lunedì 10 gennaio 2022

Porte. Prove aperte di un debutto rimandato / Antonio Rezza e Flavia Mastrella. Teatro Vascello, 16 dicembre 2021

Porte è il nuovo spettacolo che Antonio Rezza e Flavia Mastrella stanno preparando e che porteranno in scena nei teatri italiani nel corso del 2022. A dicembre al Vascello si sono tenute le prove aperte dello spettacolo.

Quando arriviamo il sipario è aperto, alcuni attori sono già sul palco, e a un certo punto sbuca Antonio Rezza, con la sua “divisa” rossa e nera e le sue scarpette da pugile. Ci racconta che, non avendo più a disposizione il posto dove facevano le prove dei loro spettacoli, il Vascello gli ha dato l’opportunità di mettere in scena le prove aperte e che lo spettacolo è in fieri, e dunque ci chiede di essere magnanimi nel giudizio.

Intanto, dal pubblico sono state cooptate due donne che Rezza farà partecipare alla messa in scena.

Buio in sala ed eccoci catapultati in quel turbine che è il teatro di Rezza e Mastrella.

Protagonista è una porta, inizialmente poggiata per terra sul lato lungo a simboleggiare una bara, nella quale c’è disteso Antonio Rezza. Inizia così uno spettacolo che, dentro e fuori del confine di un rettangolo disegnato per terra, costruisce mondi, interni ed esterni, appunto grazie a una porta che viene chiusa e aperta in continuazione, e dietro o davanti alla quale ci sono i protagonisti del “racconto”, i personaggi surreali tipici della narrazione dei due autori.

Il primo atto ci presenta – se così vogliamo dire - tutti i protagonisti, figure che ruotano intorno ad Antonio Rezza e a una giovane ragazza che viene presentata come la sua fidanzata. Tutti gli altri sono parenti e/o amici dell’uno o dell’altro e il cuore del racconto è la conoscenza reciproca delle due famiglie. Mattatore assoluto è Antonio Rezza che con le sue trovate verbali, i giochi di parole, il movimento continuo e la sua presenza scenica ci trascina in un universo assurdo e normale al contempo, un qualcosa che assomiglia alla nostra quotidianità e nello stesso tempo ne è totalmente lontano, e su cui ridiamo per quello che capiamo e anche per quello che non capiamo.

Questo atto termina con Rezza che si denuda completamente al termine di una gag in cui il suo passaggio attraverso la porta diventa il passaggio al metal detector di un aeroporto che lo costringe a togliersi a poco a poco tutto per capire cos’è che lo fa squillare.

Il secondo atto mescola un po’ le carte in tavola, modifica i ruoli dei personaggi, crea situazioni di socialità più complessa (familiare e non), e il fil rouge sotteso alle varie gag risulta meno chiaro e più sfilacciato. Questa seconda parte al momento attuale mi è sembrata più debole e meno riuscita della prima, sebbene il finale in cui la porta sbattuta viene usata come una specie di fucile o mitragliatrice per liberarsi di tutti mi è sembrato un’invenzione strepitosa ed esilarante. Sono curiosa di vedere se e quali cambiamenti saranno apportati al testo e alla messa in scena prima dell’uscita ufficiale dello spettacolo.

In ogni caso il cuore di questo lavoro già c’è e il tema delle “relazioni familiari” mi è sembrato forte e sviluppato in una maniera follemente interessante da Rezza e Mastrella. Quindi per me sono promossi.

E poi vedere a teatro un pubblico di tutte le età, cosa che ormai riesce a pochissimi autori che non siano comici puri, va a ulteriore merito di queste due figure originali del nostro mondo teatrale.

Voto: 3,5/5

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