Il fotografo / Emmanuel Guibert, Didier Lefèvre, Frédéric Lemercier; trad. di Donatella Pennisi Guibert. Roma: Coconino Press-Fandango, 2022.
Grazie al suggerimento di non ricordo più chi al termine di una puntata di Globo, il podcast del Post, compro questo particolarissimo albo, che mette insieme le fotografie di Didier Lefèvre e i disegni di Emmanuel Guibert, amico d’infanzia di Didier (Frédéric Lemercier si è occupato dell’impaginazione), per farci rivivere la spedizione in Afghanistan con Medici senza frontiere a cui Lefèvre partecipò nel 1986.
Giovanissimo, Didier si unì a un gruppo di operatori esperti di MSF che partiva dal Pakistan per raggiungere via terra l’Afghanistan, in quel momento sotto l’attacco dell’URSS. Lo scopo della missione era per MSF l’individuazione di un sito dove allestire un ospedale per curare la popolazione locale. Per Didier fu l’occasione per realizzare uno straordinario reportage (oltre 4.000 foto), che dopo il suo fortunoso ritorno in patria rischiò di essere abbandonato e dimenticato. Solo sei foto di quelle da lui scattate furono pubblicate su Libération a dicembre del 1986, fino a quando l’amico fumettista Emmanuel Guibert non ebbe l’idea di utilizzare le fotografie mescolandole con parti disegnate per raccontare quel viaggio.
Ne è venuto fuori uno straordinario esempio di graphic journalism, che ci permette di partecipare empaticamente a tutte le fasi di questo viaggio, dal durissimo cammino attraverso le montagne del Nuristan, all’arrivo e al soggiorno nel villaggio afghano di Zaragandara, luogo in cui fu realizzato l’ospedale, fino ad arrivare al drammatico viaggio di ritorno in solitaria, durante il quale Lefevre rischiò di morire. Queste tre parti costituivano inizialmente tre volumi del graphic novel, che sono poi state ripubblicate tutte insieme nell’albo di grande formato pubblicato nel 2022 da Coconino Press.
Il racconto per immagini disegnate e fotografate non solo ci permette di comprendere meglio il senso della missione di MSF e le motivazioni dei suoi protagonisti, ma anche di farci un’idea del contesto e delle sue contraddizioni, degli orrori diretti e indiretti della guerra, e soprattutto dell’umanità che vive e attraversa questo territorio.
Didier fece esperienza di grande generosità e solidarietà, ma anche di grande avidità e assenza di scrupoli, perché di fronte ai conflitti si innescano le dinamiche più varie. Attraverso gli occhi di Didier vediamo un paese e un popolo in cui una grande bellezza e forza si mescolano ad altrettante brutture e meschinità.
Il valore aggiunto di questa affascinante opera di graphic journalism è stato per me il punto di vista del protagonista che, come dice il titolo dell’albo, è un fotografo e con questo ruolo partecipa alla spedizione. Pur non avendo mai fotografato in situazioni estreme come quelle in cui si è ritrovato Didier, ho riconosciuto alcuni dei suoi pensieri e sentimenti: il potere calmante della fotografia, i momenti di stanchezza fotografica, i dubbi sull’opportunità o meno di scattare in certe situazioni, il rapporto simbiotico con la macchina fotografica e il senso di tragedia quando l'attrezzatura subisce qualche danno o si è impossibilitati a fotografare.
Didier portava con sé oltre 130 rullini e non poteva vedere immediatamente come noi il risultato dei suoi scatti, cosa che rende la sua avventura ancora più epica e le sue emozioni ancora più intense e straordinarie.
Un libro che mi è piaciuto moltissimo, che accorcia le distanze da molteplici punti di vista, che ci fa toccare l’umanità nella sua essenza più universale, e che merita dunque di essere letto dal maggior numero possibile di persone, soprattutto giovani.
Tra l'altro, leggendo i ritratti dei protagonisti alla fine dell’albo (ironici, ma anche pieni di sentimenti), ho scoperto con grandissimo dispiacere che il povero Didier Lefèvre è morto prima dei cinquant’anni a causa di un infarto. Tanto più sono contenta che questo suo lavoro non sia rimasto dentro un cassetto, ma abbia trovato uno sbocco editoriale di grande bellezza come questo.
Voto: 4/5
venerdì 24 ottobre 2025
Il fotografo / Emmanuel Guibert, Didier Lefèvre, Frédéric Lemercier
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