mercoledì 6 marzo 2024

Storia di un oblio / regia di Roberto Andò; con Vincenzo Pirrotta. Teatro India, 22 febbraio 2024

Avevamo in calendario questo spettacolo, ma eravamo molto indecise se andare a vederlo. Poi una promozione del Teatro India ci ha convinte ad acquistare i biglietti, e alla fine ne siamo state contente.

Lo spettacolo teatrale è tratto dal romanzo omonimo di Laurent Mauvignier che prende spunto da un fatto di cronaca: la morte di un uomo per mano dei vigilantes di un supermercato a seguito del furto di una lattina di birra. 
Una morte insensata che diventa occasione di riflessione sulla posizione di debolezza di determinate categorie di persone, un po' marginali rispetto alla società, e sullo spropositato esercizio della forza da parte di chi detiene un potere, per quanto piccolo, giustificato dall'ossessione sociale per l'ordine.

Roberto Andò affida questo monologo alla fisicità di Vincenzo Pirrotta, che quando arriviamo a teatro è già sul palco, seduto su una sedia, con le mani sul volto, mentre al centro del palco campeggia un parallelepipedo sul quale c'è un sacco chiuso, come quelli che si vedono negli obitori. Tutto intorno sono disposte delle sedie, su cui prende posto una parte del pubblico, comprese noi, oltre al pubblico normalmente seduto in platea.

Il personaggio di Pirrotta è quello del fratello dell'uomo ammazzato di botte per aver rubato una lattina di birra, ed è dunque il veicolo sia della narrazione su come sono andati i fatti sia dell'impatto emotivo della vicenda, in un crescendo di disperazione che chiama in causa le persone sedute intorno al palco, esseri umani cui si chiede di essere non solo spettatori, ma partecipi.

In questa escalation il momento culminante si raggiunge quando il protagonista tira fuori da una tasca del sacco che copre il cadavere la sua foto, da mostrare a ciascuno degli astanti, e si tratta della famosa foto di Stefano Cucchi, morto a causa del pestaggio in caserma, vicenda che la storia raccontata da Mauvignier e avvenuta in Francia riporta alla mente per il pubblico italiano.

Ma ovviamente di casi simili se ne potrebbero ricordare molti altri, tutti sintomo di una totale sproporzione tra l'azione del presunto colpevole e la reazione dei "tutori dell'ordine", tale da giungere alle estreme conseguenze.

Lo spettacolo di Roberto Andò, nella sua semplicità e grazie all'interpretazione molto sentita di Vincenzo Pirrotta, funziona bene e arriva in tutta la sua portata emotiva.

Non so se aggiunge niente di nuovo a cose che conosciamo e abbiamo già visto, ma è bene non spegnere mai i riflettori su temi come questo che purtroppo continuano ad attraversare e ad inquinare le nostre società.

Voto: 3/5

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