lunedì 25 marzo 2024

Pa' / di Marco Tullio Giordana; con Luigi Lo Cascio. Teatro Ambra Jovinelli, 6 marzo 2024

Mi accingo a scrivere queste brevi riflessioni quasi solo per dovere di cronaca, dal momento che non posso certamente dire che lo spettacolo mi sia piaciuto o mi sia arrivato (e uscendo dal teatro le mie amiche hanno espresso sensazioni molto simili).

Pa' è uno spettacolo che si inserisce nella coda delle celebrazioni del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (risalente al 2022), ed è un monologo costruito a partire da diversi testi dello scrittore, cui il regista Marco Tullio Giordana, con la collaborazione dell'interprete Luigi Lo Cascio, ha cercato di conferire uno sviluppo coerente e unitario, trasformandolo in uno spettacolo teatrale.

Sul palco, il solo Lo Cascio, calato nella parte di Pasolini, che si fa interprete di questa "autobiografia in versi", come la chiama Giordana, scegliendo uno stile che oscilla tra l'aulico e il naturalistico, com'è - credo - inevitabile per lo stile di scrittura di Pasolini. La scenografia suggerisce un mondo in distruzione, dando dunque una rappresentazione anche visiva alle "profezie" del poeta che - mettendo anche sé stesso in gioco - andava alla ricerca di elementi profondi di comprensione della parabola autodistruttiva del nostro paese.

Dentro questo testo c'è dunque la storia personale di Pasolini - i rapporti con la madre Susanna e con il fratello partigiano, i suoi "ragazzi di vita", la terra di origine e quella di elezione - ma anche la riflessione sull'Italia - la politica, la società, la storia.

Sulla carta tutto molto interessante, ma questi testi, una volta portati su un palco, nonostante l'impegno interpretativo di Lo Cascio, diventano faticosissimi da seguire: già la scrittura di Pasolini non è semplice di per sé, ma certamente l'assemblaggio di testi diversi non facilita l'armonia del percorso narrativo e la cattura dello spettatore.

Insomma, personalmente ho colto delle cose qua e là ma per il resto non sono riuscita a non distrarmi a più riprese. Cosicché al termine dello spettacolo capisco che dello stesso non mi rimarrà pressoché nulla.

Voto: 2,5/5

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