Festival di Venezia del 2024, arriva in sala un po’ in sordina, ma spero possa conquistare una fetta di pubblico significativa.
L’anno nuovo che non arriva è ambientato a Bucarest nelle settimane prima del Natale 1989, mentre nel paese circolano le notizie della repressione sanguinosa da parte del regime di Ceausescu delle proteste e manifestazioni a Timisoara. Attraverso le vicende del regista Stefan che deve sostituire l’attrice dello spettacolo di Capodanno che è fuggita dal paese, dell’attrice Florina chiamata per la sostituzione ma che detesta il dittatore, del figlio del regista che insieme a un amico tenta la fuga a nuoto attraverso il Danubio, dell’agente segreto Ionut che non riesce a convincere la madre ad abbandonare la sua casa che sta per essere demolita, dell’operaio Gelu il cui figlio ha scritto e imbucato una lettera a Babbo Natale in cui chiede per il padre la morte di zio Nicolae, il regista tratteggia, con uguale dose di ironia e dramma, lo stato d’animo di un popolo ormai sfinito e insofferente di fronte alle angherie della dittatura.
Ingabbiati nella rete della paranoia, del controllo, della propaganda, ed esasperati da una situazione economica e sociale ormai del tutto insostenibile, i personaggi di Muresanu ci raccontano un mondo a noi vicino temporalmente e geograficamente, ma che ci appare in realtà lontanissimo (un po’ l’effetto che mi aveva fatto l’Albania raccontata da Lea Ypi), e ci comunicano soprattutto il clima che si respirava in Romania nei giorni immediatamente precedenti alla caduta del regime, avvenuta il 25 dicembre 1989. E lo fa in modo leggero e denso nello stesso tempo, e che per questo, mentre ci fa sorridere, riesce anche a farci riflettere sul modo in cui i rumeni sono vissuti fino a poco meno di quarant’anni fa.
Ho apprezzato anche il modo di fare cinema di Muresanu, modo che, pur essendo per noi riconoscibile e comunicativo, non strizza l’occhio a tutti i costi alla cinematografia occidentale, e resta invece fedele a modelli e atmosfere che appartengono al mondo dal quale proviene e che ci costringe a entrare in un sistema narrativo differente e per questo anche diversamente stimolante.
Voto: 4/5
venerdì 26 dicembre 2025
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