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| Cottage ad Hythe |
Il nostro è un tour on the road – alla fine del viaggio avremo fatto 1600 miglia in macchina, circa 2500 km – con un percorso circolare che parte dall’aeroporto di Bristol, dove abbiamo volato da Roma con Easyjet, e ritorna allo stesso aeroporto.
La nostra macchina a noleggio è una comoda Citroën C3, perfetta come dimensioni – lo capiremo solo più avanti – ma ovviamente con il posto del guidatore a destra per la classica guida a sinistra inglese, tra l’altro con cambio manuale. Ci metterò un paio di giorni ad abituarmi a questa modalità di guida e a sentirmi a mio agio sulle strade.
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| Nella nostra casetta ad Hythe |
Abbiamo sempre dormito in case con cucina, e menomale, perché con il cibo inglese qualche problema lo abbiamo avuto, e moltissime sere abbiamo preferito cucinare e mangiare a casa. Tutte le sistemazioni sono state prenotate con Airbnb, alcune di esse erano dotate anche di lavatrice, il che ci ha consentito di viaggiare con valigie relativamente leggere da riempire con cose comprate durante il viaggio.
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| I ragazzi con la chitarra ad Hythe |
Dove abbiamo dormito e mangiato
Dall’aeroporto di Bristol andiamo dritte verso Southampton dove abbiamo la prima casa, precisamente nella campagna vicino Hythe, paesino di mare che sta proprio di fronte a Southampton e che di suo non è particolarmente allegro (nella nostra passeggiata per fare la spesa incontreremo una bimba che gioca da sola con una bambola e due adolescenti che suonano la chitarra elettrica e fanno video). Siamo alla Coachmans Cottage, una casetta di mattoni rossi, ex ricovero delle carrozze, a fianco dell'abitazione dei proprietari che abitano nel Gardeners’ cottage, un posto molto bello e suggestivo.
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| Davanti a The Cornish Bakery in Salisbury |
A Salisbury per pranzo mangiamo la nostra prima Cornish traditional pasty e uno scone in una caffetteria e panificio del centro, The Cornish bakery.
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| Nella New Forest |
Dedichiamo il primo giorno di vacanza alla New Forest, un'area di oltre 500 km quadrati, risalente all'anno Mille (realizzata inizialmente da Guglielmo I come territorio di caccia), all'interno della quale ci sono paesaggi molto diversi (foreste, lagune, brughiere, spiagge), flora e fauna molto diversificati, molti paesi caratteristici nonché abbazie e castelli.
Noi scegliamo un percorso con finalità fotografiche che abbiamo trovato sul bel sito della New Forest.
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| A Lyndhurst |
Da qui passiamo per il paesino di Lyndhurst, una delle cittadine centrali della New Forest, dove ci fermiamo per una passeggiata e per la pausa pranzo autogestita.
Quindi ci muoviamo verso Keyhaven Marshes, una grande zona lagunare dove nidificano molti uccelli; da qui, con una bella passeggiata si arriva alla grande spiaggia di pietre da cui si vede il castello di Hurst, le scogliere dell'isola di White e persino la costa francese in lontananza. Peccato non aver portato il costume perché c'era una bellissima giornata di sole!
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| La spiaggia vicino Keyhaven Marshes |
Nel paesino di Beaulieu facciamo una passeggiata tra le sue belle casette di mattoni, che si affacciano su fiumi e laghetti.
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Luoghi visitati: Salisbury, Old Sarum, Stonehenge
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| Dentro la cattedrale di Salisbury |
Uscendo dalla cattedrale ci fermiamo ad Arundells, una dimora privata con giardino che inizialmente ospitava il personale della cattedrale e poi è passata di mano in mano fino all'ultimo proprietario, il politico conservatore Edward Heath, primo ministro inglese nei primi anni Settanta durante gli attentati dell'IRA, dopo il quale è arrivata Margaret Thatcher. Fu anche musicista e skipper e questa casa testimonia i suoi numerosi interessi.
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| Nella cattedrale di Salisbury |
Sulla collina poco fuori la città si possono visitare i resti del castello e dell'abbazia di Old Sarum, il nucleo originario di Salisbury. Qui la signora del National Heritage vuole convincerci a sottoscrivere la membership, e dopo 10 minuti non sappiamo come liberarcene.
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| Stonehenge |
Giriamo lentamente intorno al sito (ci mettiamo circa un'ora) osservandolo da varie angolazioni e guardando anche la gente intorno. Davvero molto affascinante ed emozionante.
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| Il percorso verso il cerchio di pietre a Stonehenge |
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Luoghi visitati in transito: la Jurassic Coast
Nel trasferimento dalla prima alla seconda sistemazione, entriamo in Dorset e in direzione della Jurassic Coast facciamo una prima sosta a Studland per andare a vedere, con una bella passeggiata di una mezz’oretta circa, le Old Harry Rocks, scogliere bianche a picco sul mare con archi, porte e faraglioni. Molto bello!
Ci dirigiamo poi verso la Kimmeridge Bay, sempre in Dorset, una spiaggia di ciottoli sotto una scogliera fatta di rocce scure stratificate che è uno dei luoghi principali per la raccolta dei fossili (c'è anche un museo che però non visitiamo). Sulla spiaggia ci sono tante persone e bambini che rompono le pietre e cercano fossili. Anche noi ci mettiamo a cercare e troviamo piccole cose (in teoria non si potrebbe ma ci pare che lo facciano tutti!). Si vedono comunque moltissimi fossili nelle grandi pietre che ci sono sulla spiaggia. Davvero bello!
Qui scopriamo anche questi accappatoi imbottiti ma impermeabili all'esterno che qui tutti usano al mare!!
In zona vediamo anche le mucche nere con una fascia bianca al centro del corpo, molto strane che non avevamo mai visto e scopriamo essere le Lakenvelder, delle mucche belghe.
A questo punto siamo un po' stanche e decidiamo di non andare a Durdle door (che dovrebbe essere molto simile a Old Harry Rocks) e ci muoviamo verso la nostra destinazione, vicino Exeter. Sono comunque più di due ore di macchina che ci fanno lasciare alle spalle il Dorset e ci fanno entrare in Devon.
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Seconda parte del viaggio: South Devon
Dove abbiamo dormito e mangiato
La nostra seconda sistemazione è una casetta indipendente nella proprietà dei padroni di casa e si chiama The Hutch, nel paesino di Longdown, non lontano da Exeter. La casa si affaccia sulle colline su cui pascolano le pecore cosicché riusciamo a seguire le loro routine quotidiane. Casa molto stilosa e dotata di tutto il necessario, anche se la prima volta che parcheggio nel cortiletto faccio milioni di manovre e gli ospiti dell’altra dépendence si affacciano alla porta per verificare che non gli danneggi la loro macchina già parcheggiata (e che non vedremo mai muoversi in tutto il nostro periodo di permanenza).
A livello di pranzi e cene, segnalo la cena al Duck at Yeoford, un country pub dalla cucina raffinata dove prendiamo un antipasto di pesce, e come piatti principali petto d'anatra al forno e pesce del giorno: sicuramente una delle migliori cene della vacanza, anche se pure in un posto raffinato come questo i piatti sono talvolta sovrabbondanti di ingredienti e non certo leggeri. L’unica altra cena fuori di questi giorni è quella nel paesino di Beer, al The smugglers kitchen, dove mangiamo cozze e jambalaya. Cena abbondante e saporita!
Due pranzetti buoni e leggeri li facciamo invece a Exeter, al Coffee cellar, nella zona del molo (molto carina!), dove prendiamo un’ottima zuppa del giorno, e al baretto interno della casa di Agatha Christie a Greenway, dove mangiamo cornish pasty e una zuppa di piselli con un cheese scone.
Di ritorno dal parco di Dartmoor prendiamo una birra al Warren House Inn, un pub con tavoli esterni con vista mozzafiato sulla brughiera. Direi da non perdere.
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Luoghi visitati: Exeter, Beer, Greenway, Blackpool sand, Hallsands e Start Point
La mattina del primo giorno di questa seconda parte del viaggio la dedichiamo alla cittadina di Exeter, dove parcheggiamo nel parcheggio centrale Cathedral & Quai. Prima visitiamo in autonomia la cattedrale, che nonostante un biglietto di ingresso decisamente salato (10 sterline) merita sicuramente, grazie alla sua struttura originaria normanna su cui si innesta un ampliamento gotico, con la sua volta a crociera, in cui al centro di ogni modulo c’è una borchia in legno intarsiata e dipinte con scene di santi e cavalieri.
Uscite dalla cattedrale ci attende il Red Coat tour, un free tour che abbiamo deciso di fare per apprezzare meglio la città. Arriva effettivamente un signore anzianotto con i capelli completamente bianchi e la giacca rossa che ci fa fare un giro per la Exeter medievale, tra chiese, case e sedi istituzionali, fino ad arrivare alle banchine lungo il fiume Exeter. In questa ora e mezza ci racconta anche la storia della città, dai romani ai Sassoni, a Guglielmo il conquistatore, e la grande tradizione nella produzione e nella vendita della lana e dei tessuti di lana che ha rappresentato a lungo la principale fonte di ricchezza della città.
Oggi Exeter, che resta una cittadina molto bella e vivace – ci è piaciuta molto la zona sul fiume in piena rinascita – è invasa da gabbiani cattivissimi che rubano il cibo aggredendo altri animali o persone.
Tornando verso il parcheggio, S. compra della lana in un negozio specializzato. Poi in macchina facciamo un altro pezzetto della Jurassic coast toccando le località di Budleigh, Salterton, Otterton e Sydmouth. In quest’ultima ci fermiamo a fotografare la scogliera di colore rosso scuro, e nel ripartire abbiamo un momento di perplessità quando, percorrendo una strada in paese, davanti a noi scorre un corso d’acqua (pochissimo profondo, ma pur sempre un corso d’acqua). Pensiamo di aver sbagliato direzione o di non aver visto qualche cartello, e rimaniamo lì in attesa, finché una macchina davanti a noi tranquillamente guada il fiumiciattolo e così facciamo anche noi!
Andiamo dunque verso Branscombe e Beer e, man mano che procediamo, le strade diventano sempre più strette e sempre più in salita e discesa con piccoli passing place. Una vera sfida per le automobili e chi le guida. Alla fine ci fermiamo a Beer (unico pezzo di scogliera bianca in questa zona), facciamo una passeggiata fino alla spiaggia e ci fermiamo qui a cenare.
Il giorno successivo andiamo verso Dittisham dove parcheggiamo sulla riverside e andiamo a piedi al molo a prendere la barchetta che, con un biglietto di 3,50 sterline, ci porta a Greenway, la località sulla sponda opposta del fiume Dart dove si trova la casa di campagna di Agatha Christie.
Fatto il biglietto, iniziamo a esplorare la grande proprietà della casa, che ha intorno giardini di varie fattezze, boschetti e persino una casetta sul fiume dove è ambientata la scena del crimine del libro La sagra del delitto. Nella casa in stile vittoriano tutto è rimasto com'era ai tempi di Agatha Christie e dei suoi figli. Attraversando le sue stanze, si può cogliere l’animo da collezionisti della Christie e del suo secondo marito, archeologo, e i numerosi interessi che li accomunavano. Molto emozionante.
Tornando da Dittisham, ci fermiamo a Blackpool sand, una spiaggia in una baia molto bella dove io conto di fare il bagno visto che è una giornata molto bella. Effettivamente sulla spiaggia, che è attrezzatissima e alle cui spalle c’è persino un baracchino che fa una pizza napoletana che sembra buonissima, c'è parecchia gente e anche centinaia e centinaia di gabbiani in acqua. Mentre sto per entrare in acqua, un animale nuota quasi a riva. È una foca che probabilmente sta cercando cibo, e lo capisco bene quando entrando in acqua mi accorgo che, sia sulla riva che nei primi metri, sulla superficie dell’acqua ci sono migliaia di sardine morte, cibo prelibato sia per i gabbiani che per la foca. L'acqua è fredda e c'è una forte corrente, cosicché il mio bagno dura molto poco. Nel frattempo arriva in spiaggia una famiglia musulmana (o forse due?) in cui le due donne adulte sono in niqab (cioè hanno solo gli occhi scoperti), le due ragazzine fanno il bagno col burkini, e i maschi, giovani e grandi, sono in costume.
Andando via, attraversiamo la stretta striscia di terra separa la spiaggia dalla laguna a Tor Cross e andiamo verso Hallsands e Start point. La strada per Hallsands sembra impraticabile e dunque la superiamo e andiamo direttamente al faro di Start point. Hallsands la vediamo dall’alto, e leggiamo sui cartelli la storia di questo luogo che, anche a causa della scelleratezza umana, è stato quasi completamente divorato dal mare.
Lasciamo la macchina al parcheggio e a piedi facciamo la passeggiata fino al faro in cima alla penisola di Start Point completamente ricoperta di felci.
Per tornare verso il nostro alloggio ci attende una lunga strada a una sola corsia tra le siepi alte (che incubo!!), che rende la guida estremamente faticosa; per fortuna con il sole che tramonta, la luce si fa sempre più bella e almeno abbiamo questa consolazione. Ci colpisce il paesino di Kingsbridge ma è ormai troppo tardi per fermarsi.
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Nel trasferimento dalla prima alla seconda sistemazione, entriamo in Dorset e in direzione della Jurassic Coast facciamo una prima sosta a Studland per andare a vedere, con una bella passeggiata di una mezz’oretta circa, le Old Harry Rocks, scogliere bianche a picco sul mare con archi, porte e faraglioni. Molto bello!
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| Verso le Old Harry Rocks |
Qui scopriamo anche questi accappatoi imbottiti ma impermeabili all'esterno che qui tutti usano al mare!!
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| Cose che si trovano sulla Jurassic coast |
A questo punto siamo un po' stanche e decidiamo di non andare a Durdle door (che dovrebbe essere molto simile a Old Harry Rocks) e ci muoviamo verso la nostra destinazione, vicino Exeter. Sono comunque più di due ore di macchina che ci fanno lasciare alle spalle il Dorset e ci fanno entrare in Devon.
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Seconda parte del viaggio: South Devon
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| Il soffitto della cattedrale di Exeter |
La nostra seconda sistemazione è una casetta indipendente nella proprietà dei padroni di casa e si chiama The Hutch, nel paesino di Longdown, non lontano da Exeter. La casa si affaccia sulle colline su cui pascolano le pecore cosicché riusciamo a seguire le loro routine quotidiane. Casa molto stilosa e dotata di tutto il necessario, anche se la prima volta che parcheggio nel cortiletto faccio milioni di manovre e gli ospiti dell’altra dépendence si affacciano alla porta per verificare che non gli danneggi la loro macchina già parcheggiata (e che non vedremo mai muoversi in tutto il nostro periodo di permanenza).
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| La casa di Agatha Christie a Greenway |
Due pranzetti buoni e leggeri li facciamo invece a Exeter, al Coffee cellar, nella zona del molo (molto carina!), dove prendiamo un’ottima zuppa del giorno, e al baretto interno della casa di Agatha Christie a Greenway, dove mangiamo cornish pasty e una zuppa di piselli con un cheese scone.
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| A Exeter |
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Luoghi visitati: Exeter, Beer, Greenway, Blackpool sand, Hallsands e Start Point
La mattina del primo giorno di questa seconda parte del viaggio la dedichiamo alla cittadina di Exeter, dove parcheggiamo nel parcheggio centrale Cathedral & Quai. Prima visitiamo in autonomia la cattedrale, che nonostante un biglietto di ingresso decisamente salato (10 sterline) merita sicuramente, grazie alla sua struttura originaria normanna su cui si innesta un ampliamento gotico, con la sua volta a crociera, in cui al centro di ogni modulo c’è una borchia in legno intarsiata e dipinte con scene di santi e cavalieri.
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| Dentro la cattedrale di Exeter |
Oggi Exeter, che resta una cittadina molto bella e vivace – ci è piaciuta molto la zona sul fiume in piena rinascita – è invasa da gabbiani cattivissimi che rubano il cibo aggredendo altri animali o persone.
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| Red coat tour a Exeter |
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| Beer |
Il giorno successivo andiamo verso Dittisham dove parcheggiamo sulla riverside e andiamo a piedi al molo a prendere la barchetta che, con un biglietto di 3,50 sterline, ci porta a Greenway, la località sulla sponda opposta del fiume Dart dove si trova la casa di campagna di Agatha Christie.
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| Casa di Agatha Christie |
Tornando da Dittisham, ci fermiamo a Blackpool sand, una spiaggia in una baia molto bella dove io conto di fare il bagno visto che è una giornata molto bella. Effettivamente sulla spiaggia, che è attrezzatissima e alle cui spalle c’è persino un baracchino che fa una pizza napoletana che sembra buonissima, c'è parecchia gente e anche centinaia e centinaia di gabbiani in acqua. Mentre sto per entrare in acqua, un animale nuota quasi a riva. È una foca che probabilmente sta cercando cibo, e lo capisco bene quando entrando in acqua mi accorgo che, sia sulla riva che nei primi metri, sulla superficie dell’acqua ci sono migliaia di sardine morte, cibo prelibato sia per i gabbiani che per la foca. L'acqua è fredda e c'è una forte corrente, cosicché il mio bagno dura molto poco. Nel frattempo arriva in spiaggia una famiglia musulmana (o forse due?) in cui le due donne adulte sono in niqab (cioè hanno solo gli occhi scoperti), le due ragazzine fanno il bagno col burkini, e i maschi, giovani e grandi, sono in costume.
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| Blackpool sand |
Lasciamo la macchina al parcheggio e a piedi facciamo la passeggiata fino al faro in cima alla penisola di Start Point completamente ricoperta di felci.
Per tornare verso il nostro alloggio ci attende una lunga strada a una sola corsia tra le siepi alte (che incubo!!), che rende la guida estremamente faticosa; per fortuna con il sole che tramonta, la luce si fa sempre più bella e almeno abbiamo questa consolazione. Ci colpisce il paesino di Kingsbridge ma è ormai troppo tardi per fermarsi.
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| Dartmoor |
Una giornata la dedichiamo alla riserva di Dartmoor, ma prima di andarci facciamo una tappa alla Darts Farm, una specie di centro commerciale nato intorno a una fattoria che vende anche i suoi prodotti (si tratta di una tipologia molto diffusa in questa parte dell’Inghilterra) e compriamo un po' di cose da mangiare in questi giorni e da portare via (the, caffè, cioccolate, marmellate ecc.).
Nel percorso verso il Dartmoor la prima tappa è il paesino di Lustleigh che abbiamo letto essere uno dei villaggi più belli del Devon. Peccato che il nostro navigatore ci faccia arrivare attraverso una strada a un'unica corsia davvero stretta e praticamente senza passing places, oltre che affiancata da siepi altissime! Un paio di volte, incrociando altre auto, siamo in difficoltà e io ho qualche problema a fare delle retromarce dritte in strade così strette, ma ne usciamo vive. Lustleigh si sviluppa intorno a una chiesetta e a una tea room, ed è fatta in buona parte di cottage con il tetto di paglia, che lo fanno sembrare uscito dalle fiabe. Prendendo il Wreyland path attraversiamo una zona molto caratteristica del paese, in cui i cottage sono particolarmente curati.
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| Lustleigh |
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| I cavalli a Haytor |
Finalmente riusciamo ad andare via, e dopo una breve sosta a Widecombe in the moor ci fermiamo a Postbridge con il suo clapper bridge (un antico ponte di pietra). Durante i nostri giri nella brughiera incontriamo capre, pony, cerbiatti che ci attraversano la strada, e ovviamente pecore: a un certo punto un piccolo gregge decide di occuparci la strada e accompagnarci per buoni 10 minuti!!

























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