mercoledì 26 novembre 2025

Middle England / Jonathan Coe

Middle England / Jonathan Coe; trad. di Mariagiulia Castagnone. Milano: Feltrinelli, 2018.

In occasione di una vacanza nel Sud-Ovest dell’Inghilterra, decido di immergermi nella lettura di Middle England, il romanzo scritto da Jonathan Coe dopo il referendum sulla Brexit del 2016 e le cui vicende coprono un periodo che va dal 2010 al 2017.

Coe riparte da alcuni dei personaggi del suo famoso romanzo La banda dei brocchi, in particolare i due fratelli Benjamin e Lois, per raccontare una nuova fase della storia inglese, caratterizzata da una temperie politica e sociale molto particolare.

In questo nuovo romanzo seguiamo le vicende non solo di Benjamin, che si è ritirato a vivere in una casa di campagna e sta tentando di scrivere il suo primo romanzo, e di Lois, che è sposata senza amore e avendo in parte rinunciato ai suoi sogni, ma anche quelle di numerosi altri personaggi: Doug, giornalista politico in crisi, con un rapporto complicato con sua figlia Coriander, radicalizzata a sinistra; Sophie, la figlia di Lois e nipote di Ben, che sta tentando la carriera accademica e intanto cerca la sua strada sentimentale; Charles, un amico di Benjamin, che la vita sta mettendo a dura prova; Sohan, amico gay londinese di Sophie; e molti altri.

Ognuno di loro rappresenta un punto di vista e una sfaccettatura, sul piano umano, sociale e politico, del complesso puzzle rappresentato dall’Inghilterra in quel momento storico, un paese non solo e non tanto spaccato tra conservatori e liberali, ma ostaggio di crisi economica, recriminazioni, cinismo, radicalizzazione, processi identitari, conflitti generazionali, esasperazioni da social, inconsistenza della politica.

Oltre ad essere una lettura gradevole, animata da personaggi vividi e sufficientemente complessi, resi tali anche grazie alle capacità di scrittura di Coe, la cosa sorprendente è che questo libro, scritto e pubblicato nel 2018, non solo non appare invecchiato, ma anzi oggi appare ancora più significativo in riferimento al quadro politico e sociale che si è andato delineando nel mondo occidentale nel corso degli ultimi 7-8 anni.

In fondo la vicenda inglese e il suo infausto esito con la Brexit è stato uno dei – forse tanti? – segnali che hanno prefigurato quello che si andava muovendo nelle viscere della popolazione europea (e non solo) e che avrebbe portato, nel corso degli anni successivi, alla diffusione di fenomeni quali il populismo, l’antieuropeismo, la crisi della sinistra, le presunte battaglie morali e identitarie, la rabbia sociale da un lato e l’anestetizzazione da social dall’altro.

Fa dunque una fortissima impressione leggere questo libro oggi, perché ci si accorge non solo che quella fase non è finita, ma che si è estesa temporalmente e geograficamente. E personalmente io non so bene quando e come se ne uscirà. In più, leggere questo romanzo mentre si è fisicamente in Inghilterra e intorno a sé tutto rimanda al mondo che Coe racconta non ha prezzo.

In Middle England ci sono note di speranza e c’è lo spazio per sogni individuali e collettivi. Voglio pensare – sebbene non sia facile – che sia ancora così, o quanto meno è necessario sforzarsi di pensarlo.

Voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia qui un tuo commento... Se non hai un account Google o non sei iscritto al blog, lascialo come Anonimo (e se vuoi metti il tuo nome)!