giovedì 14 agosto 2025

Da Orléans a Tours in bicicletta

Due pescatori nella Loira vicino a Beaugency
Ed eccomi al viaggio in bicicletta n. 24 da quando ho iniziato questa fausta tradizione nell'ormai lontano 2002!

Dopo l’esperienza dello scorso anno con le biciclette a pedalata assistita, S. insiste perché quest’anno torniamo alle biciclette normali, e per questo cerchiamo un viaggio relativamente breve e soprattutto affrontabile con scarsa preparazione atletica. La scelta ricade su un paese che in bicicletta abbiamo girato in lungo e in largo, la Francia, e in particolare su uno dei più classici percorsi in bicicletta, ossia i castelli della Loira.

Delle numerose varianti di questo viaggio, scegliamo il percorso da Orléans a Tours, e uno degli elementi per me più motivanti è il fatto che ricordo ancora le briochette che avevo comprato e mangiato in un panificio nella zona della stazione di Tours al termine del viaggio in bicicletta in Poitou-Charentes nel 2019!

Orléans, Place du Mortroi
Qui il mio racconto per tappe.

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Orléans

Dopo il lungo viaggio in treno che ci porta a Orléans, cambiando a Milano e poi a Parigi (con un trasbordo inatteso a Macone, in mezzo alle Alpi francesi, che determinerà più di 40 minuti di ritardo), dedichiamo la prima giornata a scoprire la città, prima di iniziare le nostre tappe in bici.

Partendo dal nostro albergo poco fuori il centro della città, l’hotel Escale Oceania, andiamo alla scoperta di Place du Mortroi e da lì della Cathédrale Sainte-Croix dove è in corso una funzione con tantissima gente, che scopriamo dopo essere le cresime. 
Dentro la Cathédrale Sainte-Croix, Orléans
In chiesa ci fermiamo un bel po’ a osservare e a fare fotografie, e al termine della funzione facciamo un giro sia all'interno della chiesa che fuori. Continuiamo quindi il giro del centro storico, alla ricerca dei tanti segni che ricordano a cittadini e visitatori il debito e la gratitudine della città nei confronti di Giovanna D’Arco, la pulzella di Orléans.

Dopo un pranzo buono, ma non indimenticabile a L'escalier, facciamo una passeggiata lungo la Loira, il fiume che ci farà compagnia per buona parte del nostro viaggio.

Un’altra passeggiata nel centro storico la facciamo prima di andare a cena da Le Brin de Zinc, dove ci sediamo ai tavoli esterni con il sole che sta calando proprio di fronte a noi. Qui mangiamo molto bene, prendendo due menu, sebbene non si possa dire che si tratti di piatti estivi.

Beaugency al tramonto
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1° tappa: Orleans - Beaugency (30 km)

Colazione, valigie, sistemazione biciclette e siamo in partenza lungo la Loira per una tappa piuttosto breve che ci porterà a Beaugency. Lungo il percorso facciamo una sosta a Saint Hilaire Saint-Mesmin, in una boulangerie per comprare qualcosa da mangiare per pranzo (quiche e brioche). Poi andiamo spedite fino a Meung sur Loire dove vorremmo vedere il nostro primo castello ma il lunedì e il martedì è chiuso, quindi ci accontentiamo della visita alla vicina chiesa.

Ripartiamo alla volta di Beaugency dove arriviamo all'ora di pranzo. Qui troviamo l’albergo dove alloggiamo chiuso e pure il castello. A quanto sembra entrambi aprono dopo pranzo, cosicché facciamo una pausa pranzo e un piccolo riposino su una panchina lungo il fiume, in compagnia di un gatto.

Dentro la chiesetta di Saint Hilaire Saint-Mesmin
Quando torniamo al castello lo troviamo chiuso e non è chiaro se è chiuso il lunedì, o è sempre chiuso. Cominciamo dunque a pensare a un posto dove cenare e scopriamo che la gran parte dei ristoranti del paese è chiuso il lunedì. Visto che a Beaugency c’è una delle numerose leggende che hanno a che fare con il ponte del diavolo, cominciamo a pensare di essere vittime di una qualche maledizione!

Andiamo dunque verso l’albergo, finalmente aperto e molto carino, anche se essenziale, il Relais des templaires, e la signora alla reception, che è molto gentile, ci dà un elenco di ristoranti aperti il lunedì tra cui scegliamo la Rotisserie des moines, collegato all'Hotel de l'Abbaye. Carni alla griglia e contorni, tutto molto buono, oltre che una magnifica vista sulla Loira, anche se la gestione è un po’ naif. Facciamo infine una bella passeggiata in paese mentre tramonta il sole, prima di tornarcene in albergo.

Il castello di Chambord
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2° tappa: Beaugency - Blois (50 km)

Dopo un’ottima colazione al nostro alberghetto di Beaugency, partiamo per la seconda tappa che ci porterà in circa una cinquantina di chilometri a Blois. I primi 15 km passano molto tranquilli lungo la Loira e anche la temperatura è ottimale.

Ci fermiamo a Saint Dyé sur Loire per comprare qualcosa per pranzo in una boulangerie e poi andiamo verso Chambord, per visitare il nostro primo vero castello. Qui lasciamo le bici e compriamo il biglietto per la visita. All’inizio del percorso ci fermiamo a vedere il video in una delle prime salette del castello e devo dire che si rivela essenziale per comprenderne genesi e struttura, e interpretare quello che vedremo. Dopo aver girato in lungo e in largo il castello, torniamo alle bici e mangiamo qualcosa in area picnic (con a fianco degli spagnoli rumorosissimi).

Blois
Quando riprendiamo il percorso è il primo pomeriggio e mancano ancora circa 16 km alla destinazione finale, mentre invece io pensavo che non fossero più di 10. C’è un caldo micidiale e il percorso è quasi completamente in pieno sole. Soffro dunque parecchio questo ultimo tratto e, quando arriviamo a Blois, vorremmo un po’ di riposo e refrigerio.

Peccato che, oltre a far fatica a trovarlo, l’albergo nel quale siamo, Anne de Bretagne, si rivela un’esperienza non esattamente positiva: siamo in piccionaia, in un’ala dell’albergo al terzo piano senza ascensore, la stanza è espostissima al sole, non c’è l’aria condizionata e l’unico ventilatore presente è rumorosissimo.

Lungo il percorso in bicicletta
A cena andiamo in un posto non lontano dall’albergo, l’Oratoire, un ristorante piuttosto chic che occupa l’antica orangerie del castello di Blois e si trova proprio di fronte a quest’ultimo. Dopo cena facciamo un lungo giro per la città seguendo le indicazioni di percorso che abbiamo sulla nostra app di viaggio. Tocchiamo cattedrale, altre chiese importanti, giardini, la zona medievale, i fossati del castello.

Sarà perché siamo stanchissime ma non riusciamo a entrare pienamente in sintonia con la città, e tra l’altro quando torniamo in albergo la nostra camera ha una temperatura folle che ci costringe ad aprire finestra e porta della camera contemporaneamente per provare a creare un po’ di corrente. Peccato che dopo un po’ passano i vicini della stanza accanto proprio mentre ci stiamo cambiando.

Il castello di Amboise
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3° tappa: Blois-Amboise (47 km)

Dopo una notte difficile a causa del caldo, ci alziamo presto e, fatta la colazione, cerchiamo di partire il prima possibile per sfruttare le ore più fresche. I primi 30 km scorrono via veloci lungo la Loira e in men che non si dica siamo a Chaumont, dove ovviamente c’è un castello. La nostra guida dice di fermarsi a visitarlo e di approfittare anche del Festival dei giardini in corso, ma pur arrivando fino all’ingresso, dopo una rapida valutazione dei tempi, decidiamo di non fermarci per non ritrovarci nella situazione del giorno precedente.

Arriviamo dunque al piccolo paese di Mosnes intorno all’ora di pranzo e qui c'è una piccola bottega che vende cose da mangiare e bere con dei tavolini all'ombra. Decidiamo dunque di fermarci per mangiare e riposarci un po’. Tra l’altro di lì a poco la bottega chiude per la pausa post-prandiale.

La Loira ad Amboise
Non sappiamo che ripartendo da Mosnes ci attende una lunga salita – che io mi faccio in buona parte a piedi spingendo la bicicletta – e questo ci fa capire che anche oggi gli ultimi 15 km saranno faticosi.

E infatti attraversiamo campagne, vigneti e paesini andando su e giù per le piccole colline che caratterizzano questo paesaggio, con la temperatura che va aumentando, e che ci impedisce di apprezzare completamente quello che abbiamo intorno. Comunque, teniamo duro e, nonostante il caldo, arriviamo infine ad Amboise dalla parte alta della città.

Il nostro alberghetto, Le blason, è un edificio storico a pochi passi dal centro, ma dentro c'è un bel fresco e le stanze sono ben ristrutturate! Evviva!

Amboise
Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita del castello, davvero bello, esterni ed interni. Vorremo anche andare al Clos Lucé, la residenza francese di Da Vinci, ma arriviamo che sta chiudendo (sono le 18!). Devo dire che in un paese in cui l'estate il sole tramonta quasi alle 23, gli orari di apertura dei monumenti risultano davvero ridicoli e poco comprensibili.

Dopo un giro in centro, un aperitivo (finalmente il mio pastis!) e una passeggiata lungo la Loira – funestati da un caldo micidiale - scegliamo il posto dove andare a cena, ossia la Maison Restaurant Voltaire, dove mangiamo un tataki di tonno e un confit de canard con patatine fritte più 25 cl di un ottimo rosato locale. Consigliato.

Il castello di Chenonceaux
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4° tappa: Amboise - Tours (55 km)

Stamattina ci alziamo di buon’ora perché abbiamo deciso di fare il giro lungo, quello con la deviazione a Chenonceaux che tutti ci dicono essere il castello più bello della zona. Quando ci alziamo ci rendiamo conto che durante la notte ha piovuto e l'aria si è rinfrescata, anche se questo ha prodotto una grande umidità nell’aria! Mentre facciamo colazione comincia di nuovo a piovere e dunque aspettiamo un attimo prima di partire.

Appena smette andiamo a prendere le bici e, dopo una piccola disavventura con dei vecchietti che hanno fatto bloccare il cancello del garage, finalmente partiamo.

Dentro il castello di Chenonceaux
Il percorso inizia subito con una bella salita a metà della quale scendo. Sono già demoralizzata, ma in realtà a poco a poco prendo il ritmo dei saliscendi che in circa 15 chilometri ci portano a Chenonceaux. È piuttosto presto e al castello c'è ancora poca gente, così iniziamo la visita in santa pace. Peccato che man mano che procediamo il numero delle persone si fa sempre più alto e la visita sempre più stressante.

Il castello però è bellissimo, e il fatto che la sua struttura si sviluppi a cavallo del fiume Cher con le sale fatte costruire da Caterina de’ Medici direttamente sul ponte lo rende molto affascinante. L’area occupata è molto ampia e, oltre agli interni del castello vero e proprio, meritano una visita e suscitano emozioni anche i giardini, il gabinetto delle scienze, la cancelleria e la farmacia.

Verso Tours
Ripartendo da Chenonceaux dopo pranzo, ci attendono 36 km fino a Tours che ci spaventano non poco. In realtà dobbiamo ammettere che sono tra i chilometri più belli di questa vacanza in bici, tra vigneti, fiumi, castelli e dimore. Lungo la strada ci sarebbe la deviazione per il castello di Nitray ma non vogliamo allungare ulteriormente. Ci affacciamo invece al parco del castello della Bourdaisière e, dopo qualche foto, riprendiamo il percorso. Abbandonato lo Cher, siamo ora di nuovo sulla Loira e non manca tanto a Tours.

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Tours

Come per Orléans, dedichiamo alla città di Tour una intera giornata, dopo la conclusione del viaggio in bicicletta, per poter esplorare al meglio questa città.

Per le strade di Tours
A Tours dormiamo all’hotel Mirabeau subito fuori dal centro e non lontano dalla stazione.

Per il giro della città ci affidiamo all’app di viaggio che stiamo utilizzando.

Partiamo dalla zona più antica, l'insediamento che risale al periodo gallo-romano, poi andiamo verso la cattedrale di Saint Gatien, dove visitiamo anche il chiostro interno.

Da qui procediamo verso Rue Colbert, la strada dei ristoranti, quindi sbuchiamo su Rue National, dopo aver visto numerose case a graticcio e chiese, quindi ci affacciamo sulla Loira dove è stata allestita la guinguette estiva.

Nel chiostro della cattedrale di Tours
Da qui andiamo verso il centro storico vero e proprio facendo diverse stradine che ci permettono di vedere case antiche molto belle, la sede dell'Università, i resti romani, e la famosa piazza Plumereau piena di sedie dei ristoranti e cuore del centro storico. Da qui risaliamo verso le halles, quindi torniamo a place du Marché dove c'è la scultura del mostro-gorilla e ci fermiamo a un panificio per il pranzo con quiche. Dopo la pausa riprendiamo il percorso verso la zona della tour Charlemagne e della basilica di San Martino (patrono di Tours) e facciamo la bella via Scelleries con tutti i suoi negozietti.

Arriviamo dunque alla zona delle librerie antiquarie e poi al teatro dell'opera e infine al Musée des beaux arts dove visitiamo solo i giardini e salutiamo l'elefante impagliato Fritz che ha una storia molto triste alle spalle.

Rue Colbert, Tours
A Tours ceniamo la prima sera da Le chien jaune dove mangiamo un polpo con chimichurri e un pollo intero farcito con pane all'aglio. Ottimo! La sera successiva siamo a Les canailles in Rue Colbert, dove abbiamo avuto una disavventura con la prenotazione: prenoto con The Fork, salvo poi accorgermi che si tratta di un ristorante omonimo in un’altra città!. Alla fine riusciamo comunque a prenotare telefonicamente e per cena mangiamo polpo alla griglia con piselli, orata e costolette di agnello, poi brioche pain perdu con caramello. Tutto di grande soddisfazione!!

Ovviamente non possiamo (e nessuno può) perdere a Tours la Briocherie Lelong dove compro tutte le briochette che ragionevolmente posso portare in Italia, oltre a quelle da mangiare al momento.

Rue National, Tours
Sarà anche per la Briocherie Lelong ma la città di Tours mi è piaciuta molto: una città della giusta dimensione, accogliente, equilibrata tra l'essere tranquilla e attiva, esteticamente molto gradevole e con tanti angoli molto belli, nonché con un numero di turisti giusto per le sue dimensioni. Una di quelle città dove credo si viva bene. Davvero una scoperta!

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Per una selezione più ampia di foto del viaggio si veda qui sul mio profilo Behance.

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