venerdì 17 marzo 2023

Benedetta

Recensendo Elle, il film che Verhoeven dopo diversi anni di assenza dal grande schermo aveva portato in sala nel 2017, mettevo in evidenza la poliedricità del regista olandese, che davvero nella sua carriera ha praticato un po' tutti i generi, pur rimanendo sostanzialmente fedele ad alcune caratteristiche di fondo del suo cinema.

Con quest'ultimo film, Benedetta, Verhoeven si avventura addirittura nei territori del romanzo storico o della storia romanzata, raccontando la storia della monaca teatina Benedetta Carlini, a partire dal libro di Judith C. Brown intitolato Atti impuri. Vita di una monaca lesbica nell'Italia del Rinascimento.

Siamo a Pescia, agli inizi del XVII secolo. Benedetta - a seguito di un voto dei suoi genitori - entra da bambina nel convento delle Teatine, del quale diventa a un certo punto badessa. La donna ha delle estasi mistiche che portano con sé dei problemi fisici e che le infondono un'aura soprannaturale. Quando le viene affiancata la giovane Bartolomea il confine tra misticismo ed erotismo si fa sempre più labile, e Benedetta viene sottoposta a un processo per appurare la natura dei suoi comportamenti.

Su questo nucleo storico ricostruito dalla Brown, Verhoeven imbastisce un film che personalmente mi ha suscitato più ilarità che interesse. La ricostruzione storica è approssimativa e a tratti grottesca (mi è sembrato di vedere uno sceneggiato mal realizzato degli anni Ottanta); la storia - che la Brown affronta con rigore e delicatezza, a quanto dicono le recensioni che ho letto - viene caricata di eccessi e vouyerismo gratuito alla maniera di Verhoeven; i possibili elementi di riflessione che la vicenda potrebbe suscitare sono accennati e poi abbandonati; le attrici (che certo non sono le ultime arrivate, vedi Charlotte Rampling e Virginie Efira) appaiono le macchiette di sé stesse. L'esito è poco credibile, risibile e decisamente poco interessante nel suo complesso. Sembra quasi che Verhoeven abbia cercato l'occasione giusta per applicare l'erotismo a un contesto religioso, per scandalizzare con sequenze dichiaratamente blasfeme (le visioni che Benedetta ha dei suoi incontri con Gesù, l'uso di una statuetta in legno della Madonna come dildo, ecc.)

Io non so che film abbia visto l'autrice della recensione per il sito MyMovies, visto che sta al capo diametralmente opposto al mio, ma sul cinema si sa che i giudizi possono divergere.

A me sono sembrate due ore del mio tempo sinceramente buttate. Posso dire di essermi fatta due risate, ma le mie due risate non credo giustifichino la visione di questo film.

Voto: 1/5




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