Approfitto della mostra Gabriele Basilico. Roma organizzata dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in collaborazione con il Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps, il MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea e l’Archivio Basilico, e curata da Matteo Balduzzi e Giovanna Calvenzi, per andare a visitare questa dimora aristocratica nel pieno centro di Roma (a due passi da piazza Navona) che ospita il Museo nazionale romano.
Pensavo di trovare la fila all’ingresso in questo sabato natalizio post-prandiale e invece alla mostra c’è pochissima gente: buon per noi, ma non tanto per la mostra. Poi è vero che la mostra ha appena aperto e forse deve ancora beneficiare del passaparola.
Superato l’ingresso sono subito conquistata dalla bellezza di Palazzo Altemps, sia dal punto di vista architettonico sia per l’esposizione delle collezioni all’interno delle sale di cui si compone.
Mi piace molto questo allestimento che vede sale abbastanza vuote con statue collocate in posizioni strategiche che le valorizzano e permettono di apprezzarle in tutta la loro bellezza.
Camminando per il palazzo ci si perde dunque piacevolmente mentre si ammirano le collezioni Altemps, Boncompagni Ludovisi, Mattei, Del Drago, le sculture Jandolo, Veneziani, Brancaccio, la raccolta egizia, i celebri affreschi Pallavicini Rospigliosi, le opere provenienti da rinvenimenti eccezionali e recuperate dal mercato antiquario, nonché la raccolta archeologica di Evan Gorga, eccentrico collezionista d’inizio Novecento.
Un’esperienza davvero unica nel suo genere.
In queste sale è possibile contestualmente ammirare le opere di Hannu Palosuo che fanno parte della mostra temporanea What If e soprattutto le fotografie di Gabriele Basilico dedicate alla città di Roma e frutto di oltre venti incarichi ricevuti tra il 1985 e il 2011. Sono oltre cinquanta le fotografie esposte, molte di grandi dimensioni, altre in formati più piccoli, esposte queste ultime in una teca centrale della sala principale della mostra. Una parete è occupata dai provini a contatto da cui provengono le foto le cui stampe sono esposte nel percorso espositivo.
Conoscevo e apprezzavo già Basilico: forse proprio per questo non sono rimasta stupita dalle foto in mostra. Mi ha invece colpito il corridoio con le grandi fotografie a colori dedicate al corso del fiume Tevere all’interno della città, decisamente diverse dal resto della produzione del fotografo e dunque sorprendenti, oltre che molto belle.
In conclusione, suggerisco la visita alla mostra come esperienza complessiva, per chi non conosce Palazzo Altemps e/o per chi non conosce Gabriele Basilico: in entrambi i casi se ne uscirà arricchiti.
Potrebbe essere un bel modo per trascorrere un pomeriggio festivo.
Voto: 3/5
giovedì 16 gennaio 2025
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