Ed eccomi qua per il concerto dei Veils, che conosco poco per il passato, ma il cui ultimo lavoro – Asphodels – ho consumato a furia di ascolti, trovandolo triste e dolce al contempo, ballate piene di malinconia, il cui pessimismo è attutito da una forma di rassegnazione e/o di saggezza.
Inizia con un brano dal titolo Sole che viene dal suo nuovo album in uscita e che canta con gli occhi bendati. Poi prosegue con 3-4 altri brani del suo repertorio, uno dei quali è legato alla colonna sonora del film di animazione napoletano La Gatta cenerentola a cui Sansone ha collaborato.
Sansone ci dice di essere riuscito a esserci per questo opening nonostante l’influenza, e devo dire che nonostante le sue condizioni certamente non ottimali, ci permette di apprezzare la sua gran voce e il suo interessante repertorio.
L’esibizione inizia con alcuni brani del nuovo album, in sequenza Mortal wound, The dream of life, The ladder, Fortune teller (tutti molto notturni, e suonati da Finn alla tastiera), per poi passare a brani per me meno riconoscibili provenienti dagli album precedenti e dalle sonorità decisamente più rock, per la cui esecuzione Andrews si sposta alla chitarra elettrica. Tra questi brani Not yet, Here come the dead, Birthday present.
Il concerto è comunque in ottimo equilibrio tra momenti più dirompenti e altri più notturni, pur partendo dal presupposto che il repertorio dei Veils non è comunque mai spensierato. I musicisti sono completamente concentrati sulla musica, e Andrews, sebbene sempre empatico e attento al pubblico, si limita a ringraziare tanto e a ricordare che manca da Roma da moltissimo tempo ormai.
Bell’atmosfera, un gruppo solido e ormai maturo, una bella esecuzione dal vivo. Non una band che ascoltata dal vivo rappresenta un’illuminazione rispetto all’ascolto della loro musica registrata, però certamente un concerto di livello alto e di grande soddisfazione.
Voto: 3,5/5
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