Quando arrivo - direttamente dal lavoro - le porte della sala teatro del Monk sono già aperte e si sta già esibendo Claudia Buzzetti che fa l'opening. In realtà, scopro il suo nome solo a posteriori, ma mentre sono lì la ascolto con interesse crescente. La giovane musicista bergamasca ci propone una parte del suo repertorio che io identifico come appartenente al genere country e americana, e interpreta questo genere in maniera interessante. Scoprirò dopo - cercando notizie su di lei online - che i suoi interessi musicali spaziano dal jazz al folk, e che la Buzzetti ha una solidissima formazione musicale, che si vede e si sente tutta. L'opening è dunque già un bell'ascoltare.
Dopo un breve riallestimento del palco, arriva Will Sheff (fisicamente una via di mezzo tra John Lennon e Gesù) accompagnato da tre musicisti (chitarra elettrica, basso e batteria); lui suona la chitarra acustica, ma anche le tastiere e ovviamente canta.
In sala ci sono evidentemente molti appassionati degli Okkervil River: lo si capisce dal fatto che molti si sono posizionati davanti al palco molto tempo prima che il concerto inizi e, durante il concerto, cantano insieme a Sheff, dopo essere andati in visibilio per l'annuncio di questa o quella canzone.
Io personalmente non ricordo quasi nessuna canzone e devo dire che sono sorpresa anche dalle sonorità rock del gruppo, che ricordavo più intimista. In realtà, le due anime si alternano, quella più dirompente e ritmata, e quella più lo-fi e malinconica.
Alla fine devo dire che - come altre persone nel pubblico che, come me, sono al concerto più per curiosità che per conoscenza approfondita della musica di Will Sheff - mi godo la serata, apprezzo Sheff e i suoi musicisti e soprattutto faccio molte foto, non solo dei cantanti bensì anche del pubblico, visto che stasera sto davvero in vena.
Voto: 3,5/5
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