Quello che sulla carta appare come il perfetto film di Natale, la commedia brillante che rallegrerà il pomeriggio di un giorno di festa, si rivela invece un film ben più stratificato e complesso, dove la risata non può che essere amara e spesso si tramuta in smorfia.
Julio Blanco (il bravissimo Javier Bardem) è il dirigente di un'azienda di bilance (Basculas Blanco) che ha ereditato dal padre, e che è un modello di organizzazione e funzionamento, tanto da aver ricevuto molti premi in passato ed essere candidata a un altro importante riconoscimento.
In vista della visita della Commissione che decreterà questo premio, Blanco deve esercitare al massimo grado il suo ruolo di capo perfetto, capace di mantenere tutto in equilibrio (esattamente come le bilance che produce), risolvendo anche i problemi personali dei suoi dipendenti.
Blanco infatti ha uno stile di direzione dell'azienda che non è in alcun modo asettico e puramente gerarchico, bensì si basa sulla valorizzazione della componente umana e sulla comunicazione di tipo personale. Da questo punto di vista Blanco è un manager fortemente all'avanguardia, che si è affrancato dalla rigidità dei dettami del management e dalla sua sclerotizzazione, e che invece mette in campo la sua umanità. Il film non a caso inizia con una riunione aziendale in cui il capo coinvolge i suoi dipendenti in una narrazione dell'azienda come grande famiglia.
Peccato che come tutte le famiglie che si rispettino, la Basculas Blanco è una realtà molto meno armoniosa di quello che appaia all'esterno: il capo della produzione è in crisi con la moglie e sempre più disattento sul lavoro, il figlio di un operaio si è cacciato nei guai per una rissa, un dipendente appena licenziato ha fatto un picchetto di fronte all'ingresso dell'azienda e non intende andarsene, la nuova, giovane stagista esercita su Blanco un fascino a cui lui non sa resistere.
Nella settimana che precede la visita della Commissione, gli eventi si fanno giorno dopo giorno sempre più intricati e incalzanti, cosicché il ritmo diventa quasi quello di un giallo di cui aspettiamo lo scioglimento. E lo scioglimento prende la forma di una rivelazione senza appello della profonda ipocrisia che si nasconde dietro quella grande bugia che è la narrazione. E questo vizio, ossia quello di usare strumentalmente le storie per manipolare gli altri e per rafforzare la propria identità, non riguarda soltanto il capo (che si dimostra ovviamente molto meno perfetto e molto più senza scrupoli del previsto), bensì anche tutti coloro che gli ruotano intorno, tutti in qualche maniera e nella posizione che occupano altrettanto egocentrici e prigionieri di narrazioni, che spesso raccontano a sé stessi oltre che agli altri.
Fernando León de Aranoa mi sembra offrire - attraverso un registro volutamente leggero - non tanto e non solo l'ennesima critica a un mondo del lavoro sempre più schiavo del mito dell'eccellenza e capace di lasciare sul campo "morti e feriti" per realizzarla, bensì anche una originale critica a una società tutta basata su una narrazione di facciata in cui tutti siamo manipolati e manipolatori.
E tutto questo mi pare al contempo coraggioso e originale, soprattutto rispetto a una commedia italiana ormai avvoltolata intorno alle dinamiche di coppia e poco altro.
Voto: 3,5/5
domenica 2 gennaio 2022
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Di questo regista avevo visto "I lunedì al sole", anche quello raccontava il mondo del lavoro o meglio di chi l'aveva perso. Ritrovo lo stesso stile, la stessa amarezza, il disincanto.
RispondiEliminaUn film questo che mi ha fatto ridere in più di una situazione, ma anche ammutolire soprattutto verso il finale. Che dire poi dell'ultima scena dove il film si chiude? Corre per l'Oscar, la vedo dura però.
Javier Bardem grande al solito, la ragazza giovane la vidi proprio recentemente in un film di Paco Plaza "La abuela", una giovane attrice che si sta facendo notare.
Un capo perfetto sebbene non un capolavoro si fa voler bene in particolare per il cast e per un film che racconta il suo senza appesantire ma con uno stile sagace.
Buon anno!
Grazie del tuo commento, Lory! E anche di alcune informazioni che non avevo. Buon anno anche a te!!
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