Il progetto di Burtynsky, Baichwal e de Pencier punta infatti a integrare fonti e linguaggi di comunicazione per offrire un'esperienza a 360° sulle tematiche da loro sviluppate. A partire dai dati della ricerca scientifica e da un accurato percorso di indagine, Anthropocene offre la possibilità di compiere un viaggio multimediale nel nostro pianeta per vedere da vicino i cambiamenti che l'essere umano vi ha determinato, trasformandone in modo significativo e duraturo il volto. La mostra si compone dunque di fotografie, brevi video, grandi murales fotografici con cui interagire per mezzo di un tablet o di un'app in modo da usufruire di contenuti video aggiuntivi, cartoline che - sempre mediante un'app - conducono nel mondo della realtà aumentata. E ovviamente il film è il naturale complemento di questo percorso.

La mostra si articola in 4 sezioni, corrispondenti ad altrettante aree degli spazi espositivi: Anthropocene #1 e #2 presentano le fotografie, i murales, i video e le esperienze immersive che raccontano allo spettatore come l'intervento umano sta plasmando la terra e lo sorprendono mostrandogli "paesaggi" che sono a loro modo bellissimi ma che in realtà sono il risultato di un intervento pesante e gravido di conseguenze messo in atto dall'uomo; Anthropocene #4 si riferisce alla proiezione del film in auditorium, e Anthropocene #3, dislocato nella gallery del piano terra, sposta l'attenzione dallo stato del pianeta a quello che l'uomo può fare per invertire la rotta di alcuni processi che stanno mettendo a rischio la stessa sopravvivenza della specie. In quest'ultima sezione l'interattività della mostra cambia direzione, in quanto l'allestimento punta non tanto a trasmettere informazioni quanto a rendere i visitatori consapevoli del loro ruolo in questo sistema.

Come già affermavo a conclusione della visione del film, una estinzione del genere umano non è poi una così grande tragedia; il fatto è che per giungere a essa o a forme di parziale estinzione sono sicuramente grandi le sofferenze attraverso cui il genere umano rischia di dover passare.
Voto: 3,5/5
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