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La Maiella illuminata dal tramonto |
E, dopo qualche anno di assenza, torno a esplorare le
terre d'Abruzzo, cui sono particolarmente affezionata e che mi riservano sempre sorprese e incanto.
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Scanno |
Quest'anno la nostra base è
Anversa degli Abruzzi, e precisamente il
Bioagriturismo La porta dei parchi, che ci conquista subito sia per il suo aspetto rustico da vera fattoria (faremo nei giorni successivi anche una visita alla stalla dove ci sono centinaia di pecore, dal cui latte la cooperativa che gestisce l'agriturismo produce in loco i formaggi che sono in vendita al punto vendita e che si gustano al ristorante) sia per la vista sulle montagne di fronte e soprattutto sulla Maiella, che la prima sera ci accoglie illuminata di un bellissimo colore arancio.
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Presepe vivente ad Anversa |
Quando arriviamo è un po' tardi per allontanarci troppo, ma al contempo è presto per la cena. Così, passando per la stretta strada che affianca le
gole del Sagittario, andiamo verso
Scanno dove arriviamo quando sta calando la sera e possiamo ammirare lo spettacolo dei tetti allineati e delle lunghe scalinate parallele che attraversano il centro storico, mentre si accendono le luminarie e le luci.
Al rientro facciamo un salto al presepe vivente di Anversa degli Abruzzi, che si rivela molto divertente e ci permette di assaggiare delle splendide
ferratelle preparate al momento.
All'agriturismo ci aspetta la prima cena, in cui non ci facciamo mancare salumi e formaggi, e cominciamo ad approfittare dell'ottimo agnello che qui preparano in tutti i modi.
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Campo Imperatore |
Il giorno dopo, e siamo al 30 gennaio, la nostra meta è la piana di
Campo Imperatore, dove io sono stata altre volte, ma dove torno molto volentieri, anche perché mi fa molto piacere portarci S. e S. che non ci sono mai state.
Ci arriviamo salendo per la strada che passa per
Santo Stefano di Sessanio, la cui visita rimandiamo a dopo pranzo. Man mano che saliamo la quantità di neve che ci circonda aumenta e quando siamo all'altezza del lago di Racollo scopriamo che la strada è stata praticamente pulita fino al
rifugio, poi è una distesa di neve a perdita d'occhio.
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Rocca Calascio |
Impossibile dunque salire in macchina a Campo Imperatore, ma noi ci consoliamo con una sosta al rifugio dove non solo mangiamo un'ottima zuppa e ci scaldiamo davanti al camino, ma - per una incredibile coincidenza - incontriamo e scambiamo due chiacchiere con la mia amica E. e il suo cane, anche loro in giro per l'Abruzzo.
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Santa Maria della Pietà |
Dopo pranzo, facciamo una passeggiata nella neve, mentre intorno a noi le montagne si illuminano di una luce bellissima e le nuvole ci regalano strane fogge sulle cime delle montagne.
Dopo andiamo a fare un giro a Santo Stefano di Sessanio, un caratteristico paese tutto in pietra, e a seguire ci avviamo verso
Rocca Calascio, un altro posto che amo molto.
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Rocca Calascio al tramonto |
Lasciamo la macchina poco dopo il paese, poi saliamo a piedi per il sentiero e arriviamo in cima quando il cielo e le nuvole iniziano a tingersi dei colori del tramonto. Restiamo qui su per un bel po', il tempo di ammirare tutti i colori possibili e di assistere all'imbrunire. Lì, in cima al castello, ci sono delle persone in posa e ci accorgiamo dopo che c'è un drone che li sta riprendendo. Ci chiediamo di che film si tratti, ma scopriamo dopo che è un video girato dai 5 stelle abruzzesi.
Dopo una cioccolata calda ristoratrice, scendiamo a piedi lungo la strada e riprendiamo la macchina per tornare all'agriturismo dove ci aspetta una cena a base di stracotto di agnello e polenta e agnello alla brace.
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Dalle parti del Monte Velino |
Il 31 decidiamo di andare verso i
Monti della Laga, perché in altre zone dell'Abruzzo è prevista pioggia. Ci vorremmo arrivare attraversando il
parco regionale del Sirente Velino, ma la strada che imbocchiamo dopo un po' è coperta di neve e decidiamo di rinunciare. Così prendiamo l'autostrada per Teramo e poi da lì facciamo tutta la SS 80, quella che è considerata una delle
strade panoramiche più belle d'Italia, anche se oggi - complice una luce un po' spenta - non riusciamo ad apprezzarla al meglio.
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Santa Maria in Valle di Porclaneta |
All'altezza della deviazione per
Campotosto, decidiamo di andare a fare un giro al lago, anche perché è ormai ora di pranzo e non pensiamo di riuscire ad arrivare al cenone senza mangiare nulla. Ci fermiamo in una piccola trattoria familiare,
Locanda Mausonium, e quando usciamo il sole ha iniziato a fare capolino tra le nubi regalandoci delle splendide vedute sul lago. Sulla strada del ritorno facciamo una breve sosta anche al punto vendita della
Mascionara, che io già conoscevo e dove non posso non comprare la cosiddetta
mortadella di Campotosto (in realtà un salame) e un po' di formaggi.
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Santa Maria in Valle di Porclaneta e il Monte Velino |
Per il tramonto decidiamo di dirigerci verso la chiesetta di
Santa Maria in Valle di Porclaneta, che si trova sotto il
monte Velino e le cui foto viste su Internet mi hanno incuriosito. La valle che si imbocca per arrivarci è davvero molto bella e la chiesetta si rivela un posto magico, con i suoi tetti spioventi che riproducono la forma delle falde del monte Velino che sta proprio alle sue spalle. Facciamo due passi a vedere la roverella, una quercia centenaria che sta a qualche centinaio di metri dalla chiesetta, e poi restiamo in zona ad ammirare tutti i diversi colori del tramonto e tutte le forme delle nubi.
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Eremo di San Bartolomeo in Legio |
Al rientro, il tempo di una doccia e di un breve riposino e siamo nel ristorante dell'agriturismo che stasera per il cenone è pieno. Ci aspetta un'ottima cena, genuina e abbondante, e allo scoccare della mezzanotte (che per una volta non guardiamo su nessun televisore, perché qui non ce ne sono!!! Evviva!!) ci riversiamo tutti fuori per accendere le nostre stelline mentre Nunzio, l'omone con la barbona che sembra un po' il capo dell'agriturismo, accende e fa volare una grande lanterna, per la gioia di piccoli e grandi.
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Castello di Roccascalegna |
Il primo gennaio, dopo colazione, siamo diretti verso l'
eremo di San Bartolomeo in Legio. Arriviamo con la macchina al parcheggio e poi facciamo una bella passeggiata di mezz'ora nel bosco che ci porta in una stupenda e spaventosa gola dove la roccia interna è scavata a formare delle specie di balconate naturali. In una di queste è stato realizzato l'eremo di San Bartolomeo, un posto perfetto per la meditazione. Scendiamo a piedi al fiume che attraversa la gola per ammirare l'eremo dal basso e lo spettacolo è reso ancora più eccezionale grazie a un cielo dai colori cangianti.
Risaliamo attraverso il bosco fino alle macchine e a quel punto siamo pronte a dirigerci verso un altro luogo iconico dell'Abruzzo che voglio visitare da quando l'ho visto nel film di Garrone,
Il racconto dei racconti, ossia il
castello di Roccascalegna. In realtà, vorremmo anche mangiare qualcosa, ma il 1 gennaio è praticamente impossibile trovare persino un bar aperto. Rimedieremo soltanto due birre al microbirrificio
Delphin e due pacchetti di patatine non molto lontano dalla nostra destinazione.
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Castello di Roccascalegna |
A Roccascalegna arriviamo all'ora del tramonto e il profilo del castello su questa grande roccia puntuta si staglia sul cielo creando una silhouette perfetta. Andiamo su per il percorso panoramico e facciamo la visita del castello. Poi, mentre scende la sera, individuiamo la stradina di campagna ai piedi del castello da cui potremo ammirarne il profilo in tutto il suo splendore. E non ne resteremo deluse. A questo punto, dopo aver fatto tanti chilometri in macchina, ma felici delle cose belle che abbiamo visto, torniamo al nostro agriturismo per la nostra ultima cena.
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La Maiella vista dalla Porta dei Parchi |
Il giorno dopo, fatta colazione, c'è giusto il tempo di comprare qualche formaggio al caseificio dell'agriturismo prima di partire. Uno dei molteplici cani pastori abruzzesi che abitano nell'agriturismo (insieme a decine e decine di gatti che la mattina si mettono nell'angolo più riscaldato su una lamiera e ai numerosi altri cani lì presenti) si ficca in macchina appena apriamo la portiera, deciso a venire con noi a Roma. Ci vorrà tutta la caparbietà di S. per farlo scendere, e in fondo ci dispiace anche un po' doverlo lasciare lì.
Diamo un'ultima occhiata alla Maiella innevata davanti a noi, facciamo le ultime foto, e siamo in macchina per tornare nella capitale, dove prima di tornare tutti alle nostre vite ci consoliamo con un trapizzino al
Mercato centrale.
Qui una selezione di foto del viaggio!
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