E così, dopo quasi dieci anni di assenza dai palcoscenici romani, quando mi arriva la notizia che Ani suona alla Casa del jazz nell’ambito del suo tour di presentazione dell’ultimo album, Unprecedented sh!t, non mi lascio sfuggire l’occasione e compro immediatamente il biglietto.
Quando arrivo alla casa del jazz mi rendo conto di non esserci mai stata nei miei 25 anni a Roma, e mi dispiace parecchio perché il posto con il suo spazio esterno verde è davvero molto bello.
Nonostante siano solo le 21 quando arrivo, sul palco c’è già qualcuno che canta: sono Gracie and Rachel, due giovani musiciste che fanno parte della casa discografica di Ani Di Franco, Righteous Babes, e che l’accompagnano in questo tour.
Dopo un cambio di palco e una preparazione degli strumenti, intorno alle 21,30 arriva Ani Di Franco, accompagnata da tre musicisti, uno alla batteria, uno alla steel guitar e chitarra elettrica, uno al contrabbasso e alle tastiere. Ani come sempre sfoggia le sue numerosissime chitarre – soprattutto acustiche, ma non solo: io ne ho contate almeno sei diverse, forse di più, con cui si è esibita nel corso di questo concerto.
Non sono mancate un paio di cover, e anche alcune canzoni eseguite con l’accompagnamento anche di Gracie and Rachel.
Tra una canzone e l’altra Ani ha parlato con il pubblico, accennando spesso alla situazione della politica americana e in generale richiamando gli ideale di lotta e resistenza cui si è sempre ispirata durante tutta la sua carriera, e che da sempre si riflettono nella sua musica.
Ed è stato bellissimo vedere che nel pubblico oltre alla mia generazione – coetanea di Ani – c’erano anche persone più avanti con gli anni e anche ragazze (soprattutto donne) molto più giovani, che evidentemente ancora nella musica della Di Franco trovano un significato e un piacere musicale e politico.
Grazie.
Voto: 4/5
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