venerdì 30 agosto 2024

Da Innsbruck a Salisburgo in bicicletta

Innsbruck - Lungo il fiume Inn
E anche quest'anno la tradizione del viaggio in bicicletta viene rispettata, come ormai accade da oltre vent'anni, con un'unica modifica: per la prima volta proviamo a utilizzare le bici a pedalata assistita, perché l'età avanza e gli acciacchi aumentano. In realtà, arriveremo in fondo al viaggio avendo tenuto quasi sempre spento il meccanismo elettrico, il che ci dice che ce la possiamo ancora far (almeno su un percorso relativamente semplice come questo) e, però certamente - almeno per quanto mi riguarda - sono partita col cuore più leggero sapendo di poter contare sull'aiutino. E per il futuro è un'opzione a cui non vorrei rinunciare.

Innsbruck - Ingresso alla città vecchia
Comunque, partiamo dal principio. Scegliamo l'Austria per due motivi principali: perché è vicina e ci si arriva tranquillamente in treno (con le ferrovie austriache partendo da Bologna) e perché - visto che siamo all'inizio di luglio - ci aspettiamo un pochino di fresco in più.

In realtà, le previsioni pre-partenza parlano di una settimana di pioggia praticamente ininterrotta, il che non ci fa ben sperare per l'andamento del viaggio. Ma le date sono state decise molto tempo fa quindi si parte e si vedrà.

Il viaggio di quest'anno si articola in cinque tappe:
  1. Innsbruck - Strass im-Zillertal (45 km)
  2. Strass in-Zillertal - Zell am Ziller (23 km), poi transfer a Krimml
  3. Krimml - Kaprun (con visita a Zell am See) (86 km)
  4. Kaprun - St Martin bei Lofer (60 km)
  5. St Martin bei Lofer - Salisburgo (56 km)
Strass im-Zillertal
Alla fine il nostro contachilometri da bici segna 272 km, che sono comunque un percorso dignitoso ;-)

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Il percorso e i punti di interesse

Quando abbiamo scelto questo viaggio in bicicletta temevo un pochino un percorso tutto lungo fiume, che dopo oltre vent'anni di viaggi in bici so per esperienza che non è tra i più entusiasmanti. Devo dire però che dopo le prime due tappe aventi effettivamente questa caratteristica - che per due giorni è anche gradevole - a partire da Krimml il percorso diventa molto più vario e mosso: vallate verdissime, freschi boschetti, laghi, campagne, paesaggi alpini e piccoli paesi. 

Lungo la prima tappa del percorso
Tra l'altro riusciamo quasi completamente a schivare il temuto maltempo, tranne in un breve tratto della seconda tappa; seguiamo il consiglio della persona di Eurobike che ci ha illustrato il percorso il primo giorno, ossia di cercare di arrivare sempre a destinazione entro le 15 perché le nubi si accumulano verso il pomeriggio e l'acqua arriva sempre dopo quell'ora. Dobbiamo fronteggiare a un certo punto un piccolo inconveniente con la bicicletta di S., il cui parafanghi tocca la ruota e frena leggermente la bici: alla fine con una mia manovra poco ortodossa (sulla quale non entrerò nei dettagli) risolvo il problema almeno per il resto della vacanza.

Le cascate di Krimml
Non che di pioggia non ne vediamo: la sera che siamo a Strass im-Zillertal piove parecchio e anche durante il transfer da Zell am-Ziller a Krimml viene giù copiosa, tanto che la guida del già spericolato giovane autista ci risulta ancora più spericolata e preoccupante, mentre imbocca tornanti stretti sull'asfalto bagnato (e la signora davanti a noi si aggrappa alla maniglia della macchina a tutte le curve). Però almeno possiamo dire che la pioggia non ci rovina i percorsi in bicicletta e non dobbiamo mai tirare fuori la mantella impermeabile da acquazzone.

Zell am See
Lungo il percorso - oltre alla città di partenza e a quella di arrivo, che meritano entrambe una visita più approfondita e di cui dirò a parte - ci sono diverse altre cose interessanti. Personalmente ho molto apprezzato le cascate di Krimml che meriterebbero più tempo - visto che con una passeggiata di un'oretta è possibile arrivare in punti di osservazione più alti, ma noi ci siamo dovute accontentare di guardarla dal basso -; molto bello anche il lago di Zell (che abbiamo visto in due diversi momenti della giornata perché ci siamo allungate il giorno prima, senza renderci conto che ci saremmo passate accanto nella tappa successiva); molto carino il paese di Maria Alm, di cui abbiamo un piccolo assaggio in una breve sosta nella quarta tappa, e i suoi dintorni. Ho trovato divertente anche quella parte dell'ultima tappa in cui si scavalla il confine e si arriva in territorio tedesco, nel paese di Bad Reichenhall, cosa che capiamo solo dopo che - circondate da macchine con targhe tedesche e bandiere tedesche - controlliamo dove siamo su Google Maps.

Innsbruck - Facciata del museo
In merito alle due città maggiori visitate, Innsbruck è una tipica città tirolese, con un centro storico piuttosto piccolo - la cui maggiore attrazione è il tettuccio d'oro, ma che ha anche una bella e grande piazza - e un lungofiume molto affascinante da cui ci si affaccia a guardare il quartiere di case colorate sull'altra sponda. Noi visitiamo la cittadina nel poco tempo che abbiamo il giorno di arrivo e la mattina seguente prima di partire per il giro in bicicletta, quindi il nostro è sicuramente un giudizio superficiale e affrettato, ma non posso dire che Innsbruck mi abbia colpita particolarmente. Sicuramente trattasi di quelle città che si apprezzano maggiormente se si ha un po' più di tempo e, per esempio, si va alla Nordkette, a 2300 metri, ad ammirare la città e i dintorni dall'alto. Mi è sembrata però - fors'anche a causa di una giornata molto grigia e del clima domenicale - una cittadina non particolarmente viva.

Salisburgo - Vista dalla torre della fortezza
Tutt'altra impressione mi ha suscitato invece Salisburgo, che però abbiamo avuto modo di godere maggiormente sia perché ci siamo arrivate in bicicletta scoprendola lentamente, impressionate fin da subito dall'altura che la domina e su cui sorge la fortezza, sia perché ci siamo fermate una giornata in più per poterla girare e scoprire (e non ultimo, perché il giorno della visita c'era un gran sole e persino caldo). La nostra scoperta della città è iniziata con la partecipazione a un free walking tour, partito da The spirit of Mozart, un'installazione di Marina Abramovich collocata sul fiume Salzach, e guidato da Leo, un ragazzo biondo e atletico che ben gestisce il folto gruppo di americani che partecipa al giro. Leo ci mostra le parti più interessanti della città (partiamo da Mirabelle per poi girare nella città vecchia) e ci racconta un sacco di aneddoti sulla città e la sua storia, muovendosi con grande abilità tra passato remoto, prossimo e presente.

Salisburgo - La fortezza
Poi in autonomia, prendendo la funicolare, andiamo alla fortezza dove dalla torre panoramica c'è una bellissima vista sulla città e sui suoi dintorni, in cui si apprezza il contesto nel quale si sviluppa Salisburgo.

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Il cibo e gli alloggi

Nei miei post di viaggio non può mancare qualche parola sul cibo e sugli alloggi. Premesso che la cucina austriaca non è certamente una cucina leggera e nemmeno particolarmente varia, va detto che nel complesso abbiamo mangiato piuttosto bene.

Bad Reichenhall
Menzione speciale per le colazioni, che sono sempre ricchissime di dolce e salato di tutti i tipi di cui personalmente approfitto sempre molto volentieri. Spesso la marmellata è D'Arbo, azienda tirolese che vende anche in Italia e che già conoscevo, ma scopro che la D'Arbo fa anche una specie di nutella buonissima che infatti comprerò per poi portarmela a casa. Inseguirò inoltre in tutta la vacanza la marmellata di albicocche della Wachau che era rimasta mitica nei miei ricordi dai tempi del viaggio in bicicletta sul Danubio di oltre venti anni fa e ne porterò a casa numerosi vasetti di varia provenienza, sperando che almeno una assomigli al mio ricordo. Peccato che molti alberghi abbiano installato le macchinette per il caffè, anziché proporre - come in passato - le broccone di caffè filtrato che a me in realtà piace molto se fatto bene. Tra l'altro la cultura del caffè non manca, e in alcuni posti - in primis Salisburgo - ci sono anche bar dove è possibile gustare e/o comprare specialty coffees di ottima fattura.

Le verdi vallate lungo il percorso
Per il resto, non ci facciamo mancare canederli, wiener schnitzel, medaglioni di maiale, spatzle, carne di cervo, gulash, kaiserschmarren. La birra è quella leggera tipica di queste aree, oppure la ambrata viennese che io non amo molto. Qualcosa di diverso e di interessante, da più piccoli birrifici, si comincia a trovare, soprattutto nei ristoranti un po' più moderni (come quelli di Salisburgo).

Sul vino, pur essendoci una buona produzione e disponibilità, non li ho visti molto preparati, soprattutto nei ristoranti, dove un cameriere ha il coraggio di dirci che non esiste il vino frizzante!!

I boschi lungo il percorso
A livello di posti dove mangiare, non ho posti particolari da consigliare, perché alloggiando in paesini piccoli o in posti abbastanza sperduti spesso abbiamo cenato nel ristorante dell'albergo, che si è spesso rivelato di buon livello. A Kaprun - dove non c'era ristorante interno - ci siamo fatte consigliare e abbiamo mangiato molto bene da Dorfstadl, dove siamo persino riuscite a stare in terrazza.

Solo a Salisburgo abbiamo potuto scegliere e abbiamo testato due ristorante fuori dai giri turistici, che ci sono entrambi piaciuti moltissimo e dove eravamo circondati prevalentemente da locali: il Fuxn (che a me ha un po' ricordato il Monk di Roma), ottima birra artigianale e ottimi piatti un po' meno prevedibili della media, e Urbankeller, un ristorante che è anche luogo da aperitivi per i salisburghesi prima degli spettacoli al Kleines Theater che è lì attaccato (qui c'è un fraintendimento tra S. e il cameriere in merito al piatto ordinato, che produce un po' di teatrino, ma alla fine io mi gusto il mio buonissimo gulash e l'ottima birra!).

Incontri lungo la strada
In merito agli alloggi, ho molto apprezzato il Gasthof Post a Strass, con un'ottima spa e piscina a sfioro all'ultimo piano a disposizione dei clienti. In questo albergo ci ha raggiunto la nostra amica tedesca L. (che aveva fatto un pezzo in bicicletta con noi lo scorso anno) e quindi nonostante il brutto tempo e la pioggia ne ho un ricordo molto positivo.

Bello anche il Panorama Hotel Burgeck a Krimml, gestito da un gruppo di donne e ragazze molto brave: panorama sulla valle e sulla cascata davvero eccezionale, e ottimo cibo.

Maria Alm - La chiesetta
Interessante, sebbene un po' vintage, l'albergo Bad Hochmoos, alla periferia del piccolo paesino di St Martin bei Lofer, dove però non sperimentiamo la spa che pare essere il suo vero punto di forza; interessante anche la cena nella grande sala ristorante con insalata a buffet (dove faccio il bis in seguito alla carenza di verdure dei giorni precedenti e dove mangio la mia prima bistecca di cervo, devo dire molto buona e morbida). Qui siamo un po' perseguitati dal nostro gestore di viaggio perché si è persa la valigia di una coppia che sta facendo il nostro stesso percorso, e pensano di averla consegnata a noi per sbaglio, ma non è così.

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Alcune considerazioni finali

Quest'anno abbiamo utilizzato Cyclando come agenzia cui appoggiarci per il viaggio e in Austria il gestore di riferimento è stato - come accennato - Eurobike. Il costo del viaggio non è stato basso, ma devo dire che dal punto di vista organizzativo  tutto è andato splendidamente, e la comodità di viaggiare in treno dall'Italia senza lo sbattimento degli aerei e degli aeroporti è stata impagabile.

Salisburgo - Concierge dell 'Hotel Sacher alla fermata
L'Austria sempre gradevole sia dal punto di vista paesaggistico che dell'ospitalità e dell'organizzazione. Certo, in bici c'è il vantaggio/svantaggio di girare un'area relativamente piccola e dunque di fermarsi anche in posti minuscoli, dove il massimo a cui si può aspirare è una passeggiata e una cena, prima di andare a dormire.

Ma a me la vacanza in bicicletta piace anche per questo motivo, perché non c'è l'ansia di dover vedere tutto, e ci si può anche godere lo stare in luoghi dove non si sarebbe andati appositamente in un viaggio di tipo diverso, ma che si rivelano piacevoli e interessanti proprio per il loro essere fuori dalle maggiori rotte turistiche.

Come sempre ci accade in questi viaggi, non incontriamo italiani durante il percorso nemmeno a pagarli, tranne quando mettiamo piede nelle città principali, dove improvvisamente ci sentiamo circondati e sentiamo parlare la nostra lingua ovunque. Salisburgo in particolare era strapiena di gente e di turisti di ogni provenienza, cosa che sinceramente mi ha fatto parecchio impressione, perché mi pare che il fenomeno dell'iperturismo ormai non risparmi davvero nessuno.

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