Alla fine Elisa non mi è piaciuto, e aggiungo purtroppo, perché mi dispiace sempre quando autori e registri che apprezzo fanno, secondo me, dei passi falsi.
Andiamo per ordine. Il film, ispirato a una storia vera, racconta la vicenda di Elisa Zanetti (Barbara Ronchi) che, dopo aver ucciso sua sorella, è detenuta in un carcere svizzero molto moderno, in cui le detenute si possono muovere liberamente nell’ampia area di pertinenza del carcere, vivono in piccole abitazioni e non in cella, lavorano nei servizi offerti dal carcere e condividono degli spazi comuni.
La vicenda prende le mosse dal momento in cui in questa struttura arriva un professore di criminologia (Roschdy Zem) che, nell’università interna al carcere, tiene una lezione sulla necessità di capire il meccanismo che muove i colpevoli e annuncia la possibilità per chi è detenuto di partecipare a una sua ricerca andando a degli incontri con lui.
Elisa, che sembra essere vittima di un’amnesia su quello che ha commesso, decide di partecipare a questi incontri, e a poco a poco, nel confronto con il professore, tutta la verità della sua storia viene a galla, mettendo la donna di fronte all’orrore che si porta dentro.
Il film di Di Costanzo, anche grazie al confronto con alcuni personaggi secondari, ma importanti, come quello interpretato da Valeria Golino, vuole indagare sul tema della colpa, concentrandosi sul punto di vista dei carnefici, ma anche sollevando la questione delle vittime, che in quanto tali non hanno voce, se non indirettamente. In un certo senso, il regista rimane sui temi a lui cari, ma ampliando il punto di vista e affrontando aspetti di ulteriore e maggiore complessità.
Sicuramente il film è ambizioso sul piano dei contenuti e della fattura – con quest’ambientazione svizzera, forse necessaria a fini di produzione, che fa sì che il film sia recitato in parte in francese (e in alcuni punti mi pare ridoppiato in italiano) – ma secondo me finisce per risultare un po' pretenzioso e non riesce davvero a stimolare riflessioni nuove sui temi che affronta. Personalmente ho trovato poco convincenti anche gli attori, eppure Barbara Ronchi e Roschdy Zem sono attori che ho apprezzato in diversi altri film.
Per me un vero peccato, anche se guardando altre recensioni mi rendo conto di essere decisamente in minoranza.
Voto: 2,5/5