
Rispetto alle altre volte arrivo molto più preparata: l'ultimo disco, I lie to you, mi è piaciuto già al primo ascolto, e da quel momento l'ho ascoltato innumerevoli volte fino a imparare a memoria alcune delle canzoni. Lo stile è quello a cui Micah ci ha abituati, ma a questo giro gli arrangiamenti sono davvero spettacolari e dentro c'è molta Italia. Il disco è nato infatti in Irpinia, in seguito alla partecipazione di Micah al festival musicale organizzato da Vinicio Capossela, lo Sponz Fest, e gli arrangiamenti sono di Alessandro "Asso" Stefana (il chitarrista di Capossela). È proprio quest'ultimo che - insieme al bravo batterista Paolo Mongardi - accompagna Micah nel suo tour.

La formula adottata per il concerto è quella di cantare gruppi di 2-3 canzoni dal nuovo album, alternate a vecchi successi e cover. La maggior parte delle canzoni sono accompagnate dai due musicisti: Stefana in particolare svolge il ruolo di polistrumentista suonando il basso, la chitarra, la tastiera, l'armonica da bocca e la steel guitar. Su alcune canzoni Micah P. Hinson resta da solo sul palco con la sua chitarra acustica (ci dice che quella con la scritta "This machine kills fascists" si è purtroppo rotta e l'ha dovuta buttar via) e la sua voce, che sembra provenire dalle profondità della terra.

Io apprezzo particolarmente l'esecuzione di Carelessly e What does it matter now (una delle mie canzoni preferite dell'album), nonché quella di On the way home (to Abilene), che proviene da un album precedente. Gli arrangiamenti sono a tratti davvero entusiasmanti e ci si incanta non solo ad ascoltare Micah che canta, ma anche a guardare e ascoltare i tre musicisti nelle loro esecuzioni.

Al termine del concerto è rimasta fuori una canzone per me centrale dell'album, forse la più bella, You and me, ma sono sicura che Micah ce la regalerà nel dovuto e richiestissimo bis. E infatti eccolo di nuovo sul palco a cantare questo struggente pezzo e poi di nuovo con i musicisti a trascinarci nella cover di una scatenata ballata country, con cui Micah certifica la sua ascendenza musicale e si colloca idealmente in continuità con i grandi nomi del genere "americana".

I concerti di Micah P. Hinson non andrebbero mai persi.
Voto: 4,5/5
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