lunedì 20 marzo 2023

Arturo / Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich. San Venanzio di Galliera, Auditorium Scuola Giovanni XXIII, 4 marzo 2023

Agorà è la rassegna teatrale organizzata dall'Unione Reno Galliera, un ente che associa diversi Comuni della provincia di Bologna.

È nell'ambito di questa rassegna che - durante un mio weekend bolognese - vado a vedere lo spettacolo Arturo, scritto, diretto e interpretato da Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich.

I due sono accomunati dal fatto di aver perso i rispettivi padri alcuni anni fa, e lo spettacolo è sostanzialmente un modo di ricostruirne la memoria e fare i conti con la perdita, ma trasformando un sentimento individuale in un'esperienza collettiva e condivisa.

All'ingresso della sala alla maggior parte degli spettatori viene consegnato un foglietto bianco e una penna, e ad alcuni un foglietto scuro che porta già scritta una frase e un gessetto. A questi ultimi sarà dato un grosso pezzo di puzzle con la superficie scrivibile con un gessetto, su cui ciascuno di loro dovrà completare la frase che ha trovato scritta sul foglietto nero. Ad una sola persona viene consegnata una scatolina, che scopriremo poi contenere delle date.

Lo spettacolo scorre così come un flusso di ricordi e di pensieri, a cui si aggiungono le interazioni tra i due protagonisti, e poi anche i pensieri scritti dagli spettatori sui foglietti bianchi e quelli dei pezzi di puzzle, che parzialmente modificano l'andamento dello spettacolo e i suoi contenuti.

Il nome del titolo, Arturo, non corrisponde al nome di nessuno dei due padri, ma è più che altro un elemento evocativo, che al principio dello spettacolo viene ricondotto in particolare alla stella omonima, che è una delle più luminose del cielo.

Quello di Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich è uno spettacolo semplice e poco pretenzioso, ma che proprio per questo risulta sincero e per niente retorico, e ottiene sicuramente un risultato interessante, quello di mettere in connessione i ricordi e di far parlare le generazioni attraverso un'esperienza che - in modo diversi - appartiene a tutti, ossia il rapporto con il proprio padre.

Personalmente ho apprezzato parecchio, e sono rimasta più soddisfatta di questo piccolo spettacolo che di tanti spettacoli più roboanti che personalmente ho trovato molto meno capaci di questo di trasmettere emozioni e senso.

Voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia qui un tuo commento... Se non hai un account Google o non sei iscritto al blog, lascialo come Anonimo (e se vuoi metti il tuo nome)!