Grazie all'apertura straordinaria di Palazzo Bonaparte io, F., L. e P. riusciamo in extremis a vedere la mostra sugli impressionisti segreti che già avevamo adocchiato prima del lockdown.
Le misure di sicurezza per la salute individuale sono abbastanza attente e rigorose e dunque possiamo attraversare le varie sale in cui si sviluppa la mostra tranquillamente e piacevolmente.
In mostra ci sono circa 50 opere provenienti in buona parte da collezioni private, cosicché nonostante la sovraesposizione quasi stucchevole degli impressionisti negli ultimi anni, il percorso risulta sicuramente meno scontato e più originale di quanto si potesse pensare.

Il percorso attraverso le sale è insieme cronologico e tematico. Si comincia con i pittori che preannunciano lo stile impressionista per arrivare nell'ultima sala ai lavori dei rappresentanti del divisionismo con cui in un certo senso si porta a compimento e al contempo si supera la poetica e la tecnica degli impressionisti. Alcune sale però approfondiscono temi specifici del movimento, ad esempio i paesaggi ovvero i ritratti, offrendo delle occasioni di analisi comparativa.
La cura della mostra è di Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, e di Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi.
La visita della mostra è anche l'occasione per scoprire Palazzo Bonaparte, un palazzetto seicentesco - che è stato chiuso e non visitabile a lungo - con una deliziosa loggia esterna che affaccia su piazza Venezia e dalle cui finestre si incornicia l'Altare della Patria.
Voto: 3,5/5
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