La suite / Giovana Madalosso; trad. dal portoghese di Sara Cavarero. Roma: edizioni e/o, 2024.
Il romanzo della scrittrice brasiliana Giovana Madalosso mi è stato prima consigliato dalla mia amica A. e poi ne ho sentito parlare in un podcast dell’Internazionale e mi sono definitivamente convinta a comprarlo e a leggerlo.
Siamo a San Paolo. Fernanda e Cacà hanno una bambina di nome Cora. Fernanda è una donna in carriera e per poter fare un salto lavorativo offre a Maju, la bambinaia, un impegno lavorativo più lungo e una sistemazione nella suite di casa, che fa rinnovare appositamente.
Una mattina come qualunque altra, in cui Maju deve accompagnare Cora in piscina, la bambinaia decide di rapire la piccola portandola con sé nel piccolo paese al di là del confine dal quale proviene e crescerla come fosse sua figlia.
Quando scatta l’allarme, Fernanda è con la sua amante, una videomaker che ha conosciuto per lavoro e che ha risvegliato in lei la passione e la voglia di avventure che si erano completamente offuscate nel rapporto con suo marito.
Da qui in poi seguiamo, capitolo dopo capitolo, da un lato la linea narrativa che vede come protagonista Maju nel suo tentativo di fuggire via con Cora, dall’altro quella che segue i pensieri e le azioni di Fernanda, guardando il tempo non solo scorrere in avanti, ma anche risalendo agli eventi che hanno fatto precipitare la situazione nella vita di Fernanda e che hanno spinto Maju al gesto sconsiderato.
A confronto due donne che non solo appartengono a due classi sociali diverse, ma che sono agli antipodi da ogni punto di vista: Maju perfetta rappresentante di un mondo arcaico e contadino che crede nei valori tradizionali, nella religione, nelle relazioni e vive con profonda frustrazione il fatto di non essere madre, riversando sulla piccola Cora tutto il suo istinto materno; Fernanda è ambiziosa, libertina, ossessionata dal lavoro, insofferente della routine e delle regole sociali, completamente autoreferenziale e vive la sua maternità con fatica e senza entusiasmo, sebbene anche con qualche senso di colpa.
La scomparsa di Cora è l’inizio di un processo di deflagrazione nelle vite di entrambe: per Maju è un salto verso l’ignoto, una decisione rischiosa e avventata che ben presto si rivelerà in tutte le sue difficoltà e assurdità; per Fernanda è una specie di brusco risveglio alla realtà, l’occasione per fare i conti con quello che si nasconde dietro la passione per Yara, con il fallimento del suo matrimonio, con la necessità di dire la verità, ma è anche la condizione forse più dolorosa per rendersi conto del legame profondo con Cora, della sua quasi inevitabile maternità, che è una condizione che le appartiene nonostante tutto.
Il romanzo di Giovana Madalosso è un’avventura emotiva densa e stratificata, fatta di tanti registri diversi che si muovono con grazia e leggerezza tra una dimensione più ironica e una più drammatica, in cui la tensione cresce progressivamente fino allo scioglimento finale.
Per me una bellissima scoperta e uno di quei libri che periodicamente mi riconciliano con la lettura.
Voto: 3,5/5
martedì 22 luglio 2025
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