lunedì 8 settembre 2025

Un'educazione orientale / Charles Berberian

Un'educazione orientale / Charles Berberian. Milano: Bao Publishing, 2024.

Charles Berberian è un fumettista francese nato a Baghdad da un padre armeno e una madre greca, ma che ha vissuto fino a sei anni insieme alla sua famiglia in Libano, a Beirut, che è il posto in cui colloca le proprie radici e a cui è fortemente legato, anche perché lì, in un palazzo sul porto, palazzo Tarazi, abitava la sua amata nonna.

L’albo di Berberian nasce, per sua stessa ammissione, durante il periodo del lockdown imposto dalla pandemia, periodo che ha risvegliato nell’autore le memorie del passato.

In questo lavoro, dunque, attraverso una forte mescolanza di stili e generi (disegni caricaturali si alternano ad altri più realistici, ma anche a fotografie e altri tipi di documenti), Berberian ripercorre la sua storia, in particolare gli anni della vita libanese, e quella della sua famiglia, e così facendo racconta anche la storia del Libano, agganciando la narrazione a due momenti cruciali che rappresentano due ferite mai pienamente rimarginate: l’inizio della guerra nel 1975 che costrinse la sua famiglia a cercare una condizione più sicura in Francia, e la tremenda esplosione nel porto di Beirut del 2020 che distrusse una parte importante della città, compreso palazzo Tarazi, tanto caro alla memoria individuale del fumettista.

Quella di Berberian è una specie di lettera di amore verso una città martoriata, su cui leader occidentali e mediorientali hanno fatto i loro giochi politici disinteressandosi della storia e delle condizioni locali, cosicché il racconto diventa anche una lettera d’accusa, senza alcuna scusante, nei confronti di chi ha reso questa terra invivibile e ha costretto molti dei suoi abitanti ad abbandonarla.

È evidente che l’albo di Berberian viene da sentimenti complessi e segue il flusso di pensieri, ricordi e rimandi tutti personali, cosicché la narrazione appare a volte un po’ confusa o quantomeno poco lineare, però gli stati d’animo emergono in maniera chiara e permettono al lettore quel salto dalla dimensione individuale della storia a quella collettiva che in questo caso è quella di un popolo, di una nazione e di un’intera area del mondo che non trova pace.

Voto: 3,5/5

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