domenica 7 dicembre 2025

Robe dell'altro mondo (cronache di un'invasione aliena) / Carrozzeria Orfeo. Spazio Diamante, 27 novembre 2025.

Seguo Carrozzeria Orfeo da non moltissimo tempo e ho visto solo un loro spettacolo, Salveremo il mondo prima dell'alba, ma già da questi pochi contatti posso dire che si tratta di uno dei collettivi teatrali più interessanti tra quelli in circolazione.

Quindi, ormai quando vedo uno dei loro spettacoli in qualche cartellone mi ci fiondo a pesce.

A questo giro, non perdo l'occasione di recuperare un loro lavoro del 2012, Robe dell'altro mondo, che Gabriele Di Luca riadatta completamente dal punto di vista drammaturgico, pur mantenendo intanto il senso della narrazione.

Nella messa in scena attuale Robe dell'altro mondo è uno spettacolo teatrale e insieme una performance, la cui realizzazione è il frutto della collaborazione tra Carrozzeria Orfeo e Le canaglie, un gruppo di illustratori.

Lo spettacolo vede protagonisti sul palco l'attore Massimiliano Setti, che interpreta i personaggi della storia insieme a Sebastiano Bronzato, accompagnati da Federico Bassi e Giacomo Trivellini che sul palco disegnano ambientazioni, fondali, illustrazioni di commento delle storie.

La narrazione si costruisce letteralmente davanti ai nostri occhi attraverso l'assemblamento musicale dal vivo, i disegni realizzati al momento e proiettati sullo schermo, che a più riprese coinvolgono attori in carne e ossa e interagiscono con gli attori sulla scena, nonché vere e proprie sottotrame completamente realizzate in forma grafica e proiettate e sfogliate per il pubblico. I due attori in scena riescono a rappresentare molti personaggi diversi attraverso l'uso di maschere di gomma che gli coprono completamente la testa e che mi hanno un po' ricordato i Familie Flöz visti qualche anno fa alla Sala Umberto. Si tratta di una scelta che certamente rafforza l'approccio cartoonistico dello spettacolo, e contestualmente valorizza la gestualità degli attori, che non possono fare affidamento sulla mimica facciale.

In questo mix di arti performative molto ben orchestrate e di grande impatto secondo me dal punto di vista della fruizione, il tema di fondo è quello dello spettacolo di oltre dieci anni fa, ossia le paure metropolitane rappresentate attraverso varie situazioni: l'alterco tra due anziani all'uscita del supermercato in cui compare anche un extracomunitario, il dialogo tra un ministro in attesa di entrare in un "centro massaggi" e il suo portaborse, l'interazione tra un ragazzino e una ragazzina nipoti dei due vecchi del primo quadro, e infine la surreale conversazione tra lo stesso ragazzino e il papa che è stato rapito dagli alieni e che ha potuto sfuggire finalmente al suo ruolo. Sì, perché gli alieni sono i supereroi di questo racconto, esseri che non vedremo mai, ma che forse rappresentano l'ultima speranza dell'umanità di salvarsi, almeno fino a quando non si decide di trasformare anche loro in nemici.

Bravi tutti. A questo punto aspettiamo il nuovo spettacolo Misurare il salto delle rane al Vascello tra gennaio e febbraio.

Voto: 3,5/5

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