mercoledì 20 marzo 2024

La sala professori = Das Lehrerzimmer

Claudia (la splendida Leonie Benesch) è arrivata da non molto in una nuova scuola dove insegna matematica ed educazione fisica a dei ragazzi di 12-13 anni. La scuola fa i conti da molto tempo con una serie di furti di cui non è stato ancora individuato il colpevole. Il sospetto cade su uno dei ragazzi della classe di Claudia, Alì (di origine turca), che - con grande imbarazzo di Claudia - viene sottoposto, insieme ai suoi genitori, a un vero e proprio interrogatorio dal Consiglio di istituto.

Di fronte all'accanirsi della scuola nella ricerca del colpevole, con metodi quanto meno discutibili, Claudia - che invece sospetta che il colpevole si nasconda tra i professori - decide di fare la propria personale indagine e lascia la sua giacca con il portafogli in sala professori e la telecamera del suo computer accesa. Dalle immagini riprese si convince che il furto sia stato compiuto dalla segretaria della scuola, nonché madre di Oskar (Leonard Stettnisch), un ragazzino abbastanza geniale in matematica che è nella sua classe.

Da questo momento si innesca una serie di eventi a catena che fa deflagrare la situazione, rendendo il clima scolastico insostenibile e la posizione di Claudia sempre più difficile sia di fronte al corpo docente che di fronte agli studenti, nonché ai loro genitori. Le buone intenzioni di Claudia, un'insegnante idealista e che cerca di essere molto attenta al rapporto con i suoi studenti, sono quelle che tipicamente lastricano le strade per l'inferno.

Il regista Ilker Çatak ci porta nelle aule, nei corridoi e nelle sale di questa scuola (vero e proprio microcosmo dal quale - per tutta la durata del film - non si esce praticamente mai) per analizzare i meccanismi e le dinamiche relazionali innescate da eventi reali, intorno ai quali si aggrumano pregiudizi, aspettative, ingenuità, atteggiamento punitivo, frustrazioni, che attraversano tutti gli abitanti di questo microcosmo (allievi, insegnanti, genitori, personale di altro tipo).

La verità provata non la conosceremo mai e, dunque, man mano che il film procede sempre più incalzante - come fosse un vero e proprio thriller - ogni spettatore si fa le proprie opinioni, giudica, prende parte, ma senza che la sceneggiatura (scritta dal regista insieme a Johannes Duncker) gli fornisca gli elementi effettivamente necessari per dimostrare la propria tesi, come Carla insegna ai propri studenti in una delle prime scene del film, e facendoci in parte tornare in mente il tema di fondo dello splendido Anatomia di una caduta.

Questo sguardo all'interno di un ambiente scolastico in cui - piuttosto che cercare armonia ed equilibrio - tutti sono corresponsabili di divisioni e conflitti, in un clima complessivo che è democratico solo nella forma ma certamente non lo è nella sostanza e in cui il metodo della tolleranza-zero la fa da padrone, in cui non è la verità a contare ma gli umori e gli interessi individuali, è lo strumento che il regista utilizza per far luce su quanto accade nel più ampio contesto sociale nel quale la scuola si innesta.

Le scelte di formato, montaggio e musica fanno il resto di un film di valore.

Voto: 3,5/5



2 commenti:

Lascia qui un tuo commento... Se non hai un account Google o non sei iscritto al blog, lascialo come Anonimo (e se vuoi metti il tuo nome)!