
Personalmente, trovo i dipinti di El Greco - pur essendo i soggetti quasi interamente a carattere religioso (del resto è difficile nella sua epoca e nei contesti nei quali opera immaginare qualcosa di diverso) - estremamente originali e diversi da tutto quello che conosciamo per quel momento storico. Le figure dipinte da El Greco hanno espressioni del volto e movimenti del corpo (oltre che colori dell'incarnato) che fanno pensare a un tratto quasi espressionista, creando una specie di disorientamento in chi guarda.
La mostra di Milano è interessante perché ci permette di comprendere meglio questa e altre caratteristiche della sua pittura, risalendo alle origini della formazione del pittore, ai modelli del suo perfezionamento in Italia e alla sua "poetica" consolidatasi in Spagna, tra l'altro nel periodo centrale della Controriforma.

La mostra milanese segue tutto il percorso del maestro e si conclude con una sala dedicata al Laocoonte, opera nella quale El Greco stravolge completamente l'iconografia del mito rappresentato nel famoso gruppo scultoreo, poi reinterpretato in maniera varia ma coerente da molti altri artisti.
Personalmente, della mostra ho apprezzato l'allestimento (con luci appropriate e un percorso chiaro), la scelta dei pezzi (compresi i pochi non di El Greco, che sono strettamente funzionali a comprendere il percorso artistico di quest'ultimo), i pannelli esplicativi completi e ricchi di spunti senza essere prolissi. Sono uscita dalla mostra sapendone certamente di più e avendo potuto apprezzare a pieno l'opera di questo pittore.
Voto: 4/5
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