lunedì 20 ottobre 2025

Secondo lei / di e con Caterina Guzzanti. Teatro Sala Umberto, 10 ottobre 2025

La mia conoscenza di Caterina Guzzanti e del suo lavoro è piuttosto limitata: mentre conoscevo e avevo seguito, ove più ove meno, le attività dei suoi fratelli Corrado e soprattutto Sabina, di Caterina ho scoperto l’esistenza solo dopo aver visto le prime stagioni di Boris. E l’ho trovata subito brava e con una sua personalità.

Così quando l’anno scorso ho visto nei cartelloni questo spettacolo scritto, diretto e interpretato da lei ho pensato che avrei voluto vederlo, ma essendomi mossa un pochino tardi non ho trovato i biglietti.

Al ritorno dello stesso nel cartellone del Teatro Sala Umberto a questo giro non me lo sono lasciato sfuggire.

Secondo lei racconta – fondamentalmente dal punto di vista di una donna – la relazione con un uomo, buono e innamorato, ma che ha problemi di impotenza e non ha il coraggio di affrontarli seriamente.

Su una scenografia che è fatta di un palco sopraelevato spoglio, con un telone sul fondo che permette alcuni giochi d’ombra, e un livello inferiore cui si accede attraverso una botola presente sul piano superiore e che, mediante una finestrella nella parte anteriore, consente alla protagonista di parlare con un immaginario interlocutore.

Il piano superiore è quello su cui si muove la quotidianità di questa coppia, quello sottostante è quanto succede nell’interiorità della protagonista, i suoi sentimenti contraddittori e i suoi pensieri a volte confusi.

I due si incontrano ad una cena, “spostando sedie e unendo tavoli” come dice la canzone rap che fa da colonna sonora allo spettacolo. Lei è una donna dalla socialità molto attiva, che ama organizzare e riunire amici e amici di amici in occasioni mondane. Lui (Federico Vigorito) è un uomo affascinante, premuroso, affettuoso. Ne nasce una relazione, che zoppica fin dall’inizio per l’impotenza di lui e soprattutto per la sua insicurezza e l’incapacità di affrontare il problema.

Lo spettacolo di Caterina Guzzanti si presenta come uno spettacolo leggero: si ride, ci si diverte, soprattutto per le reazioni della protagonista. Però ha la rara qualità di non essere stupido, di affrontare temi importanti: la coppia, i ruoli, il maschile e il femminile. Non è dunque tanto l’impotenza la questione centrale, ma il modo in cui, di fronte a un problema, pur essendoci amore e affetto, si reagisce come coppia, quanto si riesce a parlarne, quanto si accumulano frustrazioni e insicurezze, quanto si scade nel non detto, quanto ci si autoflagella e si finisce per non riconoscersi più, quanto e fino a che punto ha senso sopportare e andare avanti.

Brava Caterina! Ottimo esordio alla scrittura e alla regia!

Voto: 3,5/5

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