venerdì 11 luglio 2025

Ani Di Franco (+ Gracie and Rachel). Casa del jazz, 14 giugno 2025

La scorsa volta – e stiamo ormai parlando del lontano 2017 – ero andata al concerto di Ani Di Franco quasi per caso e fondamentalmente per curiosità, ed ero stata conquistata dall’energia straordinaria che mi aveva travolto.

E così, dopo quasi dieci anni di assenza dai palcoscenici romani, quando mi arriva la notizia che Ani suona alla Casa del jazz nell’ambito del suo tour di presentazione dell’ultimo album, Unprecedented sh!t, non mi lascio sfuggire l’occasione e compro immediatamente il biglietto.

Quando arrivo alla casa del jazz mi rendo conto di non esserci mai stata nei miei 25 anni a Roma, e mi dispiace parecchio perché il posto con il suo spazio esterno verde è davvero molto bello.

Nonostante siano solo le 21 quando arrivo, sul palco c’è già qualcuno che canta: sono Gracie and Rachel, due giovani musiciste che fanno parte della casa discografica di Ani Di Franco, Righteous Babes, e che l’accompagnano in questo tour.

Mi siedo dunque subito al mio posto in seconda fila, e ascolto le ultime 3-4 canzoni di questo opening in cui Gracie canta e suona le tastiere e Rachel suona il violino.

Dopo un cambio di palco e una preparazione degli strumenti, intorno alle 21,30 arriva Ani Di Franco, accompagnata da tre musicisti, uno alla batteria, uno alla steel guitar e chitarra elettrica, uno al contrabbasso e alle tastiere. Ani come sempre sfoggia le sue numerosissime chitarre – soprattutto acustiche, ma non solo: io ne ho contate almeno sei diverse, forse di più, con cui si è esibita nel corso di questo concerto.

A livello di scaletta, come era prevedibile Ani ha lasciato uno spazio significativo al nuovo album, ma non ha mancato di fare numerose incursioni nel suo repertorio, anche quello più datato, che è stato anche quello che per ovvi motivi ha suscitato maggiori entusiasmi nel pubblico.

Non sono mancate un paio di cover, e anche alcune canzoni eseguite con l’accompagnamento anche di Gracie and Rachel.

Tra una canzone e l’altra Ani ha parlato con il pubblico, accennando spesso alla situazione della politica americana e in generale richiamando gli ideale di lotta e resistenza cui si è sempre ispirata durante tutta la sua carriera, e che da sempre si riflettono nella sua musica.

Tutto questo, parole e musica, fatto con una carica di energia, un’empatia, un’umanità e una gioia che – esattamente come nel 2017 – hanno conquistato me e il pubblico. Così all’esecuzione dell’ultima canzone e dopo l’uscita dal palco della band, tutto il pubblico non solo l’ha richiamata a gran voce ma si è alzato dalle sedie e ha affollato lo spazio sotto il palco per assistere alla reprise stando vicino a questa donna e alla sua forza, quasi in un abbraccio reciproco.

Ed è stato bellissimo vedere che nel pubblico oltre alla mia generazione – coetanea di Ani – c’erano anche persone più avanti con gli anni e anche ragazze (soprattutto donne) molto più giovani, che evidentemente ancora nella musica della Di Franco trovano un significato e un piacere musicale e politico.

La musica e la società hanno ancora bisogno di Ani Di Franco e di musicisti che, come lei, credono ancora che la musica possa essere uno straordinario strumento di battaglia politica e di unione tra le persone.

Grazie.

Voto: 4/5

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