Il documentario di Francesco Cordio racconta i 27 mesi del governo di Ignazio Marino come sindaco di Roma e in particolare le vicende che hanno portato al suo esautoramento nell'ottobre del 2015.
Attraverso le interviste allo stesso Marino - che attualmente è tornato a fare il medico e vive a Philadelphia - nonché ad altri esponenti della sua Giunta, all'amico magistrato Caselli, a giornalisti, blogger e altre persone che hanno vissuto più o meno da vicino il suo mandato, Cordio racconta innanzitutto come questo outsider è riuscito prima a vincere le primarie contro avversari ben più quotati quali Paolo Gentiloni e David Sassoli e poi a sbaragliare gli avversari alle elezioni risultando eletto con oltre il 64% dei voti, in secondo luogo le azioni di governo portate avanti durante il suo mandato.
Proprio alle sue iniziative politiche Cordio fa risalire la frattura progressiva con varie parti dell'amministrazione locale nonché con il suo stesso partito. Da qui una feroce campagna mediatica che ha prima ridicolizzato e poi accusato Marino di diversi comportamenti scorretti o illegati (tra gli altri, il cosiddetto "pandagate", la famosa vicenda degli scontrini o ancora l'incidente diplomatico con il Vaticano). Sulla vicenda degli scontrini il sindaco ha attraversato tutti i gradi di giudizio fino alla definitiva assoluzione in Corte di Cassazione.
L'ipotesi proposta dal documentario di Cordio è che Ignazio Marino fosse realmente un "marziano" rispetto ai meccanismi della politica capitolina e che - in un mix di naiveté e visione politica precisa - abbia intaccato equilibri consolidati e privilegi di gruppi e lobby varie. Non a caso - sempre secondo il documentario - la spaccatura definitiva con il PD si è consumata sulla gestione del futuro villaggio olimpico da realizzare a Roma, città allora candidata per le Olimpiadi del 2024 (candidatura ritirata dopo la nomina a sindaco di Virginia Raggi).
È chiaro che qualunque ricostruzione di una vicenda - peraltro complessa come in questo caso - non è neutra e rappresenta un punto di vista. In questo caso è evidente fin dal titolo del documentario che il punto di vista sostenuto è dalla parte dell'ex sindaco della Capitale, che - nonostante qualche limite di strategia politica - avrebbe operato per il bene della città e in buona fede e sarebbe stato vittima di un complotto finalizzato al farlo fuori.
Diciamo che dall'esterno e senza conoscere i meccanismi che agiscono nelle stanze del potere non è facile sapere davvero come sono andate le cose, anche se i fatti dimostrano senza grandi dubbi che c'è stato un accanimento nei confronti di Marino e che a un certo punto la sua presenza non era più gradita.
Più difficile è poter esprimere un giudizio oggettivo sulla sua azione politica nella quale ci sono state certamente molte luci ma probabilmente anche qualche ombra - come del resto è normale che sia soprattutto in una città difficilissima com'è Roma - e comprendere quali siano i motivi effettivi che stanno dietro la volontà di esautorarlo.
Il documentario di Cordio - pur evidentemente schierato - aiuta a farsi un'idea delle complessità e sicuramente contribuisce a ristabilire un maggiore equilibrio delle informazioni che sono circolate attraverso i media sulla vicenda di Marino aiutando a chiarirsi i termini della questione, senza avere la pretesa di poter dire una parola definitiva.
Un film necessario che tutti i cittadini romani e non dovrebbero vedere.
Voto: 3,5/5
mercoledì 31 luglio 2019
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