giovedì 22 ottobre 2009

Lo spazio bianco

Quando ho letto la trama de Lo spazio bianco di Francesca Comencini mi sono detta che era un film che dovevo assolutamente vedere. Io, come la protagonista, Maria, ho un rapporto conflittuale con il tempo e ho passato buona parte della vita a tentare di addomesticarlo ai miei voleri. Sono impaziente, impulsiva, incapace di accettare la sola idea del passare del tempo. Mi sembra che il tempo a nostra disposizione sia così poco che non ci possiamo permettere il lusso di lasciarlo passare nell'attesa.

Anche Maria è un po' così, forse per motivi diversi dai miei, ma anche lei aggredisce la vita e, in questa ansia, ha finito per asservire la vita a sé piuttosto che mettersi a disposizione del suo sorprendente scorrere, con la conseguenza di una sostanziale insoddisfazione, solitudine e infelicità.
Ma, per fortuna, a volte è la vita stessa che ci mette di fronte a quello che siamo. Nel caso di Maria una gravidanza gestita in solitudine e finita troppo presto con la nascita di una bimba prematura, che solo dopo tre mesi di incubatrice forse potrà essere pronta a vivere veramente.

Che fare di fronte a questo evento? Fermare il tempo, interrompere ogni attività vitale, spaccare tutto, o semplicemente accettare un'attesa impotente, ma partecipe? Maria imparerà sulla sua pelle che lo spazio bianco non si può sempre riempire di quello che vogliamo noi, ma di quello che la vita ci impone.
Più volte Maria, riferendosi alla piccola nell'incubatrice, dice: "Non so se sto aspettando che nasca o che muoia". Mi è sembrata una straordinaria metafora degli spazi bianchi della nostra vita, le crisi, i momenti di transizione, quelli da cui possiamo rinascere o uscire sconfitti.

Margherita Buy è straordinaria nel ruolo di Maria, che forse le è particolarmente congeniale.
Bella l'ambientazione napoletana e i personaggi di contorno che fanno fa contrappunto al personaggio centrale con quell'innata propensione a una certa dose di fatalismo attivo.
Bella la fotografia, il montaggio, i flashback che riempiono l'attesa, azzeccata la colonna sonora. Riuscita la sceneggiatura, rispetto alla quale è opportuno ricordare l'ascendenza dall'omonimo libro di Valeria Parrella, che non ho letto ma a cui va certamente ascritta almeno una parte del merito.

Personalmente avrei però chiuso il film cinque minuti prima della sua vera conclusione, alla fine della lunga camminata di Maria verso l'ospedale. La sequenza finale fa virare infatti il film verso un sentimentalismo e una retorica che non gli appartengono e sposta l'attenzione sull'esito dell'attesa, anziché sul valore del tempo, tema dell'intero film.

Sono uscita dal cinema pensando a quanto scriveva Rob Breszny nell'oroscopo dei Gemelli (il mio segno) di qualche settimana fa: "Nel 2012 accadrà un evento straordinario, ma nel frattempo cosa farete, Gemelli? Trovate almeno tre buoni motivi per fare pace col tempo".
Ebbene, li sto cercando...

Voto: 4/5

7 commenti:

  1. Fare pace con il tempo.
    C'e' un anime giapponese sul tempo che mi ha molto colpito. Si intitola "la ragazza che saltava nel tempo". I dettagli cercali tu, e se sei una bibliotecaria trovati il film.
    C'e' chi non vuole perdere tempo, chi si cruccia perché pensa già di averlo perso.
    Ma... time waits for no one. Il film che ti ho citato ci insegna questa semplice verità, e questa grande speranza.

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  2. Grazie del suggerimento... Il film di cui parli è uscito in dvd in Italia. Non l'ho visto, rimedierò...

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. Purtroppo il dvd de "La ragazza che saltava nel tempo" è esaurito... Che peccato!

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  5. vagavo qua e là cercando qualche suggestione interessante sul film. ho trovato il tuo blog e il tuo intervento. finalmente parole in cui mi sono riconosciuta.
    da oggi ti leggerò più spesso :-)

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  6. Grazie, Anonima! E' uno dei film che negli ultimi tempi ho sentito più mio... Mi fa molto piacere che anche tu ti sia riconosciuta! Torna a trovarmi quando vuoi.

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  7. Ho finalmente visto il film "La ragazza che saltava nel tempo". Molto molto carino e molto molto appropriato a me... Questo blog comincia ad essere interessante soprattutto per i feedback che mi arrivano! Grazie!

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