lunedì 29 luglio 2024

Inside out 2

Vado a vedere Inside out 2 quando più o meno tutti lo hanno già visto, e ovviamente nel frattempo ho letto sia commenti entusiastici di chi ne parla come di un capolavoro sia commenti speculari di chi lo sminuisce come non all'altezza del primo.

Avevo un ricordo positivo del primo film, ma, andando a rileggermi il post che avevo scritto a suo tempo - come faccio tutte le volte in questi casi -, ho ritrovato qualche mia perplessità sebbene all'interno di una valutazione complessivamente molto positiva.

Devo dire che, anche a seguito della visione di Inside out 2, mi ritrovo abbastanza in quello che avevo scritto allora. Il nuovo film comincia più o meno dove avevamo lasciato Ripley con il primo film. La bambina che avevamo conosciuto nel momento dell'abbandono dell'infanzia, ma ancora pienamente radicata nelle sue emozioni primarie, la ritroviamo ragazzina alle soglie dell'adolescenza.

Il quartier generale della sua mente dove continuano a dominare le emozioni con cui abbiamo familiarizzato nel primo film, Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia, Paura, sta per essere invaso da una nuova genìa di emozioni, prima fra tutte Ansia, ma anche Invidia, Imbarazzo, Noia (Ennui), con qualche prematura sortita della meravigliosa Nostalgia (che ho trovato adorabile e un vero colpo di genio).

L'arrivo di questi nuovi abitanti della mente di Ripley manda in tilt tutti i meccanismi consolidati. Ansia (un piccoletto arancione che devo ammettere è molto divertente e molto credibile) si mette ai comandi della ragazzina nel processo di costruzione di un senso di sé decisamente più complesso e articolato di quello infantile. Nel frattempo tutti gli altri abitanti vengono spediti in un luogo remoto della mente, cosicché Gioia - con la determinante collaborazione di Tristezza - dovrà guidare il gruppo nel viaggio per tornare a far capolino nella vita di Ripley e imparare a convivere in maniera costruttiva con i nuovi abitanti.

Nel frattempo Ripley vive i giorni di un camp durante il quale dovrà fare i conti con un ambiente nuovo dal quale farsi accettare, con gli equilibri tra vecchie e nuove amicizie, con la competizione per entrare nella squadra di hockey, e ovviamente anche con i cambiamenti nel rapporto con i suoi genitori.

Così, mentre Gioia & Co. fanno il loro viaggio avventuroso nella mente di Ripley per tornare alla console di comando, Ripley vive il suo primo attacco di panico, che - devo dire - viene ricostruito in maniera molto realistica e vivida.

Alla fine arriveremo a un nuovo punto fermo della sua vita, quello in cui si è consapevoli che il proprio sé è molto sfaccettato e contraddittorio, che il rapporto con gli altri è tutto da costruire, e che Gioia non può fare a meno di Tristezza, perché man mano che si va verso la vita adulta si perde quel senso puro di spensieratezza che ancora i bambini ogni tanto riescono a vivere, e che è sempre più difficile - se non a volte impossibile - da riconquistare più avanti.

La mia amica I. dice che dal punto di vista scientifico questo secondo capitolo è un po' più approssimativo, e tra l'altro è indubbio che certi processi avvengano un po' troppo velocemente.

Personalmente lamento il fatto che, nella struttura narrativa, il film ricalchi perfettamente il primo, e dunque l'effetto sorpresa che aveva reso memorabile la prima puntata risulti molto più attenuato.

Ciò detto, alcune cose sono decisamente geniali (il cameo di Nostalgia, come già accennato, nonché la scena di Ansia che guida la sua squadra nella formulazione di tutti gli scenari terribili conseguenti a una certa azione, o ancora la migliore comprensione dei rapporti tra Gioia e Tristezza) e il film si guarda divertendosi e un po' commuovendosi. E dunque si può dire sostanzialmente riuscito.

Mi raccomando, restate fino all'ultima riga dei titoli di coda, perché vi aspetta una sorpresa. 

Voto: 3/5


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