lunedì 12 settembre 2022

Tra mare, case-torri e montagne: la Grecia del Mani (Seconda parte)

Leggi qui la prima parte del racconto di viaggio.

Vathia
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I posti da visitare

È chiaro che non si va nel Mani per fare turismo culturale in senso stretto. E noi nello specifico ci siamo venute soprattutto per fare vacanza di mare. Abbiamo visto sulle guide che avremmo potuto fare qualche escursione in più o visitare qualcosa in più, ma già così abbiamo avuto appena il tempo di farci un’idea complessiva della costa di questa bellissima penisola.

Comunque, chi va nel Mani certamente non potrà saltare la visita al paesino abbandonato di Vathia, fatto tutto di case torri e case in pietra, che si incontra abbastanza facilmente andando verso Porto Kagio. Ci sono segni del tentativo di ristrutturare e ripopolare il villaggio, ma a parte un b&b tra le case diroccate e una taverna nella parte alta del paese, al di là della strada da cui si arriva, tutto il resto dà l’idea di essere completamente abbandonato. Qui a Vathia ne abbiamo fatto una delle nostre: abbiamo imboccato una stradina piccolissima in salita che pensavamo portasse nel centro del paese e che invece finiva con un cancello in un punto strettissimo. Ho dovuto fare una delle mie manovre salvavita sullo strapiombo per girare la macchina e scendere. Poi tornate giù e proseguendo la strada ci siamo accorte che la strada asfaltata che stavamo percorrendo portava a un comodo ingresso al paese con tanto di bar/ristorante.

Mistra
Un altro posto molto bello che abbiamo visitato in coda alla nostra vacanza, sulla strada del ritorno verso Atene, è Mistra, una città-stato bizantina che si sviluppa su un fianco del monte Taigeto, alle spalle di Sparta. Preparatevi a una bella scarpinata per le strade di sassi che si inerpicano in salita verso le chiese bizantine affrescate, il palazzo e il castello in cima (dove noi non siamo arrivate, distrutte dalla fatica e dal caldo). Un’esperienza che comunque vale la pena di fare e che ci ha permesso anche di vedere all’interno diverse chiese bizantine, cosa praticamente impossibile in quasi tutte le chiese – pur numerose – incontrate lungo la strada ma praticamente sempre chiuse.

A livello di paesi, molti viaggiatori consigliano vere e proprie visite di Areopoli, di Gerolimenas e di Porto Kagio. Diciamo che la prima merita una passeggiata in centro, anche se si tratta di un centro ormai quasi interamente turisticizzato per quanto molto bello; gli altri due sono paesini davvero piccolissimi per i quali non penso si possa davvero parlare di una visita in senso stretto. Dunque, per quanto mi riguarda, al massimo suggerisco una sosta per un pranzo o una cena in una delle numerose taverne che le popolano, e che comunque noi non abbiamo provato.

Limeni
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Il mare e le spiagge

Ma eccoci al pezzo forte della nostra vacanza: il mare e le spiagge.

La nostra esplorazione delle spiagge del Mani procede per zone, giorno dopo giorno. Dopo questa settimana di esplorazioni abbiamo la nostra personale classifica e le nostre preferenze.

Come già accennato, molto vicino a dove siamo abbiamo la bellissima baia su cui si affacciano Karavostasi, Neo Itilo e Limeni. La parte di Neo Itilo è quella attrezzata con ombrelloni, perché ha un tratto di spiaggia di sabbia, ma a noi interessa poco. Nella parte di Karavostasi ci andiamo una sera a cena ed è l’unica volta in cui riusciamo a vedere le tartarughe marine che popolano questa baia e che forse di giorno stanno un po’ più nascoste.

Kato Mezapos
A Limeni ci andiamo a fare il bagno un tardo pomeriggio: il paesino è tutto ristrutturatissimo e la gran parte delle costruzioni sono state trasformate in strutture ricettive o ristoranti, che si affacciano direttamente sul mare, senza una vera e propria spiaggia sottostante. Il mare è molto bello, e da questa parte della baia si vedono dei tramonti di grande impatto, ma per noi questa zona risulta un po’ troppo leccata e modaiola, cosa confermata dal numero di boutique hotel che si incontrano (e che dal nostro punto di vista sono una vera aberrazione: un conto è ristrutturare e valorizzare le strutture presenti, un conto voler a tutti i costi inseguire delle mode che secondo me non sono in linea con il territorio! Per approfondire questo tema si legga questo interessante articolo).

La costa nord est del Mani
Verso sud esploriamo prima la zona di spiagge che si sviluppa prima del punto in cui la penisola si strozza (e dove si trovano le spiagge di Marmari). In questa parte troviamo la nostra prima vera oasi di pace e bellezza, che è la baia di Mezapos, dove apprezziamo sia la spiaggia di Kato Mezapos (sebbene con un po’ di persone), sia la zona di scogli che si raggiunge dal piccolo sentiero che parte dalla spiaggia di Kato Mezapos, passa davanti alla chiesetta e poi gira intorno al promontorio fino a una zona dove si aprono delle vere e proprie piscine naturali sotto la scogliera coperta di piante di capperi e di fichi d’india. Un posto magico e bellissimo, dove non a caso torneremo per il nostro ultimo giorno di mare di questa vacanza.

Scendendo ancora più a sud arriviamo fino a Gerolimenas che si trova in una baia con alte scogliere ma è un paese troppo turistico per i nostri gusti e così proseguiamo alla ricerca della Almyros bay. Seguiamo le indicazioni di una freccia che indica una spiaggia non meglio identificata, e dopo una decina di minuti di cammino arriviamo quasi al tramonto in una grande spiaggia di ciottoli non attrezzata (con una specie di grande grotta in fondo) che è bella ma non è il tipo di location che preferiamo (e cmq scopriremo che non è la Almyros beach). Facciamo un bagno in un’acqua comunque limpidissima e torniamo a casa.

Agios Kiprianos
Il giorno dopo andiamo verso Kardamili (che si trova a nord-est di dove siamo noi) ed esploriamo la parte di costa che si sviluppa tra Areopoli e Kardamili: la strada che si percorre è molto bella e panoramica e attraversa molti paesini. A un certo punto cominciamo a incontrare diverse baie e ci fermiamo a Foneas beach, una spiaggia di ciottoli bellissima con un grande scoglio al centro. C’è parecchia gente anche perché alle spalle della spiaggia c’è un chiosco dove si può mangiare e bere, nonché una doccia di acqua dolce sulla spiaggia. Qui ci fermiamo quasi tutto il giorno. Tornando verso casa nel tardo pomeriggio passiamo a vedere la spiaggia di Delfinia ma decidiamo di non scendere (anche se non si può certo dire sia brutta).

Sarolimenas
Il giorno seguente la nostra destinazione è la costa est del Mani che non abbiamo ancora esplorato. Saliamo in macchina fino alla spiaggia di Vathì (poco a nord di Skoutari) ma non ci piace granché. Un po’ troppo grande e anonima. Ridiscendendo lungo la costa ci fermiamo alla baia di Skoutari, dove passiamo qualche ora nella spiaggia di sabbia sotto la scogliera. Bella e abbastanza tranquilla anche se ci sono un po' troppi bambini per i miei gusti. Nell’altro pezzo di costa a seguire quello dove siamo noi c’è la spiaggia attrezzata e anche una bella taverna dove però ci limitiamo a prendere un freddo cappuccino. Proseguiamo verso Kotronas e poi Kokkala, attraversando paesi più o meno piccoli e parzialmente sgarrupati, dove solo una parte piccola delle case torri sono state ristrutturate mentre altre sono cadenti o distrutte. Ci fermiamo a dare un occhio alla spiaggia di Kokkala, a quella di Agios Kiprianos (che hanno strutture molto simili: spiagge di sassi su cui si affacciano casette in pietra). Noi però proseguiamo fino ad Ampelos beach (cui si arriva dopo un breve sterrato), una spiaggia di sassi semi attrezzata in un contesto davvero fantastico. Ci mettiamo sotto gli alberi, facciamo il bagno e lì rimaniamo fino a sera.

Verso Porto Kagio
Un altro giorno andiamo verso Porto Kagio, ma prima di arrivarci vediamo dall’alto una spiaggia che attira subito la nostra attenzione. Scopriamo che si tratta della Sarolimenas beach, bellissima e con davvero poca gente. Sassi, mare smeraldo, grotte, posti per tuffarsi, aria. Si sta da dio.

Andando più a sud nel tardo pomeriggio arriviamo fino a Marmari e a Porto Kagio, che sono ai due lati opposti della strozzatura della penisola. Qui il paesaggio e i panorami sulla costa sono davvero notevoli. Sembra di stare su un’isola, perché da qualunque parte si guardi si aprono baie e si vede il mare. Le due spiagge nerastre di Marmari le vediamo solo da lontano e non ci attirano molto; scendiamo invece a Porto Kagio (qui le strade cominciano a diventare un pochino più ansiogene perché sono strette e senza guardrail, anche se sono quasi sempre del tutto asfaltate), ma non ci fermiamo. Facciamo solo una breve passeggiata sulla spiaggia dove c’è una sequenza di taverne affacciate direttamente sulla baia.

Escursione a Capo Tenaro
Il giorno in cui si prevede una temperatura più accettabile decidiamo di fare l'escursione al faro di Capo Tenaro, che tutte le guide consigliano. La strada per arrivarci si fa via via sempre più piccola e a strapiombo ma quando arriviamo nella baia da cui parte il sentiero per il faro il panorama ripaga di tutto. Scendiamo alla piccola spiaggia poi costeggiamo la baia, vediamo i resti archeologici con gli annessi mosaici e poi saliamo sulla collina, attraversando questa stretta lingua di terra dove abbiamo a destra e a sinistra le due coste del Mani. A dx c'è vento e mare aperto, a sx mare di tutte le gamme del blu, calmo e spettacolare. 
A Capo Tenaro
Al faro – dove si arriva dopo circa una quarantina di minuti per un sentiero molto riconoscibile, ma piuttosto accidentato (non sappiamo come facciano quelli che vediamo arrivare con le infradito) - facciamo uno spuntino con il vento in faccia. Dei ragazzi greci scendono lungo il fianco della collina e si fanno il bagno sotto il faro. Noi non siamo così coraggiose (anche se il colore del mare è davvero invitante) e torniamo indietro lungo il sentiero fermandoci un po' prima della spiaggetta affollata, in una baia circondata di scogli dove non c'è nessuno e possiamo fare il bagno senza costume (cosa incredibile se si considera che è il 13 agosto e questa non è una spiaggia per nudisti!). Meraviglia delle meraviglie.

La parte più meridionale del Mani
Poi riprendiamo la macchina e cerchiamo la strada per una spiaggia che arrivando abbiamo visto dall'alto e che ci ha conquistate, una specie di anfratto tra le colline, alla quale abbiamo visto che si arriva attraverso un sentiero che scende giù da una montagna. Vediamo su Google Maps che si tratta della spiaggia di Vathì (omonima ma da non confondere con quella che sta a nord del Mani). In questo caso bisogna andare verso Paliros e Kourelos fino in fondo a una stradina che finisce in una specie di piccolo borgo, lo si attraversa e si trova un cartello che dice 'verso la spiaggia'. Si scende lungo un sentiero sul fianco della montagna fino ad arrivare a questa spiaggia di pietre in una baia spettacolare con l'acqua limpidissima e pochissima gente (purtroppo prevalentemente italiani ;-)). Un posto davvero incredibile.

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Le montagne del Mani
Per chiudere


Il Mani ci è piaciuto molto e per quanto ci riguarda era proprio quello che cercavamo quest’anno. Abbiamo amato molto l’interno (e la nostra casetta nel borgo sperduto tra le montagne) e abbiamo goduto di un mare meraviglioso su spiagge in contesti bellissimi e semideserte. Peccato per un processo di turisticizzazione che probabilmente sta trasformando questa penisola da luogo sperduto e incontaminato (e meta di nicchia) in una destinazione popolare e sempre più gettonata. I segnali ci sono già tutti. Del resto – mi dico – non credo ci siano ormai molti posti nel mondo davvero fuori dai giri turistici di massa, a meno che non si tratti di posti raggiungibili in maniera davvero complessa e faticosa. Per come l’abbiamo visto e vissuto noi, il Mani offre comunque ancora tanti spazi di solitudine e tranquillità e tanto mare da poter godere nel silenzio e nella pace di spiagge non attrezzate e acque cristalline. Non mi pare poco.

La Grecia mi era mancata. A presto.

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Per una selezione più ampia di foto si veda qui e qui sul mio profilo Behance.

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